Capitolo 39-Riesumare cadaveri.

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Non sentivo battere il mio cuore da tempo, o almeno non in quel modo.
Sland tenne un lungo discorso su Zalgo quella mattina mentre tutti facevano colazione, ma io non ascoltai una parola.
Sland: Clock, tutto bene?
Caddi direttamente dalle nuvole.
Io: cosa? Che?
LJ: Clocky che non ascolta? Questo sì che va segnato sul calendario.
Prese un pennarello e scarabocchiò due parole sulla data di quel giorno di dicembre.
Io: dimmi Sland.
Sland: non stai davvero ascoltando, cosa succede?
Io: nulla nulla, continua pure. Vado un secondo in bagno, ma davvero, continua.
Mi alzai senza attendere una risposta o un qualsivoglia genere di permesso e me ne andai nel bagno grande al piano superiore.
Aprii l'acqua fredda del lavandino e me la tirai in faccia, facendo colare il mascara del giorno prima mai levato.
Io: non può assolutamente tornare, non penso di poter resistere. La prima volta sono morta, ora? Che succederà?
Qualcuno bussò alla porta.
Io: chi è?
Lucas: fammi entrare sciocca.
Io: vattene via, sto... Sto cagando.
Lucas: nel lavandino?
Io: vattene ho detto.
Lucas: mi devo teletrasportare lì dentro?
Gli aprii la porta senza tener conto del trucco.
Lucas: ehi ehi, che hai? Sembri quella di The Ring.
Io: tu sì che sai come consolarmi eh?
Mi levai con delle salviette il trucco in eccesso.
Io: hai paura?
Lucas: cosa?
Io: dico... Hai paura della situazione?
Lucas: sì, tantissima. Ma ehi, noi siamo ancora qua no? Può sembrare una frase da film oppure presa dai baci perugina, ma finché siamo uniti, Zalgo può ben poco contro di noi.
Io: ummm ho i miei dubbi. È riuscito a far discutere noi due, cosa ti dice che non riuscirà anche a farci ammazzare?
Lucas: siamo già morti.
Io: ma Toby e gli altri no...
Lucas: quindi hai paura per lui?
Io: tremendamente.
Lucas: diglielo.
Io: cosa dovrei dirgli? 'Ehi tesoro, ho paura di poterti ammazzare per ordine di Zalgo, mi passi la marmellata?'.
Lucas: sarebbe un inizio.
Io: cretino. E poi, inizierebbe a trattarmi con i guanti di velluto ed è una cosa che odio quando sono in difficoltà.
Lucas: questo lo posso capire. Ma sei sicura sia questo il motivo vero?
Io: no...
Lucas: e allora qual è?
Mi sedetti sul water, stringendo al petto le ginocchia saldamente.
Io: non voglio viva quel che vivo ogni attimo della mia infinita esistenza. Lui non capisce quanta sofferenza proviamo, per lui viviamo come prima!
Lucas: e non è così?
Io: ti ricordi l'ultima volta che hai sentito calore sulla tua pelle? E il dolore? Io non voglio per lui una vita senza calore... Una vita senza amore...
Lucas: allora, sia ben chiaro che noi siamo esseri unici! Siamo immortali cazzo! E poi non è una vita senza amore se tu sarai al suo fianco, come lo è ora!
Io: non siamo immortali, semplicemente siamo già morti. Siamo dei cazzo di Zombie senzienti.
Lucas: smettila di guardare ZNation!
Io: ma è esattamente così che mi sento io! Io sono Murphy: sono un essere unico rispetto agli altri, tutti lo vogliono vivo solo perché gli serve...
Lucas: sì ma poi alla fine-
Io: zipzipzip, sono arrivata solo alla seconda stagione, niente spoiler.
Lucas: va bene. Il sunto di tutta questa discussione è che devi parlare con lui, ti sentirai meglio.
Io: non credo.
Lucas: non credere, guardalo no?
Io: solo una volta ci sono riuscita a comando e dopo un estremo esercizio con D. E non sono neanche sicuro di voler vedere più in là di quanto è concesso a tutti...
Lucas: tesoro, è come quando lasci le impronte sulla sabbia dietro di te. Tutti le vediamo, ma tu riesci a vedere quelle che ancora devi fare. Non sprecare un dono del genere, no?
Io: ci penserò... Ora vai, o ti becchi la ramanzina di Sland.
Lucas: tu non vieni?
Io: devo fare una cosa prima, vi raggiungo tra un attimo.
Il ragazzo mi abbracciò e se ne andò, a passo spedito.
Io invece, mi infilai in camera di LJ, cercando qualcosa che potesse scagionare Jill.
Dopo qualche minuto, sentii dei passi, così mi resi invisibile.
LJ: e che è successo qua dentro? Un campo di battaglia sembra.
Jeff: potresti pulire ogni tanto.
LJ: avevo riordinato ieri! Beh, più o meno.
Jeff si buttò sul letto, mentre LJ cercava il cellulare.
LJ: sono sicuro di averlo lasciato qua da qualche parte.
Jeff: se ne perdi un altro, Sland ti uccide.
LJ: lo so!
Jeff: che ne pensi di Clock?
LJ: gnocca come al solito, perché?
Jeff: cretino forte eh? Intendevo il suo comportamento!
LJ: e che ne so, sii più specifico. Comunque non lo so... L'ho vista così turbata. Colpa di quel che è successo sta mattina.
Jeff: ridimmelo un po' va.
LJ: oh mio dio, te l'avrò raccontato dieci volte. E va bene, allora: sono entrato in cucina e lei stava dando un pugno a Lucas, dopo che lui aveva provato a bloccarla al muro. Non so cosa abbia scaturito tutto, loro non ricordano nulla e Jason non c'è.
Jeff: in che senso non c'è?
LJ: è uscito con Nina, Katy e Jane prima che Sland potesse indire l'assemblea.
Jeff: oh poveretto, sa quel che l'aspetta?
LJ: ne dubito, altrimenti avrebbe rifiutato come tutti noi.
Jeff: ma dove sono andati?
LJ: credo in centro, a fare compere.
Jeff: allora non ritornerà.
LJ: spero per lui si sia portato le sigarette, altrimenti- Oh eccolo! Finalmente!
Jeff: dove stava?
LJ: nel cassetto della biancheria.
L'altro ragazzo gli lanciò un'occhiataccia.
LJ: ehi che vuoi. Andiamo dai, o Sland ci fa fuori.
Jeff: decisamente.
I ragazzi uscirono dalla stanza chiudendo la porta. Quando non sentii più passi, decisi di rendermi visibile.
Io: per un pelo. Quindi Jason sa qualcosa... Devo parlargli, ma prima trovare quel che cerco.
Effettivamente stavo cercando uno specifico oggetto: il rossetto di Jill. Essa infatti me l'aveva spedito qualche tempo prima dall'aldilà in una busta da lettere e quando tornò, glielo restituii. Avevo sentito dire, inoltre, tra Sland e D che esso era impregnato dell'aura di Jill, quella buona. Se essa lo avesse donato a Zalgo, di sua sponte però, egli avrebbe potuto mutare l'oggetto rendendo l'aura negativa e quindi sarebbe tornata la Jill cattivissima. Ma, se ella ancora non avesse donato il rossetto a Zalgo, avrebbe significato che ancora non erano in combutta e quindi semplicemente era sotto il suo dominio contro la sua volontà.
Lo cercai in ogni singolo angolo, forse l'aveva portato con sé.
Io: ummm ne dubito, non è una sentimentale e ancora Zalgo non è così potente da cambiare il suo carattere. Dove può essere... Nella sua stanza? Pff, lì dentro ci sarà solo un letto e l'armadio. Lei era molto scherzosa e amava nascondere i propri oggetti dove più avevano significato qualcosa. Ma dove?
Ebbi l'illuminazione.
Io: lo studio di Sland! Lì ho aperto la lettera contenente il rossetto! Lì ho impregnato di lacrime la busta! Lì quell'oggetto ha davvero significato qualcosa.
Uscii di fretta dalla stanza, controllando che ancora tutti fossero in cucina. Per fortuna, non potendomi Sland leggere nella mente, non sapeva dove fossi. O almeno, per lui ero in bagno.
Mi teletrasportai nel suo ufficio, per evitare cigolii sinistri.
Io: dove sarai mai?
Iniziai a cercare, senza spostare questa volta nulla.
Stetti lì mezz'ora, quasi c'avevo rinunciato.
Aprii l'ultimo cassetto a destra, nulla. Quando lo andai a riuchiudere però, qualcosa non faceva scorrere bene il cassetto. Così lo levai direttamente e controllai ogni lato dello spazio vuoto. Di nuovo nulla. Infine guardai sotto al cassetto e trovai una busta giallo ocra, di quelle da spedizione.
La aprii lentamente e dentro vi trovai il rossetto e un foglietto, con scritto 'ti prego Clock, tienilo tu. Lui lo vuole, ma io non voglio darglielo. Aiutami. Nascondilo dove neanche tu penseresti di trovarlo. Ti voglio bene.'
Una lacrima mi cadde sull'oggetto di metallo, così da farlo brillare.
Io: ha davvero la sua aura. Per il momento, il mio reggiseno andrà benissimo.
Infilai l'oggetto di freddo metallo in una delle coppe, in modo che non si vedesse.
Io: ora devo vestirmi, speriamo solo abbiano preso l'auto di Masky.
Andai in camera, dopo aver risistemato il cassetto ed ogni singola cosa spostata.
Mi misi uno jeans nero, le Dr. Martens sempre nere e straordinariamente un maglione nero largo.
Andai in bagno, mi truccai e pettinai i lunghi capelli scuri con la ciocca bianca.
Andai a prendere il Napapijri rosso cremisi in camera e mi trasportai in garage, così che nessuno potesse vedermi.
Per fortuna avevano preso la macchina di Masky e non la mia.
Così mi sistemai in auto e, una volta aperto il portellone del garage, accesi il motore e fuggii a velocità stellare. Sentivo i pensieri di tutti capire che ero fuggita, vidi anche qualcuno uscire di casa e ridere.
Purtroppo per me, Pupp e Lucas decisero di infilarsi in macchina facendomi prendere un colpo.
Io: MA SIETE MATTI?!
Sbandai un attimo e per poco non presi un albero.
Pupp: dove si va?
Io: dal suo fidanzato.
Lucas: non è il mio fidanzato.
Pupp: ma se state sempre ad amoreggiare. Smack smack, sono Lucas e amo Jason, smack smack.
Io: AHAHAHAH.
Lucas diede un pugno sulla spalla dell'altro, che mise il broncio per tutto il viaggio.
Lucas: allora, perché la macchina e non il teletrasporto?
Io: se poi stessero in un negozio? Mi trasporterei al centro di un luogo pieno di mortali, e poi? Cazzi miei.
Lucas: touche. Domanda numero 2: come pensi di trovarli?
Io: sta insieme a Nina, Katy e Jane. Credo di riuscire a trovarle senza neanche usare la mente.
Lucas: ah beh, ci riusciremmo tutti mi sa.
Io: ecco. Fine delle domande stupide?
Lucas: sì.
Io: alleluja.
Lucas: però vorrei capire perché lo stiamo cercando.
Pupp: gnegnegne.
Lucas: bambinetto.
Pupp: ma tu.
Iniziarono a prendersi a botte, uno vicino a me e l'altro sul sedile.
Cercai di mettermi di mezzo e quasi non colpii una cabina telefonica.
Io: BASTA. Allora, ordine grazie. Stiamo andando là perché Jason ha visto come è scaturita la rissa tra noi due. Potrebbe essere utile.
Lucas: okay, se lo dici tu.
Pupp: ci fermiamo in un bar?
Io: perché?
Pupp: non ho fatto colazione!
Lucas: ma se ti sei spazzolato tutto!
Pupp: sì, ma non ho preso il caffè, quindi non ho fatto colazione.
Io: tu mi stai dicendo che preferisci il caffè fatto da un bar francese piuttosto che uno fatto dalla macchinetta presa in Italia che abbiamo a casa? Tu si proprio scem'.
Pupp: che palle...
Lucas: allora dove credi di trovarle?
Io: quanto tempo è che sono usciti?
Lucas: rissa alle 8.40... Circa alle 9.
Io: e sono le...?
Pupp: 9.45.
Io: perfetto, sono ancora alla prima tappa, ma manca poco prima che escano. Quindi, dovrebbero essere in quel negozietto di gioielli artigianali dove Jane aveva visto una collana bellissima. Poi andranno a prendere le scarpe che Katy aveva visto da Prada e infine la tappa segreta di Nina.
Pupp: perché segreta?
Io: deve andare a comprare roba per il bambino, ma non vuole LJ lo sappia.
Pupp: urca, ho lasciato Zero con il mostriciattolo. Quella m'ammazza.
Io: il mostriciattolo ha un nome bellissimo almeno.
Lucas: convinta tu. Ehi, parcheggio!
Inchiodai di botto e lasciai la macchina da schifo.
Io: andiamo.
Ci incamminammo e dopo dieci minuti arrivammo al negozietto.
Io: per fortuna l'inconveniente Nina c'è sempre! Sono ancora lì.
Lucas: inconveniente Nina?
Io: appena prima di uscire da un qualsiasi negozio, Nina trova qualcosa che non era riuscita a trovare nelle ore passate là dentro. E così lo prova, chiede pareri, prova altri prodotti e poi, non compra quasi mai.
Pupp: dovresti scrivere un libro!
Io: oh, non mi tentare. Non fatevi vedere dalle ragazze, o vi terranno con loro fino alla fine dello shopping.
Lucas: col cazzo che entro io.
Io: perfetto.
Tirai su il cappuccio della felpa e inforcai un paio di occhiali da sole neri.
Entrai, senza farmi notare dalle ragazze.
Jason era seduto sulla sedia nell'angolo vicino al camerino, con lo sguardo fisso sul telefono che scorreva svogliatamente.
Mi avvicinai a lui e con voce flebile, per non farmi riconoscere, gli chiesi di farmi passare per andare nel camerino.
Jason: oh sì prego.
Mi infilai là dentro, poi con uno scatto veloce afferrai il ragazzo portandolo con me nel camerino.
Io: ciao Jason, prima di tutto, le ragazze sanno della tua storia con Lucas?
Jason: sanno, come tutti, che abbiamo fatto pace. Ma oltre a te, Toby e Pupp, credo che nessuno lo sappia.
Io: perfetto, ho una copertura. Devi dirmi che cosa è successo questa dannata mattina!
Jason: tu e Lucas vi siete arregnati senza motivo: io scherzando ti ho chiesto di abbassare la voce, tu ti sei irritata e Lucas è scattato come una molla. Poi tu l'hai picchiato.
Io: senza motivo?
Jason: beh, non sensato.
Io: random proprio allora... Non ha senso!
Sentii una voce arrivare da fuori, era Jane che si avvicinava.
Io: zitto, non dire nulla di me. O mi terranno qui dentro all'infinito!
Jason: va bene.
Mi resi invisibile, ma Jason non se ne era reso conto.
Jane aprì la tendina, trovando Jason che provava una camicia da uomo.
Jane: ehi, bella!
Jason: eh sì, ho trovato cose interessanti. Ora, ciaooo.
Jane: volevo solo dirti che Nina ha trovato un'altra collana che si sta provando.
Sussurrai qualche parola.
Io: oh che strano.
Jane: cosa?
Jason: emmm, ho detto oh che varano.
Jane: varano?
Jason: è un modo di dire... Cinese, sì, cinese.
Jane: ooookay. Ti aspetto fuori.
Jason: sì grazie! E in bocca al varano eh!
Jane gli lanciò un'occhiataccia e se ne andò, alzando gli occhi al cielo.
Mi resi visibile e iniziai a ridere a bassa voce.
Io: varano?! PUAHAHAHAH.
Jason: eri invisibile!
Io: io ho i miei varani, tu i tuoi.
Jason: smetterai mai di prendermici in giro?
Io: solo il varano potrà dirlo!
Jason: ci rinuncio.
Non mi ero resa conto che il ragazzo fosse a petto nudo.
Io: ehi, cos'è questa cicatrice?
Aveva un enorme squarcio su un pettorale e anche sulla schiena.
Jason: diciamo che chi mi ha ucciso si è divertito molto.
Io: ma cosa cazzo può essere stato?!
Jason: una spada particolarmente simpatica.
Io: una cosa... Tu quando sei morto?
Jason: nel lontano '800. Eh sì, potrei essere il tuo trisavolo.
Io: bene, voglio sapere tutto. A casa prendiamo il tè e mi racconti. Ora scappo, o Jane mi beccherà sicuramente.
Jason: va pure. Ah, mi saluteresti Lucas?
Io: come sai che è venuto con me?
Jason: ummm hai il suo profumo addosso e anche i suoi occhiali da sole.
Io: ah. Shhhhh. Ultima cosa poi scappo: in pochi sanno che posso rendermi invisibile e mia sorella non è fra questi...
Jason: non ne parlerò con nessuno, promesso. Ora va, o torneranno.
Io: grazie Jas, lo apprezzo.
Jason: Jas... Jas mi piace!
Io: ahahah ciao e, ti saluta Lucas.
Jason: davvero?
Io: non ha avuto il coraggio di chiedermelo, ma la speranza nei suoi occhi è impossibile da non notare.
Jane: Jason! Ci sei? Con chi parli?
Jason: eccomi Jane!
Io: ciao ciao.
Ricomparii fuori, vicino ai miei fratelli.
Lucas: non si chiederanno perché la ragazza che è entrata non è uscita?
Io: mi basta che non la colleghino a me. Andiamo o la cosa non si metterà bene.
Pupp: scappiamo.
Ci infilammo in un vicoletto e ricomparimmo in auto.
Io: andiamo a casa, piccola mia.
Lucas: che ti ha detto?
Io: prima di tutto, ha detto di salutarti.
Lucas: ah sì? Ummm.
Pupp: bleah. Poi?
Lucas: guardati allo specchio, poi puoi fare bleah.
Pupp: ah ah ah.
Io: su, ragazzi!
Uscii dal parcheggio e mi rimisi sulla strada per casa.
Io: mi ha detto che abbiamo litigato dopo una cazzata insulsa, tu mi hai sgridata perché alzavo la voce, io ti ho aizzato e poi picchiato quando tu... Tu mi hai scaraventato al muro.
Lucas: scherzi? Non ti tocco da... Vabbe se non ne parliamo viviamo meglio no?
Pupp: decisamente, o mi vien voglia di schiaffarti a terra.
Io: non so cosa possa essere.
Lucas: non credi nella teoria di Sland, mi sembra così sicuro.
Io: proprio perché credo nella sua teoria non so cosa sia.
Lucas: come?
Io: Zalgo non può fare tutto da solo e Jill non è ancora sotto suo comando. Ha qualcun altro e forse il sicario morto ci tornerà moooolto utile.
Pupp: cosa vorresti fare?
Io: è ovvio, riesumare cadaveri!

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