CAPITOLO 38
Aprii gli occhi sentendo il rumore della pioggia, la stanza era abbastanza scura. Controllai l’orario ed erano le 11. Mi voltai verso Harry che stava dormendo con la bocca aperta e stava russando leggermente. Mi accoccolai più vicino a lui e iniziai ad accarezzarlo e baciarlo.
-Mmmm- rispose ancora con la bocca impastata dal sonno.
-Harry, svegliati- gli dissi dolcemente. Come risposta ebbi uno sternuto in faccia.
-Se hai preso la ricaduta, ti ammazzo.- tira il naso con la manica del pigiama. In effetti dopo l’acquazzone di ieri era molto probabile una cosa del genere.
-No, è solo raffreddore.- mi abbraccia più a se.
- Harry ti sei pulito il naso con la maglia, lasciami.- ridacchiavo cercando di allontanarmi. Appoggia la testa nell’incavo del mio collo.
-Sai quant’è straziante avere il raffreddore e non sentire il tuo odore di prima mattina?- la sua voce…ha la voce talmente bella che lo lascerei parlare ininterrottamente anche alle sette di mattina, quando odio tutto e tutti.
-Sai quant’è straziante svegliare il tuo fidanzato dolcemente e avere uno sternuto in faccia come risposta?- ridacchia.
-La prossima volta provvederò- mi sorride e mi guarda con occhi ancora assonnati. Sento il rumore del tuono e balzo.
-Dio, che temporale- esclamo accarezzando i suoi lineamenti. È una cosa che mi è sempre piaciuto fare, quello di tracciare i lineamenti del viso di una persona con le dita. È come se prendessi coscienza della realtà che ho davanti agli occhi, senza trascurare nessuno particolare. A dire la verità, Harry non ha una pelle perfetta e ha una piccola cicatrice sotto il mento. I suoi occhi assonnati sembrano due palle da bowling e ha un naso considerevole, tant’è vero che quando dormiamo abbracciati i suo respiro è così forte che è come se ci fosse il vento. Ma nonostante tutto è perfetto per me e lo amo così com’è.
-è la giornata ideale per restare nel letto e farci tante coccole.- mi sorride e inizia ad accarezzarmi la schiena.
-Fammi capire, vuoi restare sotto le coperte quando c’è una bellissima Parigi che ci aspetta?-
-Esattamente. Senti come piove, faremmo la fine dei pulcini.- ridemmo.
-Dai Harry…- gli lascio leggeri baci sulla mandibola, perché so che gli piace da impazzire.
-Lù- sembra un avvertimento. Chiude gli occhi e sembra un bambino calmo che si fa accarezzare dalla mamma. Poi però entra in se e mi bacia quasi violentemente le labbra, stringendomi a sé.
-Non so come, ma mi convinci sempre.- ride sul mio collo.
Abbiamo comprato degli impermeabili, cosicché non ci bagnassimo tanto, ma comunque giriamo per la città con l’ombrello, o meglio, un ombrellone. Parigi è tanto bella quanto caotica. Ci sono vari negozietti davvero carini ed eleganti. E in effetti è proprio questo che mi piace della Francia, l’eleganza. Ho comprato vari souvenir per mia cugina, il mio amico e la mia famiglia.
Quando arrivo alla vetrina di un negozio di accessori noto un completo di cappello e sciarpa molto carino. Entro dentro, mentre Harry sta fuori a parlare a telefono e noto che gli starebbe benissimo. E poi lui ama i capelli. Ha fatto tutto questo per me e devo ringraziarlo. Decido di comprare il cappello, la sciarpa e i guanti e vado via.
-Cosa hai preso?- mi domanda.
-Oh…una cosa per mia sorella.- voglio fargli una sorpresa, magari stasera…o non so.
Per pranzo andiamo a mangiare in un ristorante francese. Devo dire che il cibo non è proprio buono. Harry ordinò un piatto di escargot e finimmo col giocare con le lumache. Tuttavia, più tardi, ci ritrovammo sotto un chiosco a mangiare una baghette con tante di quelle schifezze all’interno! Successivamente andammo al Louvre. È stato così piacevole girare il museo con lui. Di certo aveva sempre la battuta pronta, ed è stato molto più affascinante e divertente visitare un museo.