Sheol 2

Capitolo 21

Sono tutti pronti, è questione di secondi prima che giungiamo davanti ai portoni della centrale di Leeds, o per meglio dire davanti al muro che la protegge.

Harry è stato chiarissimo stamattina prima di partire e ieri sera prima di andare a dormire: atteniamoci tutti al piano, e sarà meglio per noi essere fuori dalla centrale entro il tempo prestabilito, altrimenti nessuno potrà fare molto. Siamo tutti agitati, ma più ci facciamo vicini alla centrale e più l'agitazione si trasforma in adrenalina. Conosco questa sensazione e non voglio lasciarla andare via come se nulla fosse. L'adrenalina riesce a salvare vite.

Io sono seduta con Sean, sulla moto, come sempre, Ginger e Jayden, Harry e Gwen... riusciamo già a vedere il muro: è alto e grigio, un ammasso di mattoni che non ci sarà per nulla facile oltrepassare.. diavolo, adesso devo preparare la mia mente, devo riuscire a possedere chiunque faccia da guardia a quel posto e farci aprire la porta senza che scatti nessun allarme, altrimenti saremo nella merda.

Ma non mi faccio prendere da panico: ogni volta che questo si fa vicino penso ad Hanna e al fatto che se vado nel pallone non rivedrà mai più ne me ne Harry.  Mi rendo sempre più conto che questo piano ha più pericoli del precedente.

Le moto si fermano a debita distanza dal muro, a duecento metri, nascosti da una fascia boscosa che mi ricorda molto quella che nasconde lo Sheol agli occhi di tutti coloro che non sanno dove cercarlo.

Scendo dalla moto, Gwen e Ginger mi sono affianco subito.. tutte e tre ci sistemiamo le face alle mani mentre, in silenzio, osserviamo la centrale che si erge come un gigante che russa sopra al muro, che in confronto sembra l'orlo di un vestito.. Ho chiesto a nonno se riusciva a trovare delle fasce per le mani più spesse, visto come ho ridotto quelle che indossavo a Cambridge, per fortuna le ha sapute trovare.. Anche Jayden e Sean ci affiancano, e tutti insieme fissiamo quella torre fumante. Harry aveva ragione, hanno modificato la struttura della centrale: questa, a differenza di quella di Cambridge, è protetta superiormente con una cupola di vetro dalla quale spunta la solita ciminiera. Mi sento così sollevata dal fatto che non dobbiamo entrare di nuovo là dentro..

Harry ci da le spalle per un po', il tempo di lanciare una rapida occhiata anche lui al posto nel quale ci dovremmo infiltrare tra pochissimo. Il sole già cala dal cielo, regalando all'aria un colore arancione che la riscalda.. il vento sposta i nostri mantelli, Harry non si è ancora messo il cappuccio e fissa lontano. Si volta verso di noi poi, ci guarda attentamente: "Sapete quello che dovete fare, lo sapete bene. Nessuno perderà il suo auricolare oggi, e, mi raccomando, correte, correte come non avete mai fatto una volta che le bombe sono state lanciate dentro alla centrale. Le avete tutti?" chiede.

Uno alla volta gli facciamo vedere le bombe. Jayden e Sean spostano il mantello e fanno vedere che sono allegate al petto, io e le altre due ragazze facciamo vedere che le abbiamo agganciate attorno alla coscia, io un po' più su di dove tengo la solita scorta di coltellini e lame affilate.

"Perfetto. Io, Ginger e Jayden colpiamo ad Ovest, Skylar, Gwen e Sean a nord." ci indica. "Intesi.." sento il cuore pesante.. ho un brutto presentimento, come se qualcosa di tutto quello che sta dicendo avesse un tono troppo grave. In lontananza si sento dei tuoni.. spero proprio non si metta anche a piovere.

"Forza.." batte le mani poi e, quando tutti si sono sparsi per incamminarsi verso la centrale, avanza verso di me, una mano che solleva il cappuccio, l'altra che si inserisce nel retro della mia nuca, mi attira a se e le sue labbra premono sulle mie. "Sta attenta." sussurra.

Annuisco e gli faccio un sorriso forzato prima di seguirlo dietro agli altri quattro.

Sento il cuore battermi forte come un tamburo, come se mai prima d'ora avessi fatto qualcosa di simile, quando è palese che mi sono già trovata in certe situazioni.