Capitolo 49

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Capitolo 49

I giorni passano velocemente soprattutto da quando ho iniziato a lavorare. L’epifania l’ho festeggiata dai miei parenti in Italia. Sono molto dispiaciuti  per quello che è successo. Mai e poi mai pensavano fosse accaduto. Ma la realtà è questa purtroppo. Ho sentito Anne e Gemma per gli auguri e si sono scusate per  tutto, ma la colpa non è di certo la loro. Tuttavia la madre di Harry mi ha detto di andare quando voglio a casa sua. Oramai è come se fossi della famiglia comunque.

Tra qualche giorno è il mio compleanno e sinceramente non ho voglia di festeggiare. I primi giorni sono stati terribili e devo dire che il mio amico e Mary mi sono stati accanto, sempre. Avevo preso il vizio di bere, ogni sera. Perché si sa, la sera è l’unico momento in cui si riflette sulla propria vita. Mary buttava le bottiglie e io puntualmente le ricompravo. Avevo iniziato anche a fumare, ma ho smesso poco dopo. La verità è che non sono portata per questo tipo di cose e poi comunque c’è da tener presente l’aiuto costante di mia cugina e il mio migliore amico. Ma devo dire che è stato un buon modo per sfogarsi.

Guardo alla finestra e noto che ha smesso di nevicare. Harry l’avrò visto si o no qualche volta. Di solito si affaccia alla finestra quando vado a lavorare. E ogni volta è sempre un colpo all’anima. Ho visto che si sta facendo crescere la barba. E non faccio a meno di pensare quanto sia stato bello accarezzargli il viso dopo essersi rasato. Ricordo con piacere ciò che abbiamo condiviso negli ultimi mesi. Non porto rancore, perché so che doveva andare così. Ma nonostante ciò devo ammettere che mi manca.

In questi ultimi giorni sto uscendo col mio capo, Chris. È un uomo interessante ma è comunque molto diverso da Harry. Lui non si faceva scrupoli di fare figure di merda, sembrava essere libero quando parlava con me. Invece Chris mi dà l’impressione che stia leggendo un copione. Harry era più espansivo, chiacchierone, iperattivo, burlone. Chris è semplicemente più tranquillo. 

Esco fuori  in giardino per prendere un po’ d’aria. Ne ho davvero bisogno. Fa molto freddo e indosso i guanti.

-Hey- una voce rauca mi fa balzare. Mi volto per vedere chi è.

-Ciao.- mi sorride appena. Non ero pronta ad incontrarlo.

-Harry io non..-

-No, aspetta. Voglio chiarire.- aspetto che continui.

-Anche se io e te non siamo…quello che eravamo, vorrei che fossimo almeno amici. In nome del nostro passato.- che razza di proposta è? Ho sempre pensato che degli ex non potessero essere amici, altrimenti non avrebbe avuto senso lasciarsi. Tuttavia io e Harry ci conosciamo da quando eravamo piccoli e mi sembra giusto scambiarci qualche parola, ogni tanto.

-D’accordo- gioco con la neve con i piedi.

-Bene.- sembra sollevato.

-Come va la vita?- mi chiede ansioso. Siamo tesi e non è una bella situazione questa.

-Bene.- Rispondo fredda.

-A te?- mi sembra educato chiederlo.

-…Con Taylor?- le parole sembrano essere scivolare da sole dalla mia bocca. Rimane sorpreso e anche io lo sono.

-Bene, grazie- appoggia le braccia sulla staccionata di legno. Il silenzio incombe su di noi. La suoneria del mio cellulare mi salva.

-Pronto.- rispondo guardano i miei piedi.

-Oh ciao Chris.- sorrido. Alzo lo sguardo e vedo Harry con le ciglia aggrottate.

-Ma non so pattinare. Rischierei di rompermi una gamba.- ridacchio.

-D’accordo se proprio me lo chiedi così va bene, ti aspetto. Ciao.- stacco la telefonata e pongo il telefono nella tasca del cappotto.

-Stai uscendo col tuo capo?- sembra essere arrabbiato, ma non mi importa.

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