CAPITOLO 20
-Oddio tremi peggio di una foglia. Inizia ad andare sotto la doccia, ti raggiungo.- mi posò un leggero bacio sulla guancia e corse verso la camera da letto.
-Prendimi qualcosa di pesante, Harry. Ho troppo freddo!- urlai dalla porta del bagno. Tolsi velocemente il costume e filai sotto il getto bollente della doccia. Era così rilassante che non muovevo un muscolo. Stavo in piedi come un salame e con gli occhi chiusi mentre l’acqua picchiettava sulla mia testa, bagnandomi completamente.
-Lù?- sentii a malapena la voce rauca di Harry.
-Mmm- riuscii a rispondere.
-Ti ho preso una mia tuta di One piece. Va bene?- nel frattempo si fece spazio nella doccia.
-Si va bene, ma stavo io sotto l’acqua, non puoi prenderti il mio posto e poi sei freddissimo- dissi ridacchiando e cercando di allontanarlo. Poi aprì le braccia e mi portò al suo petto, tenendomi stretta. Mi sentivo quasi schiacciata sul suo corpo mentre l’acqua cadeva sul mio viso facendomi quasi mancare il respiro.
-Harry, sei freddo!-mi lamentai abbracciandolo a mia volta.
-Ci stiamo riscaldando.- e mi baciò i capelli, accarezzandoli. Si era appannato tutto, il bagno era sola una nuvola di vapore appiccicoso e caldo. Alzai una mano verso i suoi pettorali e iniziai a toccarlo, ad accarezzarlo. Era ruvido sotto i polpastrelli, dato che aveva la pelle d’oca.
-Penso che c’è bisogno dello shampoo e del bagnoschiuma, ora- mormorai contro il suo petto.
-Mmmm- spostò dei capelli che si erano attaccati sulla guancia e mi sorrise. Poi presi un flacone di shampoo e ne versai un po’ in mano.
-Abbassa il capo, tesoro.- dissi sorridente. Harry ubbidì e gli insaponai la testa.
-Tocca a me, ora- disse con la testa insaponata.
-Harry penso che dovresti sciacquarti prima la testa che…-
-chiudi il becco- disse scherzando e prese a massaggiarmi il capo.
-Ok, ora pos… ah mi brucia l’occhio- si lamentò coprendosi l’occhio destro.
-Harry mettiti sotto l’acqua. Ti avevo avvertito.-
-Cazzo, brucia!- sembrava un bimbo. Forse un bambino cresciuto che impreca violentemente, ma pur sempre il mio bambino. Iniziai a ridere come una matta.
-Stai ridendo di me, piccola?- mi guardava con solo l’occhio sinistro perché l’altro lo aveva ancora chiuso.
-è che mi fai ridere così conciato- e continuavo a ridacchiare cercando di smetterla.
-Ma cosa devo fare con te- disse prima di farmi il solletico. Io urlavo cercando di sfuggire alla sua presa, ma dato che stavamo in una doccia era impossibile. Dunque mi ritrovai con le spalle al vetro della doccia e le sue mani che solleticavano i miei fianchi.
-Harry t-ti prego- mi faceva male la pancia dalle risate. D’improvviso mi baciò. Si staccò per farmi prendere un po’ d’aria. Mi sorrise maliziosamente, poi sganciò il braccio della doccia dal muro.
-Pensi che te la sia cavata col solletico-vendicatico?- regolò l’acqua in modo che fosse fredda e mi guardò sorridente. Solo allora capii le sue intenzioni.
-No no no no no Harry ti prego..- iniziai a gridare e ridere contemporaneamente. L’acqua non era gelata, ma nemmeno troppo calda!
-Harry è fredda!- cercavo di coprirmi e scansarmi.
-Hai bisogno di qualcuno che ti riscaldi?- disse chiudendo il getto d’acqua. Sicuramente alludeva a se stesso.
-No, anzi sto molto meglio ora.- feci per uscire quando mi afferro per la vita e mi riportò con le spalle contro il suo petto.