Capitolo 55
LU’S POV
Ogni giorno che passa resto ore davanti allo specchio a guardarmi la pancia. È passato circa un mese e si vede appena il rigonfiamento. Ma se metto il solito maglione non si nota nulla. Ieri avevo l’appuntamento col ginecologo ma non ci sono andata perché ho semplicemente paura. So che prima o poi devo andare, ma meglio rimandare. Tuttavia domani c’è il matrimonio di Zayn e dovrei comprare un vestito. Così cammino per il centro di Londra in cerca di un abito elegante, ma che non sia stretto. Penso di andare allo stesso negozio dove comprai il vestito per il matrimonio di Louis e mi incammino sotto la pioggerella.
-Hey Lù- mi saluta Clara da lontano.
-Ciao Clara- l’abbraccio.
-Qualche altro matrimonio,vero?- acconsento accennando un sorriso.
-Vieni ti faccio vedere qualcosa per te.- mi guida tra i vari vestiti.
-Mi sbaglio o sei ingrassata di qualche chiletto?- mi dice ammiccando l’occhio. Mio Dio, già si vede? Divento rossa per l’imbarazzo e metto le mani sul basso ventre cercando di nascondere il rigonfiamento.
-Si, sai com’è, le feste di Natale lasciano il segno.- scherzo. Mi fa vedere degli abiti lunghi, ma non sono al caso mio. Così le spiego che voglio un abito corto e largo, come quelli degli anni sessanta. Mi fa vedere vari modelli e ne indosso uno. È color verde tiffany. Ha lo scollo a cuore e una fascia bianca col fiocco dietro. La gonna è abbastanza larga.
-Ti sta bene.- mi dice Clara. Mi giro verso sinistra ma non vedo la persona che avrei voluto vedere in questo momento. Di solito si metteva sempre a sinistra e quando mi giravo verso di lui mi dava il suo parere. Tuttavia, ripensandoci, stamattina ho visto il cartello ‘Vendesi’ fuori casa sua. Ha davvero intenzione di andarsene. E penso che sia la volta buona che le nostre vite si separino.
-ok. Prendo questo.- le sorrido e vado in camerino. Saluto Clara, la proprietaria e vado via. Al matrimonio andrò da sola. Chris non potrà venire perché tra pochi giorni dovrà trasferirsi e questo mi dispiace molto. Tuttavia penso di stare con mia cugina e gli altri ragazzi. Spero solo che vada tutto bene. Il solo pensiero che potrei incontrare Harry mi mette ansia. Non oso immaginare cosa farò quando lo rivedrò. Dopotutto è partito ma ha lasciato qualcosa qui in Inghilterra, qui nella mia pancia. Ha lasciato la cosa più importante. Ma ci sono io e mi prenderò cura personalmente. Quando arrivo a casa sistemo i pupazzetti di Baloo e mi cucino qualcosa. So che sto mangiando come un ippopotamo, ma non mi interessa. Prendo i biscotti a vaniglia e inizio a mangiarli. Nel frattempo cucino la cena. Mi preparo due panini con hamburger e insalata. Poi aggiungo il ketchup, maionese e altre schifezze. Più tardi mi chiama mia cugina avvertendomi che passa domani mattina a prendermi. Prendo la vaschetta del gelato e vado a sedermi sul divano vedendo la tv. Quando noto che ho finito un’intera vaschetta di gelato rimango incredula. Tuttavia mi alzo e piena come una botte vado di sopra a dormire. Ma ben presto mi ritrovo nel bagno a vomitare. Spero che finisca al più presto questa fase perché non ne posso più.
L’indomani mi preparo e quando arriva Mary, ci avviamo in chiesa. È la stessa in cui si sposarono El e Louis. Mi accodo a Mary e quindi mi siedo accanto a lei nel bancone in chiesa. Non ho ancora visto Harry, ma cerco continuamente il suo viso. So che non dovrei, ma è più forte di me. Zayn è all’altare e i testimoni, Louis ed El, ai lati. Sono bellissimi tutti. Ma devo dire che Zayn è un po’ strano con quel vestito elegante. Sta bene, ma…è strano. Non l’ho mai visto così elegante e ben vestito. La cerimonia inizia e la marcia nuziale rimbomba nella grande chiesa. I miei occhi per un attimo si concentrano su un'unica persona: Perrie. È bellissima in abito bianco. È stile principessa con le maniche a tre quarti di pizzo. Mi distraggo guardando verso destra e li vedo. O diavolo! Mi volto subito in avanti e fisso l’altare. Tuttavia faccio fuoco sull’immagine che ho appena visto. Harry teneva per mano Taylor mentre si facevano posto tra i banchi. Forse sono appena arrivati. La messa inizia e l’istinto di girarmi per vederlo di nuovo si fa sempre più sentire. Mi tocco la pancia e penso che dovrei essere io quella seduta al suo fianco. Dovrei essere io quella a cui tocca la pancia, quella a cui sorride. E mi viene da pensare…quante volte si sarà alzato la notte per andarle a comprare un gelato, una crepe perché lei ne aveva voglia? Quante volte avrà baciato il suo ventre parlando col bambino, o magari cantandogli una canzoncina? Quante volte si sarà addormentato con la mano sulla pancia come se volesse proteggere lei e il bambino? Troppo tardi mi accorgo che sto piangendo. È vero quello che si dice delle gravidanze. Le donne diventano più sensibili a tutto.