CAPITOLO 1
-Svegliati Lucia! Forza è ora di svegliarsi! Non siamo venute a Londra per dormire! È vero siamo andate a dormire tardi ieri sera ma oggi dovremmo andare a visitare il Big Bang! Sono così entusiasta!- urlò Mary dalla cucina.
Di solito la mattina non mi piace parlare con nessuno per cui mi avviai verso il bagno senza dire una parola. Ma ad un tratto mi ritrovai un cucino in faccia e realizzai che in realtà stavo solo sognando di andare in bagno. A voi è mai capitato? A me si, e spesso!
-Sei sempre la solita! Muoviti che è tardi!- disse Mary prendendomi ancora a cuscinate.
Ma questa volta mi alzai per davvero. Avevo fame e volevo andare a fare colazione. Di mattina non sono un bello spettacolo, soprattutto quella stamattina che avevo gli occhi neri per via del trucco colato, che faceva contrasto col colore verde delle mie iridi. Ma improvvisamente mi ritrovai a sbattere contro la porta del bagno! Non mi accorsi che fosse chiusa!I miei capelli ricci e biondi mi ostacolavano la visuale. Mary che assistette alla scena scoppiò a ridere.
-Ecco brava vatti a fare una doccia che hai proprio una brutta cera!-
Mormorai qualcosa di incomprensibile e andai sotto la doccia. Adoro il getto caldo di prima mattina, è così rilassante! Soprattutto dopo essere stata presa a cuscinate da tua cugina!
-Allora ti muovi? O vuoi restare tutta la mattinata chiusa in casa? Ho preparato già la colazione! Aspetto te per farla. Sbrigati!-
Uscì dal bagno e sembravo rinata. Quella doccia mi aveva fatto davvero bene! Corsi subito in cucina a fare colazione. Mia cugina mi sapeva trattare davvero bene! Caffè, cappuccino,cornetto con la nutella,cornetto black & white, cereali, fette biscottate, marmellata, burro ,bacon, uova, spremuta d’arancia, insomma,c’era di tutto! Era la colazione che sognavo da sempre.
-Ok, ora che ho la pancia piena, anzi, strapiena, possiamo andare!-dissi a Mary con tono sarcastico.
Poi diventai seria.
-Anzi no, vado prima a cambiarmi che questo pantalone mi va troppo stretto ora e poi scendiamo!-
E così feci. Mi misi un jeans che mi andava un po’ più largo, il maglioncino di filo rosa preferito e le mie bellissime converse bianche.
Controllai il telefono e lo lanciai sul letto. Erano le 10. Caspita si era fatto davvero tardi, dato che ancora dovevo finirmi di preparare e dovevamo andare al centro di Londra. Eh si! Perché Londra è tanto bella quanto caotica! Non ci sono orari precisi per mangiare. Qui la gente mangia qualcosa al volo mentre attraversa la strada e magari contemporaneamente parla al telefono. E poi si vestono come vogliono. C’è chi indossa pantaloncini e chi invece sta col cappotto. Ma sapete una cosa? Mi piace. L’unica cosa brutta di qui è il tempo. Ad agosto a Napoli c’è un sole rovente, qui c’è pioggia, vento. Se avessi portato con me cappello e sciarpa li avrei indossati, sicuramente! Già,sono la tipica ragazza che ha sempre freddo, che va alla continua ricerca di termosifoni, stufe,ma soprattutto mi piace il calore degli abbracci, quello si che è davvero calore!
Mi truccai leggermente gli occhi in modo da far risaltare il colore. Mi misi un po’ di lucidalabbra e scesi. Mary era già lì che mi aspettava, fuori la porta. Sono davvero orgogliosa di avere una cugina come lei. È come un’amica per me, come una sorella. È bello parlare con lei! Se hai un problema cerca di aiutarti, dando sempre tutta se stessa. A volte è un po’ pessimista e troppo realista, ma è un ottima compagnia. È divertente, simpatica , e sa quando ridere e quando smettere… a differenza mia, che quando inizio a ridere non la finisco più. È la solita ragazza dolce e sensibile , per intenderci.
-Finalmente, non vedo l’ora. Chiamo un taxi. Nel frattempo chiudi a chiave la porta!-
Mi passò la chiave. La misi nella serratura e girai tre volte.
-Non ci credo! Stiamo in un vero taxi londinese!- mi disse incredula ed entusiasta.
-E ancora dobbiamo chiamare casa dalla famosa cabina telefonica rossa!- dissi urlando con lei.
Penso che il tassista ci abbia prese per pazze. Insomma urlavamo e parlavamo in italiano.
Pagai e scendemmo dal taxi.
-Benvenute a Londra!- dissi tra me e me. Era tutto così stupendo! Era il caos più ordinato che io abbia mai visto! La folla si muoveva ordinata: tutti a destra o tutti a sinistra. Non capivo ciò che dicevano ma mi piaceva tutto questo.
-oh,no!-dissi portandomi le mani al capo.
-Che cosa può mai succedere questa volta! Insomma stiamo a Londra! Cosa può andare storto?
-Ho dimenticato il telefono sul letto- sbuffai. E con me Mary.
-E ora? Che intenzione hai?-mi chiese.
-Mi tocca ritornare a casa! Può darsi che chiama mia mamma. Non voglio farla preoccupare per niente. Torno subito.-
-Ok. Ti aspetto qui. Ma sai tornare?- disse urlando, dato che mi stavo allontanando.
-Mi affiderò ad un taxi!- dissi abbassando il mio tono di voce. Non mi piace urlare. È poco elegante. A parte quando mi arrabbio. Lì urlo peggio di Whitney Houston, in versione stonata!
Mi giro e mi ritrovai addosso ad un uomo.