Capitolo 37

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CAPITOLO 37

Ritornammo a casa alle quattro del mattino, distrutti e stanchi come non mai. quella sera ci divertimmo moltissimo. Ballammo e scherzammo come matti. Ebbi modo anche di conoscere la famiglia di Niall, e devo ammettere che aveva dei nipotini stupendi. Grazie ad Harry conobbi molte persone, di cui ora non ricordo neppure il nome. Tuttavia conobbi anche meglio Ed e posso dire che è una persona meravigliosa. Era simpatico, divertente, maturo e anche un po’ timido… per certi versi un po’ diverso da Harry ma ho notato che vanno molto d’accordo.

Mi voltai sul lato quando notai la luce del sole che illuminava un po’ la stanza. Allungai un braccio per tastare il corpo di Harry al mio fianco. Non so perché ma è un’abitudine che abbiamo entrambi. Se non stiamo abbracciati nel letto ci viene spontaneo di verificare se l’altro sta là con te.

Feci vagare la mia mano, come una cieca fin quando non tocca i suoi capelli ricci. Ritirai la mano ponendola sotto il cuscino e continuai a dormire. Mi svegliai più tardi a causa di un rumore.

-Oh scusami amore, non volevo svegliarti.- Harry mi sorrise lasciandomi un bacio sulla fronte.

-Ho preparato il pranzo dato che sono le tre del pomeriggio. E mi stavo chiedendo se magari mi concedi il privilegio di consumarlo con te.- lo guardo con occhi socchiusi, poi li chiudo come se non fosse successo niente.

-Certo che sei proprio una dormigliona.- sento le sue labbra posarsi sul mio collo. Sono un po’ fredde e questo mi provoca un brivido da pelle d’oca.

-mmm come sei calda.- ridacchia e sento le sue mani sul collo. Sobbalzo quando realizzo che sono fredde, anzi freddissime.

-Harry ma sei matto?- brontolo coprendomi la testa con le coperte. Lo sento ridere per poi mettersi sotto le coperte e avvicinarsi a me.

-Vattene via, sei un pezzo di ghiaccio.- bofonchio con ancora gli occhi chiusi.

-No, devo riscaldarmi un po’.- mi prende per la vita e mi porta a se. È freddo ma nonostante ciò non posso fare a meno di sentirmi bene tra le sue braccia. Sfrega la punta del naso sul retro del mio collo.

-Ma sei stato in un congelatore? Hai perfino la punta del naso ghiacciata.- ridacchio e non so nemmeno il perché. Intreccia le gambe alle mie e sento che i suoi piedi sono coperti dai calzini. Siamo appena a settembre e sembriamo due pezzi di ghiaccio, figuriamoci a dicembre! Ma la verità è che qui c’è sempre la pioggia e fa sempre freddo.

-Scendi giù? Io ho fame- mi dice come un bambino. mi giro verso di lui e lo bacio. Finalmente apro gli occhi e lo ammiro. Non c’è visione più bella di Harry al mattino. Ha i capelli più scompigliati del solito, gli occhi, che normalmente sembrano grandi, si rimpiccioliscono, ma le labbra sono sempre rosse. Alzo una mano e lo accarezzo.

-Sai che è arrivato il momento di sfarti la barba? Pungi come un porcospino- rido. Harry mi fa il verso così mi alzo e lo colpisco con un cuscino.

-Hey- si lamenta.

-Non mi puoi prendermi in giro, Styles.- mi siedo sul bordo del materasso cercando di indossare le pantofole, quando il nemico mi attacca.

-Questo non lo dovevi fare Harold.-mi volto di nuovo verso di lui e ci prendiamo a cuscinate. Ridiamo come matti. Nonostante tutto però andiamo giù e mangiamo il pranzo da lui preparato. Da piccola pensavo che la donna dovesse sempre cucinare in quanto gli uomini erano negati in questo tipo di attività, ma con Harry mi sono dovuta ricredere. È bravo anche in versione casalinga. In realtà è bravo in tutto. Nel lavoro, nel rapporto con le persone, con la famiglia, con gli amici…ed è bello vederlo sempre all’opera perché non si ferma mai. cerca sempre di occupare il suo tempo facendo qualunque cosa. Anche chiacchierare bevendo un tè per lui vuol dire impegnare bene il tempo.

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