Capitolo 17

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Quando, il mattino seguente, rientro in cucina, con la speranza di trovarla deserta, mi rendo conto che nel caso si chiedano molte cose bisogna ritenersi fortunati se anche solo poche di queste si avverano. Io avevo chiesto di fare la pace con Harry, cosa in cui sono riuscita; chiedere anche di trovare la cucina vuota, e di conseguenza di poter fare colazione da sola in Santa pace, era troppo.

Trovo, seduti attorno all'isola che domina al centro della grande cucina, tutti i ragazzi (eccetto Harry che è di sopra a dormire) mio padre e Benjamin. Tutti, al mio ingresso sollevano il capo dai loro piatti, ed interrompono le loro chiacchiere, come se stessero parlando di me, o di qualcosa che non mi piacerebbe ascoltargli dire; e sono sicura sia così.

"Buongiorno." sussurro con altezzosità mentre vado verso il bancone a prepararmi una tazza di caffè. Stanotte ho dormito pochissimo, due ore forse, nelle restanti ho avuto modo di pensare a quello che Ben mi aveva detto alla porta della mia stanza, quando ha interrotto il bagno mio e di Harry: che Sean e Jayden non hanno esistato ad etichettare l'amico di una vita, loro fratello, come un pazzo. Questa cosa mi ferisce e mi ferisce ancor di più il pensiero a come Harry rimarrebbe deluso nel sentire quello che hanno detto.

"Sai dirmi cosa è successo ieri sera?" mi chiede mio padre interrompendo il silenzio che segue i loro 'buongiorno' disordinati e poco convinti.

"Oh, quindi Benjamin, Sean e Jayden non ti hanno fatto un resoconto abbastanza dettagliato?" sogghigno in modo malvagio. "Che strano, avrei giurato che non si fossero fatti scrupoli ad inventare massacri." e  mi appoggio al bancone. Tutti loro mi guardano, come se quella strana e fuori dal mondo fossi io. Che stronzi.

"Non comportarti così Skylar, e non dare contro a questi poveri ragazzi."

Scoppio in una fragorosa risata. "Poveri ragazzi!" esclamo. "Dio..- e mi volgo verso Jayden e Sean- sapevo foste dei ragazzi pieni d'inventiva e sarcasmo, ma che cosa avete raccontato a questo povero vecchio?" e mi siedo su uno degli sgabelli vuoti, esattamente dal lato opposto dell'isola rispetto a mio padre.

"Che bastarda.." sussurra Jayden.

"Si, proprio una grandissima stronza Jay.. tu invece sei la peggior razza che il mondo abbia mai conosciuto. Sta pur tranquillo. Ci metti poco a sparlare dell'amico di una vita vedo, e tu Sean non sei da meno. Ringrazio il cielo che Harry non sappia di quello che avete detto sul suo conto perché, seriamente, non importa quanto male abbia fatto a Ben e Jayden, sapete che ci rimarrà male. Lui può avere tutti i difetti del mondo, può essere una testa di cazzo, diamine, è una testa di cazzo, la più grande che io conosca, ma non si permetterebbe mai di parlare male di voi, con nessuno... ed è qui che si distinguono gli amici, Jayden e Sean.."  prendo un sorso dalla mia tazza quando vedo i loro volti cadere in un silenzio dal quale spero non sappiano più riprendersi.

"Su questo ha ragione." sussurra Ginger. "Harry non si sarebbe comportato così." ed abbassa la testa.

"Grazie del sostegno, sai dirmi di preciso che frottole vi hanno raccontato per farvi passare una colazione più piacevole?" sorrido verso la mia amica.

"Mi hanno riferito- interviene bruscamente mio padre, stanco del mio fare strafottente- che Harry era fuori, in tutti i senti, ieri. Ubriaco e fumato, che tu sei andata a vedere che cosa avesse e che vi siete messi a litigare, che ti ha urlato contro e, quando Ben ha deciso di intervenire, assieme agli altri, Harry ha reagito in modo violento, che stava per strangolare Ben.."

"Per sfortuna non ci è riuscito." sussurro tra i denti mentre guardo in malo modo i ragazzi che circondano in tavolo.

"Che ha ferito Jayden scaraventandolo a terra. Che diavolo crede di fare?" e mi guarda, questo uomo così pieno di pregiudizi..

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