Capitolo 5- Il Destino ci detesta.

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Le giornate si alternavano tra caldo tremendo e gelo glaciale. Fu un aprile davvero strano, non si capiva in che stagione ci si trovasse in realtà.
Mi annoiavo spesso di giorno, ero spesso costretta a subire stupide riunioni tra demoni al posto di mio padre poiché, essendo sua unica erede, voleva essere sicuro fossi preparata.
La notte quantomento ammazzavo con Masky, e ad ogni sua vittima mi sentivo un pochino pochino più forte.
Arrivò il sabato seguente e quindi il giorno del Gran Galà.
Ero agitata, dovevo fare un splendida figura: con Jane mi esercita sulla postura, mentre con Hoodie facevo discussioni colte per mettermi alla prova.
Toby mi piastrò i capelli, era diventato bravuccio ormai, e poi mi fece la mia solita treccia di lato.
Mi riempii di lacca, avrei potuto spaccare dei muri con quei capelli.
Trendy mi portò il vestito verso le 7, mentre Nina stava facendo le unghie a me e Katy e Rouge sceglieva gli accessori.
Alle 10 ero pronta, anche se mancava ancora il trucco.
Rouge: ho l'onore?
Io: certo!
Prese l'ombretto, il fondotinta e la matita e iniziò a truccarmi.
Io: compi il tuo solito miracolo ahahah.
Rouge: la mia sorellina minore che va a dei Galà... Sono così orgogliosa! E anche la mamma lo sarebbe.
Lucas: oh beh, guardala. Chi non sarebbe orgoglioso?
Pupp: solo un pazzo.
Mi abbracciarono e quasi non piansi.
Io: siete i migliori fratelli che mi potessero capitare, davvero. Senza di voi non ce l'avrei mai fatta ad arrivare fino a qui. Allora, com'è questo vestito? Vi piace?
Era un bellissimo vestito nero morbido che arrivava ai piedi, con in vita una fascia e il bordo dello scollo a cuore color rosso.
Lucas: sei da togliere il fiato. Magari evita con D2, non si sa mai.
Scoppiai a ridere e così anche gli altri.
Pupp: davvero sei bellissima. Spacca i culi lassù eh.
Io: lo farò.
Tra una chiacchiera e l'altra s'erano fatte le 10:49.
Io: Katy, dobbiamo andare!
La ragazza comparve con un vestito simile al mio, ma meno morbido e senza il bordo dello scollo di colore diverso. Era più semplice, ma le stava bene.
Katy: wow sei bellissima!
Io: beh, anche tu.
Katy: non come te, ragazza. Andiamo?
Io: se devi vomitare, non sulla scarpe nuove o sui vestiti.
Katy: vomitare?
Le toccai il braccio e ci teletrasportammo, dopo aer salutato Toby.
Arrivammo davanti al cancello spalancato dove ci attendeva D.
Katy: avverti prima!
Io: ti ho detto di non vomitarmi sopra, mi sembra un grande avvertimento. Papà!
D aveva il solito smoking nero, con una camicia sempre nera e una splendida cravatta rossa, in tinta con il fazzoletto che spuntava dalla tasca. Fortunatamente il rosso era lo stesso.
D: wow, mi farai fare un figurone! Beh, mi farete! Meravigliosa anche tu Katy.
Katy: grazie D, anche fu stai benissimo.
D: che vuoi farci, fascino familiare.
M apparve dietro di lui.
M: di certo non hai ereditato il mio stesso quantitativo di fascino.
D: M, quale onore.
M: D, lusingato di vederti.
Io: entriamo?
D mi porse il braccio e lo stesso M per Katy, così li afferrammo ed entrammo in Paradiso, letteralmente.
Io: perchè ci fissano tutti?
D: siete le discendenti dei due grandi poteri che governa in bene?
Katy: e Dio scusa?
M: pff quel vecchio dentro? Bleah, non sa neanche allacciarsi le scarpe.
D: ahahah ti ricordi lo scherzo della busta?
M: AHAHAHAHAH come dimenticarlo!
Ci sedemmo al nostro tavolo, fortunatamente eravamo solo noi quattro.
Io: questa della busta voglio sentirla.
D: praticamente-
Le parole di mio padre furono interrotte dal discorso di apertura di Dio.
M: ascoltiamolo, o ci caccerà.
Sghignazzai sotto i baffi e M, stranamente, sorrise.
D2: sono compiaciuto di vedere tutti questi volti noti qui, qui davanti ai miei occhi. Sapete che non c'è motivo per questo incontro, solo dimostrare il reciproco rispetto che nutriamo tra di noi. Sono contento di vedere amici, fratelli, genitori riuniti in questo giorno qualunque.
Katy: incredibile come ci abbia citato in ogni parola.
Io e la ragazza cercammo di non ridere, così D2 alzò notevolmente la voce con tono di stizza.
D2: SONO speranzoso che la cena sia di vostro gradimento e auguro a tutti una felice serata in compagnia. La cena, è servita.
Degli angioletti paffuti uscirono dalle pareti formate di nuvole con dei vassoi pieni di piatti.
Un vociare continuo iniziò e noi con lui.
Io: allora?
D: praticamente mettemmo della...
M: diciamo sterco.
D: ottimo. Mettemmo dello sterco in una busta di carta, gli demmo fuoco e lo lasciammo vicino alla stanza di D2.
M: il fumo si era diffuso ovunque e lui uscì di frettissima.
D: per spegnere la busta...
Non riuscivano a terminare per le risate.
M: calpestò ripetutamente la busta.
Scoppiammo tutti a ridere e la sala si zittì, guardandoci.
Io: il gatto vi ha mozzato la lingua? Su.
Tornò il chiacchiriccio e ci servirono i piatti.
Io: cosa sarebbe, scusi?
Il cameriere stava per rispondere, quando D2 arrivò, mandandolo via.
D2: che piacere, ero convinto nessuno dei quattro sarebbe venuto.
Io: incredibile quanto veleno possa sparare Dio.
I suoi occhi si ridussero a fessure e mi guardò male, poi sorrise.
D2: questi, sono spaghetti con impasto all'Ambrosia, con salsa allo zafferano. Ricetta divina.
Io: grazie mille.
Se ne andò, a parer mio piuttosto irritato.
D: non rispondergli mai più così.
M: è più pericoloso di noi, non sottovalutarlo.
Katy: è Dio, creatura del perdono, no?
Io: si ma anticamente, dalla bibbia se non ricordo male, era un Dio perfido, che invoca l'odio contro qualsiasi cosa considerasse sbagliata. Il perdono era inesistente... Scusate.
D: oh, sei stata grandiosa, davvero. Ma meglio che pensi solo.
M: ti salverebbe la vita.
Mangiammo la pasta e devo ammettere che ancora ne sogno il sapore.
Vidi Atena da lontano, che mi guardava con curiosità.
Mi pulii la bocca, sistemi il piatto, alzai la gonna leggermente e mi scostai dalla sedia.
D: dove vai?
Io: devo dare buone notizie ad una madre ansiosa.
Sorrisi e mi diressi da Atena, dal viso preoccupato.
Mi inchinai al cospetto della tavolata degli Dei, consideravo più autorevoli loro che qualsiasi santo cristiano.
Io: Zeus, vorrei scambiare due parole con Atena, potrei...
Zeus: te la concedo. Sai, se quasi la sola che ci porta rispetto come un tempo. Eravamo temuti e stimati, ora solo un pugno di persone crede in noi...
Io: qualsiasi degno classicista crede in voi... Siete stati l'argomento prevalente per 5 anni!
Zeus: ahahah, sei spiritosa e nostra discendente. Per i cristiani sarai figlia del Diavolo, ma per noi resterai la figlia di una dei tre antichi, mio fratello Ade. Va, Atena, e porta buone notizie di una nostra figlia.
La dea si alzò, mi prese sottobraccio e mi portò in un giardino all'esterno.
Le stelle da lì brillavano più ardentemente che mai, il cielo era di un nero corvino e l'aria calda carezzava le guance.
Atena: non posso vedere nella vostra casa, Sland è potente, si concentra al massimo. Come sta?
Io: magnificamente. Sai, non si crede all'altezza, ma la capisco meglio di chiunque altro...
Atena: oh, ma voi siete fantastiche. È dura per una Dea ammettere che un mortale è alla sua altezza, ma guardandovi non ho dubbi.
Io: tu sai che lei...
Atena: preferisce la compagnia femminile? E che problema c'è? Noi non siamo quelli del 'Se un uomo giace con un altro uomo', non mi interessa, è mia figlia! Perchè dovrebbero interessarmi i suoi gusti? Sono sua madre, l'amerò nonostante il mondo la trovi 'diversa', secondo me sarà solo più perfetta. Mi dà fastidio solo che si senta abbandonata da me...
Io: secondo me, ha solo bisogno di vederti. Se ti vedesse, i suoi dubbi sparirebbero in una nube di fumo.
Atena: grazie mille, lo terrò in considerazione. Torniamo di là.
Io: sei davvero saggia come ho studiato, forse gli scritti non ti rendono così tanta giustizia...
Atena: sai, adoravo essere adulata e ricevere i complimenti. Poi ho avuto Sofia e il mio unico pensiero da quel momento fu il suo benessere.
Io: comprendo.
Mi riportò al tavolo e si diresse al suo.
D: allora?
Io: niente di chè.
La vidi sorridere per tutto il resto della serata.
Katy: ehi, ci facciamo una foto tutti e quattro? Da incorniciare.
D: mmm aspetta. Ehi, Lussuria? Psss!
Vidi una stangona shatushata vestita da pornostar con un boa di piume fucsia.
Lussuria: amore ciao! Sveltina al bagno?
D: emmm, questa è mia figlia.
Mi struscio le sue piume ovunque.
Lussuria: sai, non ho gusti particolari. Basta che si scopa.
M: puoi farci una foto?
Accidia: ho sonno, fai veloce e andiamocene.
Ira: stai zitto, per una volta!
Ingordigia: ho fame.
Invidia: che bei vestiti, a me questo straccio.
Avidità: è la mia collana quella!
Io: i 7 Peccati capitali immagSalutaira: hai qualche problema?!
Io: sono solo entusiasta di conoscervi.
Lussuria: mi piace.
Accidia: si, sono stanca. Andiamo?
Io: oh dai Accidia, immagino, una foto sola.
Accidia: mmm muoviti Lussuria.
Ci mettemmo in posa e Lussuria ci scattò delle foto con il mio telefono e una con quello di Katy.
Ci risedemmo e aspettammo, mi sembrarono almeno 5 ore, la fine della cena.
Stavo parlando con Guerra, uno dei Cavalieri dell'Apocalisse, quando vidi D2 scambiare animatamente delle parole con Katy.
Sapevo che Katy, avendo una parte buona e vulnerabile, sarebbe stata più soggetta alla parole di un Dio che posizionava solamente delle pedine sulla sua scacchiera.
Salutai i Cavalieri e mi diressi a 'salvare' la ragazza.
Io: Dio, cerchi un paladino?
D2: scambiavamo due parole.
Io: certo... Ora se permetti, per noi poveri miseri comuni mortali si è fatto tarduccio. Dobbiamo andare, Katy.
La presi sottobraccio, salutai Dio con un inchino di beffa e portai via la ragazza.
Katy: grazie, mi stava riempiendo la testa di parole.
Io: Katy, tutti questi sono qui solo per noi. Per vedere noi, per tastare il nostro potere. Alcuni ci vogliono schierate con loro, come D2. Tu, non devi permettere alla tua parte angelica di farti abbindolare da delle parole dolci e un sorriso paradisiaco. Ok?
Katy: o-ok... E se non ce la facessi?
Io: ricorda di chi siamo figlie.
Katy: so solo che sono figlia di un angelo e un demone.
Io: e io del diavolo e una comune mortale, allora? Siamo cattive, spietate e malefiche. Questo è quello che conta. Andiamo.
Salutammo i nostri padri e in un attimo fummo in salone, a buttarci sul divano palpandoci i talloni doloranti.
Zero: com'è andata?
Io: ho conosciuto i 4 dell'Apocalisseeeee.
Zero: no vabbe che figata assurda!
Io: siiii. Sai che Lussuria si veste da prostituta con un enorme boa e c'ha provato con me??? Accidia era in pigiama, ahahahah.
LJ: troppo forte!
Jeff: ottimo, divertite?
Katy: si molto, ahahah. Poi Clock ha varie volte fatto il culo a D2.
Zero: e come???
Io: rompeva i coglioni, solita storia. Chi ha fame? Era mi ha passato una fiala di Ambrosia e una ricetta di Brownies divini.
Jeff: non rifiuto.
Io: vado prima a cambiarmi e vedere come stanno i tre bambini.
Zero: salutaci il terzo!
Io: Toby ringrazierà ahahahah.
Salii lentamente e senza ansie, ero per una volta tranquilla e in pace con me stessa, mi sentivo quasi una ragazza normale rientrata da una festa.
Entrai in camera e vidi Toby dormire sul pavimento con i bambini al petto.
Presi con calma i piccoli, rimettendoli nella culla senza farli svegliare.
Io: Toby, amore.
Si svegliò di soprassalto, ma si tranquillizzò subito.
Toby: ehi... Che ore sono?
Io: le 4. Dormivi sul pavimento! Vieni bambinone, a letto.
Aiutai a rialzarlo, poi si buttò sul letto tirandomi con sé.
Io: devo scendere scemo ahahah.
Toby: shhhh, stai qui con me.
Io: starò con te tutta la vita... Ma ora devo cucinare ahahah.
Gli si accesero gli occhi, come se avesse riacquistato energia subito.
Toby: cucinare? Cosa?
Io: mangione. I Brownies Divini, ricetta di Era.
Toby: allora vengo anche io.
Io: ottimo.
Mi levai il vestito, riponendolo nell'armadio e prendendo degli short neri con una canotta bianca.
Scendemmo una volta trovati dei calzini appaiati.
Io: eccoci qua, quando ha sentito la parola 'cucinare' si è illuminato.
Jeff: lo capisco. Daidaidai.
Io e Katy iniziammo a preparare i brownies seguendo attentamente la ricetta, fortunatamente avevamo tutto.
Infornammo e nell'attesa bevemmo i Margarita preparati da LJ.
Feci un sorso e mi illuminai.
Io: oh mio dio, cosa c'è qui dentro?
LJ: ahahah, ho usato un pochino di ambrosia, ne vasta pochissimissimo per rendere tutto migliore.
Jeff: come la birra.
Toby: o l'alcool in generale.
Zero: diciamo che anche il cibo...
Katy: o un episodio di qualche serie TV!
Io: abbiamo reso il concetto.
Dopo una trentina di minuti sfornammo quella che sembrava una torta al cioccolato bassa, ma quando la tagliammo e la guarnimmo tutto aveva un altro aspetto.
Ne assaggiammo tutti un pezzettino, non so cosa ci trattenne dal finirla tutta.
Katy: cazzo, è buonissima!
Jeff: ehi qui moderiamo i termini!
Katy scompigliò i capelli di Jeff e da lì partì una guerra a chiera più fastidioso.
Io: domani, cioé oggi, è domenica. Che si fa?
Toby: andiamo a fare un giro, ma tipo in montagna o cose così.
Jeff: tipo una scampagnata in culo al mondo? Io ci sto.
LJ: potrebbe essere divertente, perchè no!
Zero: chi lo dice alle miss universo che potrebbero spezzarsi le unghiette?
Io: ah io no ahahah. Seriamente però, ora vediamo bene dove andare. Voi due comuni mortali, andate a letto, altrimenti neanche i cannoni domani.
Toby: hai ragione, buonanotte.
Mi diede un bacio sulla fronte e andò via sgranocchiando un brownies.
Katy: oh si, concordo. Notte notte.
Anche lei, se ne andò mangiando e sbriciolando ovunque.
Io: rag, ho paura per Katy.
Zero: perchè?
LJ: dai, è al secondo posto come essere più potente sulla terra!
Io: sono seria... Il primo chi sarebbe?
Jeff: emmm tu.
Io: awww che cucciolini! Ehi, così mi distraete.
Zero: cosa temi?
Io: Dio... È capace di tutto e questa sera l'ho davvero irritato. Credo voglia convincere la parte vulnerabile e buona di Katy a schierarsi con lui.
LJ: oh, non cederà mai!
Io: non guardare la Katy figlia di un demone, guarda la figlia di un angelo.
Jeff: tu credi che...
LJ: non pensarlo neanche.
Io: non mi serve leggerti nella mente per capire cosa pensi: non penso sia una specie di spia. Penso solo sia tremendamente confusa. Dobbiamo solo tenerla d'occhio e uccidere ogni suo minimo dubbio. Jeff, sai meglio di me che Liu sarà parte fondamentale la riuscita di questo 'piano', se così si può definire.
Zero: se non dovesse finire bene?
Io: allora sapremo con certezza che il destino ci detesta al massimo.

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