Harry's POV
Le sue mani odorano di vecchie pagine, tante pagine, che tiene in mano sempre..
Legge e rilegge le spesse parole, le stesse cose, gli stessi autori (facendone primeggiare pochi), stessi libri, stesse copertine.. che vanno invecchiando nel tempo, come fiori che appassiscono o menti che si arricchiscono di troppo. Si, lei mi ricorda anche questo, devo ammetterlo. Spesso la rimproveravo di voler più bene ai suoi libri che a me. Di amare di più autori come Fitzgerald che me. Quanto ero sciocco, quanto lo sono ancora.. nonostante il tempo sia passato e i sogni siano sempre più duri da superare, e i risvegli una doccia fredda, o calda, nel mio caso.
Fisso fuori, il cielo è grigio, di un grigio scuro che preannuncia pioggia torrenziale; in lontananza si sentono gli echi di tuoni minacciosi, di passi sfocati.. le persone corrono, sono più felici adesso, ingenuamente oserei dire, siccome il malvagio della nostra storia è ben lontano dal morire.
"Harry.." sussurra una voce timida alla porta richiamandomi.
Mi volto in modo da poter guardare il viso di Ginger fermo sulla soglia dello studio di Peter. Sorride, coraggiosamente avanza. Sembra che abbiano paura di me; io ho paura di me.
Mi sento un mostro, l'unica persona che era capace di farmi uscire dalle vesti dell'orco non è qui, e per tutti gli altri il mio viso è solo una brutta faccia da teatro in ceramica..
Hanna stessa non mi guarda più, non chiede di stare con me.. dalla prima settimana di agonia.. Mi è salita in braccio e io mi sono paralizzato perché non sapevo che fare.. mi sembrava di aver dimenticato tutto, di essermi lasciato alle spalle una parte troppo grande e piccola allo stesso tempo.. e lei ha solo urlato piangendo: 'Harry è freddo.'Come se lo fossi diventato all'improvviso. Mi sono reso conto in quel preciso istante che non lo ero mai stato quando Skylar mi era vicina, che un potere che i più superficiali chiamerebbero amore mi aveva riscaldato e, una volta che avevo perduto lei, se n'era andato anche il calore.
Ma io l'ho sentito scivolarmi tra le dita, l'ho sentito svanire dal mio corpo non appena è avvenuta quell'esplosione che mi ricordo ogni notte prima di chiudere occhio tentando invano di dormire.
Si, questo Harry è freddo.. ma vorrebbe uscire dal suo guscio, vorrebbe trovare la forza e, assieme a questa, anche lei.
"Stai aspettando Peter?" chiede lei sedendo nella sedia accanto.
"Si." sussurro secco continuando a guardare il cielo e a contare le gocce di pioggia che cadono.
"Capisco.." continua sfregando le mani contro i jeans neri che indossa. "Sai.. noi tutti siamo un po' preoccupati per te.. Stai bene? Cioè..- si affretta a correggersi allarmata- stai un po' meglio?" chiede speranzosa.
"Non fare la stessa domanda tutte le volte, altrimenti avrai sempre la stessa risposta e di conseguenza starai sempre male.." sbuffo.
Sento i suoi occhi azzurri bruciare le mie mani; le dita sono rimaste di un bluastro inspiegabile dalla centrale di New Castle, e non so spiegarmi il perché. Non so perché sembra che le mie dita siano in ipotermia..
"Si, hai ragione.." sussurra alzandosi dalla sedia silenziosamente ed andandosene, riconoscendo i suoi sforzi come vani, lasciandomi perdere, perché questo è quello che voglio facciano tutti quelli che la credono morta.
"Hey.." esclama Peter entrando in ufficio e chiudendosi la porta alle spalle, come se potessimo essere interrotti da qualche rumore.
Ma non è affatto così, la casa è caduta in un silenzio di morte, un silenzio tombale, nessuno parla e, quando sono io a passare, non fiata nemmeno una mosca. Tutto questo è triste. "Spero non averti distratto da qualcosa di importante che stavi facendo." parla sedendosi alla scrivania e guardandomi. Mi costringo a fissarlo a mia volta.
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Sheol 2
FanfictionIn un altro giorno tutto questo sarebbe stato più giusto, sarebbe stata una vita meno sporca e mediocre.. Ti avrei resa felice e ti avrei baciato le mani quantunque mi avessero stretto, per evitarmi cadute; ti avrei chiesto comunque di combattere, s...