Capitolo 40

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Capitolo 40

Il fine settimana è volato presto e io ho potuto organizzarmi col il lavoro e tutto. Io e mia cugina abbiamo deciso di fare i turni per quanto riguarda le faccende domestiche. Harry? Bhè ci sentiamo ogni giorno e a volte anche di notte perché lui non tiene conto del fuso orario. Oggi sarà il mio primo giorno da insegnante vera e propria. Non vedo l’ora, sono eccitatissima. Mi sveglio alle 5.30, visto che le lezioni iniziano alle 7.00 e non vorrei arrivare in ritardo. Faccio colazione mentre mia cugina si fa la doccia e quando lei finisce, occupo io il bagno. Harry mi ripete sempre di utilizzare casa sua, ma non voglio. Indosso il mio nuovo tailleur nero, una camicia bianca e un paio di tacchi neri non molto alti. Mi trucco leggermente e mi sistemo i capelli mossi. Sembro proprio una donna in carriera. Guardo l’orologio e sono le 6.30. Velocemente indosso la giacca, prendo la borsa e vado via salutando Mary.Grazie al cielo, nonostante il traffico, arrivo in tempo. Decido di passare in presidenza, a salutare Chris, anche perché deve dirmi ancora qual è la mia aula e il mio orario.

Busso alla porta ed entro.

-Buon giorno.- gli dico entrando.

-Buon giorno Lù. Come siamo professionali questa mattina.- si alza da dietro la scrivania e mi viene incontro per salutarmi.

-Grazie.- è impeccabile in quel vestito grigio.

-Allora, la tua aula è la numero 19. quella in fondo al corridoio più o meno vicino alla mensa, ricordi?- Acconsento e lui continua.

-E questo è il tuo orario.- prende un pezzo di carta tra i fogli sulla scrivania.

-Ok, grazie.- prendo il biglietto.

-Per qualsiasi cosa puoi rivolgerti a me…o alla professoressa McCartney.- mi sorride. Quando suona la campanella abbandono la presidenza e vado in aula. È molto spaziosa e si affaccia sul giardino. Quando vedo entrare gli studenti ridacchio. mi ricordo di quando andavo io a scuola e le facce che facevo ai professori nuovi. Si può dire che sono le stesse. Che poi non è passato molto tempo da quando frequentavo la scuola, solo sei o sette anni. Tutto qui.

Certamente la scuola inglese è ben diversa da quella italiana. A partire dalle strutture, qui è molto più organizzato ed efficiente e penso che mi troverò molto bene.

Quando finisco il mio orario sono le tre. Passo in presidenza per salutare Chris e per dirgli che il mio primo giorno è andato bene e poi vado a casa. Mia cugina non è ancora tornata e mi tocca di cucinare. Però prima decido di chiamare Harry, nonostante lì fossero le 7 di mattina.

-Hey sweetheart, com’è andato il primo giorno?- mi risponde una voce roca e assonnata.

-Molto bene. La mia è una bella aula e gli studenti sembrano seguirmi. Tu?- intanto inizio a sgranocchiare qualcosa.

- ieri abbiamo lavorato per la promozione del nuovo album. Lo sai che tra poco ne esce uno nuovo-

-si si me ne ricordo.-mi stendo sul divano lanciando i tacchi in aria e continuo a parlare con Harry. È già trascorsa una settimana da quanto è partito e credo di impazzire se non lo vedrò a breve. Infatti penso proprio di raggiungerlo questo fine settimana, ma non voglio dirgli niente, sarà una sorpresa.

-Ora ti devo lasciare. Zayn mi ha chiamato. Dobbiamo andare a fare colazione, piccola.- ci salutiamo e stacchiamo. Presa dai miei pensieri finisco per addormentarmi sul divano.

-Lù.- sento urlare e mi sveglio di soprassalto. Mi stiracchio e mi fa male la schiena perché ho dormito in una posizione scomoda.

-Non hai preparato niente!- mia cugina urla ancora.

-Ma che ore sono?- tra le nottate passate a telefono con Harry e lo stress del lavoro, mi addormento dappertutto. Non che prima non lo facessi.

-Sono le 8 e ho fame, molta.-

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