Capitolo 35

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CAPITOLO 35

La mattina successiva mi svegliai presto e vidi Harry accanto a me che dormiva come un angioletto. Senza far rumore scesi dal letto, indossai le mie amate pantofole e presi la tuta di Harry dall’armadio. Velocemente andai in bagno e mi cambiai. Ritardai di pochi minuti all’appuntamento, ma Chris era già li che mi aspettava.

-Ehy, ciao bellissima.- disse abbracciandomi.

-Ciao Chris.- mi allontanai.

-Andiamo?- acconsentii e cominciammo la nostra corsetta.

-Allora che mi dici? Ci sono novità?- ruppe quel silenzio assordante che si era creato tra noi.

-Oh! Ehm…nessuna a parte che l'altro giorno mi sono laureata. Frequentavo l’università di lettere a Napoli.- avevo già l’affanno.

-Wow Congratulazioni. E che lavoro farai allora?- chiese voltando il suo sguardo su di me.

-Mi piacerebbe insegnare. Magari come professoressa di latino e greco.-

-E lavorerai qui? Cioè ti trasferirai a Londra?-

-Si, penso di si. Ormai ho Harry qui e voglio vivere la mia vita con lui.- dissi sicura.

-Wow fantastico.- si limitò a dire.

Si fecero le sette e mezzo e decisi di ritornare a casa. Salii velocemente in bagno per fare una doccia. Quando ebbi finito controllai Harry e vidi che stava ancora dormendo. Decisi di preparare la colazione. Non la colazione italiana ma quella inglese. Dopotutto dovevo anche abituarmi a quella cucina. Bacon, uova, spremuta d’arancia e cialde calde. Entrai nella camera e lo sentii russare. Appoggiai delicatamente il vassoio sul comodino affianco al letto e mi inginocchiai accanto a lui.

-Amoree è mattino, svegliati- dissi dolcemente accarezzandogli i capelli. Continuava a russare dato che aveva il naso otturato e rosso.

-Harry, amore, svegliati la colazione si raffredda.- iniziai ad accarezzargli il volto poi gli baciai la guancia e la fronte.

-Mmmm scotti.- appoggiai la mano e costatai che la sua fronte scottava per davvero.

-Harry- lo chiamai ancora dolcemente. Mugolò qualcosa di incomprensibile, poi aprì leggermente gli occhi.

-Hey piccolo, dove hai il termometro?- continuavo ad accarezzargli i capelli.

Mi indicò il posto e io subito scesi per prenderlo.

-Cavolo trentotto e mezzo.- Harry aprì gli occhi e mi guardava come un povero bambino malato, mentre tremava.

-Aspetta. Vado a prenderti il pigiama. Tu e la tua mania di addormentarti solo con i boxer!- alzai gli occhi al cielo.

-Sento freddo.- mormorò con voce ancora più rauca del solito mentre indossava la maglia.

-Ti riscaldo la colazione e poi prendi l’antibiotico, ok?- gli baciai la fronte mentre sprofondava nel letto sotto le coperte. Gli preparai una colazione diversa. Una bella tazza di latte caldo e gli spalmai la nutella sulle cialde.

-Ecco prendi. Dopo invece devi prenderti questa pillola. – e gliela poggiai sul comodino insieme ad un bicchiere d’acqua.

-Grazie.- sussurrò.

-Di niente amore.- lo baciai per poi allontanarmi.

-No, ti prego non andare via. Fai colazione con me.- mi pregò. Accettai e mettendomi sotto le coperte con lui mi fece assaggiare le cialde.

-Harry io vado al supermercato qui vicino cosi’ ti preparo un bel brodo caldo e poi vado in farmacia visto che questa era l’ultima pillola, ok?-

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