CAPITOLO 21
-Lù, svegliati è tardi.- mi sentii accarezzare lentamente i capelli. Mugolai qualcosa di incomprensibile e mi voltai alla parte opposta.
-Dai dormigliona, voglio salutarti per bene prima che parta.- Mi girai di scatto verso di lui e mi fiondai tra le sue braccia.
-No Harry no- strofinavo il mio viso sul suo petto.
-Piccola, sono in ritardo e…ti prego non rendere tutto più difficile. È solo una settimana poi partiremo per la Sardegna, ricordi?-
-D’accordo- gli lasciai un leggero bacio sulle labbra dopodiché scendemmo per fare colazione. Ci preparammo velocemente e uscimmo fuori, dato che l’appuntamento era fuori casa di Harry.
Erano già tutti lì pronti.
-Il solito ritardatario, eh Styles?- disse Louis.
- Sono in ritardo di 8 minuti. È un record, dovresti essere felice!- Scoppiammo a ridere.
Chiamammo tre taxi. Liam, Mary, Zayn e Perrie in uno. Niall,Amy, Louis, e Eleonor, nel secondo. Io e Harry, nell’ultimo. Arrivammo all’aeroporto di Heathrow ed era arrivato il momento di salutarci. Odiavo gli addii. Abbracciai e salutai dapprima tutti gli altri e infine mi toccava salutare Harry. Cosa avrei fatto in questi giorni senza di lui? Senza le sue risate, i suoi sorrisi, le due fossette, le sue parole dolci, i suoi baci, le sue lacrime, i suoi occhi verdi, le sue mani, il suo calore, i suoi abbracci? Ma comunque sarebbe finito tutto molto presto, ne ero sicura.
-Allora, tieni sempre il cellulare acceso con te, appena troverò un po’ di tempo non esiterò a chiamarti.- Acconsentii leggermente con la testa, guardando in basso.
Avevo paura di parlare, perché la mia voce sicuramente tremava, avevo paura di guardarlo negli occhi, perché ne sarebbe uscito un fiume di lacrime. Tuttavia non volevo lasciarlo andare senza guardarlo, senza baciarlo, senza toccarlo.
-Ah! Queste sono una copia delle mie chiavi di casa. Se ti serve qualcosa, basta aprire.- mi porse le chiavi, ma avevo ancora la testa bassa, poi mi feci coraggio.
-Addirittura? Non dovevi Harry. Non preoccuparti mi saprò organizzare. Ce la farò. Sono qui da una settimana, so come funziona.- Adesso ero io quella che prese la situazione in mano, ero io la più sicura.
Mi lasciò un leggero bacio sulle labbra. Un vero e proprio bacio d’addio.
-Harry, andiamo?- urlò Niall. Le altre erano già abituate ormai. Nessuna lacrima, nessun viso triste.
Solo io e Mary sembravamo stessimo ad un funerale.
-Se hai bisogno di qualcosa, chiamami non esitare, ti prego.- furono le ultime parole che sentii dalla sua bocca. Dopodiché si avviò anch’egli sulla scala mobile. Lo guardavo allontanarsi, oramai le lacrime bagnavano il mio viso già da tempo. Lo vidi girarsi, mi guardò, mimò un “i love you” con le labbra e con la mano mi mandò un bacio. Sorrisi appena e ricambiai. Li seguivo con lo sguardo finché non sparirono. Io e mia cugina, a differenza delle altre, aspettammo ancora un po’ prima di andare via. Magari sarebbero tornati indietro perché avevano dimenticato qualcosa, magari non era poi tanto importante quel viaggio e avevano deciso di rimanere, magari il volo era stato rinviato. Ma niente. Erano davvero partiti. Decidemmo di ritornare a casa e fu allora che ci accorgemmo di essere accerchiate dai giornalisti. Tuttavia riuscimmo ad uscirne e a chiamare un taxi.
-Mammamia, non sopporto proprio quei giornalisti, sono troppo appiccicosi.- disse Mary. Ma io ero troppo impegnata a pensare per risponderla. Dal finestrino dell’auto vidi un aereo volare in cielo.
-Chissà se sono i ragazzi!- pensai tra me e me. Inoltre mi rimbombava in testa una canzone di cui non ricordavo il titolo ma era proprio appropriata alla situazione.