Capitolo 46

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Capitolo 46

Arriviamo a casa stanchissimi quando ormai sono le tre di mattina. Harry però non sembra essere stanco quanto me.

-Dove vai?- mi chiede ammonendomi.

-Sul letto a dormire.- mi tolgo le scarpe e sto per lanciarmi sul letto quando mi ferma.

-Aspetta devi prima mettere il pigiama. Vieni.- prende il mio bel pigiama e con la mano mi conduce in bagno. Mi sveste e me lo fa indossare. Poi mi dice di sedermi sul water così che mi strucchi. È sempre molto gentile nei miei confronti.

-Ora lavati i denti e andiamo a dormire, su- mi da un bacio sulla fronte.

-Dovremmo aprire i regali. È già Natale.-

-Li scarteremo domani mattina. adesso è tardi e dobbiamo andare a dormire.-

-Si, ma non trattarmi come una bambina. Io non lo sono.- metto il broncio.

-D’accordo.- dice pazientemente. Sono sicura che sarà proprio un ottimo padre.

Più tardi io e Harry ci ritroviamo a russare pesantemente a bocca aperta.

-Lù- sento urlare. Mi sveglio di soprassalto vedendo Harry agitarsi continuamente.

-Harry. Harry svegliati. Svegliati.- lo scuoto. Sbarra gli occhi e focalizza la mia figura. Ho notato che la maggior parte delle volte che gli dormo lontana fa degli incubi. Non lo faccio apposta, ma a volte mi devo staccare da lui per non sudare. È come un termosifone quel ragazzo!

-è solo un incubo. Va tutto bene.- lo tranquillizzo accarezzandolo.

-Stai bene?- mi chiede. Come può chiederlo a me se è lui ad aver avuto un incubo. Forse è ancora in balia del sonno.

-Si, io sto bene. Vuoi che vada a prenderti un bicchiere di acqua. Una tazza di latte o di tè?- gli aggiusto i capelli un po’ bagnati.

-No. Resta vicino a me, ti prego.- e così mi abbraccio a lui cercando di dormire.

La mattina mi sveglio per prima notando che l’orologio segna le undici. Mi volto verso di lui e lo guardo. Chissà perché fa questi incubi. Gli accarezzo il viso delicatamente e non posso fare a meno di ricordare della giornata di ieri. Era bellissimo in quel vestito elegante. Da vero e proprio sposo. Chissà se finiremo anche noi per sposarci. Io spero davvero di si. Penso che Harry sia l’uomo perfetto per me, nonostante i soli cinque mesi che stiamo insieme. Sembrano passati molti di più è vero, ma vivere una giornata con lui corrisponde ad un mese intero.

Prende un lungo respiro e lo rilascia, si è svegliato.

-Buon Natale, amore- lo bacio sulle labbra secche.

-Buon Natale, piccola- sorride e apre gli occhi.

-Che dici se vado a prendere i regali e li scartiamo a letto?- propongo.

-No, sono abituato a scartarli sotto l’albero- mi sorride e mi lascia un bacio fra i capelli.

-A che ora abbiamo l’aereo?- mi chiede. Abbiamo deciso di trascorre Natale in Italia dai miei. E verranno anche Anne e Gemma. Non vedo l’ora di vedere le loro facce meravigliate.

-Alla mezza- dopo un po’ scendiamo giù e ci sediamo ai piedi dell’albero.

-Questo è per te.-gli dico sedendomi con le gambe incrociate.

-E questo è per te.- sembriamo davvero due bambini. Scartoccio il pacco rettangolare.

-è un libro.- affermo sorpresa. Leggo il titolo “One day di David Nicholls”. Sa che mi piace leggere libri, ma non pensavo me ne regalasse uno per Natale.

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