Ero a casa, nessun'anima in vista.
Io: sola, di nuovo.
Pupp era andato a uccidere qualche fattona con problemi nel relazionarsi.
Ero davanti casa, sul portico, a bere quel disgustoso scotch.
Alzo lievemente lo sguardo e vedo Masky, seduto sulla finestra, con le fambe penzoloni fuori.
Mi trasportai proprio vicino a lui, facendogli prendere un colpo.
Masky: cosa cazzo fai?!
Io: ehi, non avrai mica il ciclo sti giorni?
Masky: scusa, sto nevrastenico. Cos'hai lì?
Io: lo vendono come scotch, ma ho dellle teorie migliori a riguardo. Ne vuoi un po'?
Masky: perché no.
Prese la bottiglia e bevve un sorso, mandandolo giù a fatica.
Masky: davvero disgustoso.
Bevve altri due o tre sorsi.
Io: lo so, ma è come una droga per me. Più fa schifo più ne vuoi.
Masky: interessante.
Io: senti, scusa per ieri. Ho davvero sbagliato stanza. Non volevo disturbarvi e-
Masky: disturbare significa interrompere qualcosa. Peccato non stessimo facendo proprio un cazzo.
Io: ma eravate...
Masky: senza maglia? Quel deficiente aveva sporcato tutto con il gelato, come i bambini piccoli.
Io: al buio?
Masky: avevo appena urtato con il gomito l'interruttore vicino al letto. Sai, stavamo litigando abbestia.
Io: perché?
Masky: il matrimonio. Sono diventato quello scettico ormai, non credo più in quel sogno chiuso in un cassetto...
Io: secondo me non si dovrebbe mai smettere di sognare! Ti prometto che il tuo sogno si realizzerà Masky, fosse l'ultima cosa che faccio.
Masky: grazie Clock, sei mitica. Ma ormai sono scettico...
Io: oh andiamo! Ti ricordi quando arrivaste? Io ero piccolissima, 10 anni. Il mio sogno era andare sulle giostre, non c'ero mai stata. Tu mi comprasti degli occhiali da sole rosa, prendesti la macchina di nascosto e mi portasti a quelle giostre. Prendendoti tutta la colpa con Sland, non ti fece uscire per giorni.
Masky: era diverso... Eri piccola e indifesa, mi facevi tenerezza.
Io: e ora tu ne fai a me. Porca troia, avrai il matrimonio più bello mai visto. Batterà anche quello di Kate con William cazzo!
Masky: ahahahah grazie Clock. Sei sempre stata come una sorellina per me. Quella da difendere a costo della propria vita. E ora eccoti qua, forte e fiera di te stessa, la figlia del Diavolo, più potente demone mai esistito. Penso il mio lavoro sia compiuto ormai...
Mi buttai al collo del ragazzo, rischianndo anche di cadere giù.
Io: non smettere mai di proteggermi.
Lui ricambiò, stringendomi.
Masky: bambinona.
Hoodie: che cazzo, qui gente dorme!
Io: AHAHAHAH. Dammi una sigaretta Masky.
Masky: eccola qua.
Me ne passò una e con un accendino nero me l'accese.
Masky: ricordi la tua prima sigaretta?
Hoodie: a questo punto mi unisco.
Io: sinceramente non proprio.
Ne prese una anche lui, accendendosela con un fiammifero.
Hoodie: sono all'antica. Comunque, come si può scordare la prima stozza?
Masky: io ero con te ahahah.
Hoodie: ci eravamo nascosti dai medici, avevamo rubato le sigarette dalla borsa dell'infermiera Annie. Dio che odiosa.
Masky: vero! Ci nascondemmo nello sgabuzzino del custode e finimmo il pacchetto cazzo ahahahahah.
Hoodie: ti ricordo che finimmo in bellezza.
Io: perché?
Masky: diedi il primo bacio a questo idiota. Se avessi aspettato lui, ciao popolo.
Hoodie: ma se avevo progettato tutto.
Io: allora è sempre stato così!
Masky: scherzi? Il furto delle sigarette fu il frutto di tre settimane di studio accuratissimo.
Hoodie: ma stai zitto!
Iniziammo a ridere.
Masky: dai Clock, pensaci. È impossibile che non te la ricordi.
Io: ok ok ci sto. Avevo 14 anni. Stavo con Toby da pochissimo. Lui aveva rubato un pacchetto quasi finito di Chesterfield blu da Hoodie, ce ne erano giusto due.
Hoodie: ehy!
Io: ahahah che vuoi. Corremmo per un bel po' di tempo prima di arrivare al nostro paradiso, non c'ero mai stata. Mi diede un bacio e fumammo la prima sigaretta di entrambi.
Masky: romanticoni.
Io: mai quanto voi!
Hoodie: scappammo 5 anni dopo. Sento ancora la pelle d'oca prima di entrare nella sala dell'elettroshock...
Il ragazzo vicino a me sulla finestra scese e andò a stringere la mano dell'altro.
Masky: ehi, non torneremo mai più laggiù.
Toccai la spalla di Hoodie ed ebbi subito una visione.
**********
Sono da solo nella mia stanza, la mia felpona arancione sta iniziando a starmi finalmente bene. Sono le 3.55, so che tra 5 minuti inizierà di nuovo l'inferno.
'Dura pochissimo, non ti farà male!'
Non è vero in realtà. Fa tremendamente male. Mi da una scarica lungo tutto il corpo, spesso dopo ore ancora non posso controllare mani e piedi. Non dovrebbe essere illegale? Noi siamo umani!
I minuti passano. Sta arrivando l'infermiera. Mi sta portando nella sala sulla destra infondo al corridoio alla mia sinistra. Ormai so tutto a memoria.
Mi obbligano a stendermi su quella panca di freddo ferro, mi legano mani, piedi e testa. In bocca ho il paradenti, o dicono che potrei spaccarmeli tutti. Non si sono mai fatti delle domande sul perché potrei spaccarmeli? Forse è troppo forte? Tannto per loro sono solo un numero su una cartella clinica. Il paziente 762. Disgustoso. Ecco la scarica.
*********
Sentii tutto il corpo riempirsi di una pesantissima scarica elettrica, non mi spaccai il labbro per miracolo. Caddi a terra in preda alle convulsioni eccessive, dio quanto faceva male.
Aprii gli occhi. Ero sul letto dei due ragazzi. Davanti a me Toby faceva avanti e indietro nella stanza, Masky fumava e Hoodie si manngiava le unghie sulla sedia.
Io: tutta questa ansia per me? Sono onorata.
Vidi anche Zero apparire da dietro Masky e buttarmisi addosso.
Io: dio tu! Maa cos'è successo?
Masky: stavamo consolando Hoodie da un brutto ricordo. Tu lo hai toccato e due secondi dopo eri a terra con le convulsioni.
Zero: ancora...
Io: sapete, i demoni hanno poteri. Il mio è quello avere visioni passate e future. Toby, Zero, potete andare?
Toby: perché tanto sono sempre l'ultimo a sapere le cose.
Zero gli passò avanti prima che sbattesse furiosamente la porta.
Io: gli passerà. Allora, 762...
Vidi Hoodie spalancare gli occhi.
Io: ero in te. Anzzi, direi nell'Hoodie di un vecchio e terribile ricordo. All'inizio erano le 3.55, asppettavo l'infermiera, arrivata 5 minuti dopo spaccati. Mi porta nella stanza a destra del corridoio a sinistra. Mi legano a questa asse di freddo ferro. E...
Hoodie: mi dispiace tu abbia dovuto subire ciò che facevano a noi.
Masky: Clock, non abbiamo avuto un'infanzia felice, questo era ovvio. Ma abbiamo visto cose, che un bambino di 10 anni non dovrebbe neanche immaginare. Lo abbiamo subito tutti i giorni alla stessa ora per 9 anni consecutivi. Io ero 763, la stanza di fronte. Lui, come sai, 762.
Io: ma era disumano quello che vi facevano! Vi trattavano come bestie da macello, semplici pezzi dk carne da abbrustolire! A me una scossa ha mandato in tilt per-
Guardai l'orologio alla parete.
Io: un'ora intera! Era insostenibile...
Hoodie: noi non eravamo umani, ma numeri. Tutto qui. Non puoi trattare bene dei numeri.
Mi buttai tra le braccia di Hoodie e lo strinsi forte piangendo.
Io: mi dispiace... Tantissimo.
Anche Masky si unì all'abbraccio, ero così piccola che tra loro scomparivo quasi.
Io: mi sento bassa così!
Masky: è quelli che sei.
Hoodie: nanerottola.
Io: ah ah ah. Ora con permesso, vado a farmi perdonare da mio marito.
Uscii dalla stanza di fretta, rientrando nella mia.
Toby: cosa vuoi?
Io: non trattarmi così. Sono tua moglie.
Toby: tu non parli con me, perché io dovrei essere garbato con te?
Io: perché io ti amo.
Toby: ormai non so più neanche questo.
Distoglieva in continuazione la testa, tenendosi occupato piegando i panni.
Io: Toby, guardami.
Faceva finta di nulla.
Io: Toby, Toby!
Mi stavo incazzando.
Io: TOBIAS ROGERS NON FARMI GIRARE I COGLIONI E GUARDAMI.
Riuscii a reprimere la mia BM.
Mi guardava con gli occhi di chi era stato deluso.
Io: non guardarmi così...
Toby: volevi attenzioni, eccole.
Si mise a braccia conserte a guardarmi fisso.
Mi misi a piangere.
Feci per uscire quando mi sentii afferrare la mano, fui strattonata e in un attimo fui tra le braccia del mio uomo.
Stringeva e piangeva quasi quanto me.
Mi staccai in attimo e sorrisi.
Io: ti amo dannatamente Tobias.
Toby: sapessi quanto ti amo io, Natalie.
Passarono minuti prima che i nostri occhi smisero di fissarsi a vicenda, scambiando passione.
Io: dovevo dirtelo, scusa.
Toby: non dovevo fare la scenata, perdonami.
Io: siamo pari. Non te l'ho detto perché sapevo ti saresti preoccupato inutilmente.
Toby: io?
Io: da quando abbiamo avuto i piccoli ti preoccupi per tutto!
Toby: non voglio perdere di nuovo qualcuno che amo... Non lo sopporterei.
Lo strinsi un altro po'.
Poi mi staccai e mi resi invisibile.
Io: posso anche diventare invisibile. Forte eh?
Mi rise ancora una volta visibile.
Era sbalordito.
Toby: questo può diventare molto divertente. Chi lo sa?
Io: tu e Pupp, che mi ha sgamata abbestia.
Toby: eheheh cogliona.
Io: dai ahahah. Devo preparare la colazione.
Toby: capisco. Ma devi proprio? Avevo una voglia di fare un bagno tremenda.
Io: così mi tenti... Oh beh, c'è Ben.
Ridendo entrammo nel bagno, lasciando una scia di vestiti a terra.
Aprimmo l'acqua, non troppo calda, e ci infilammo non appenna fu piena per metà.
Ero appoggiata a lui, non mi interessava se faceva caldo o se le dota iniziavano a diventare cotte, per me esisteva solo lui in quel momento.
Poi, come al solito, la pace fu interrotta da Jeff ed LJ che piombarono nel bagno.
Toby subito mi strinse a sé per evitare che gli alti guardassero.
Io: CHE COSA VOLETE?!
Jeff: pensavamo, se domani andassimo al mare?? Le previsioni dannno 30°! Deve essere meraviglioso.
Toby: fatemi capire: voi siete piombati qui, di prima mattina, sapendo che ci avreste trovati NUDI nella vasca, solo per dirci se domani possiamo andare al mare?! VI AMMAZZO.
LJ: andiamo dai, poverini.
Io: appena mi vesto la pagherete cara.
Jeff: ma la colazione?
Io: Ben?
LJ: non è rientrato sta notte.
Cercavo di pensare a dove potesse essere.
Mi alzai, sbattendomene di essere nuda, mi asciugai con l'accappatoio e, prendendo i vestiti da terra, mi rivestii velocemente.
Io: potete dire a Masky di sostituirmi in cucina? Grazie.
LJ: beh verame-
Scomparvi prima che potesse finire, concentrandomi solo su Ben.
Mi ritrovai nel bosco.
Cosa diamine ci fa nel bosco?
Io: sono preoccupatissima.
Vidi la mano di Ben spuntare da dietro l'albero.
Io: Ben, ci hai fatto spaventare!
Mugugnava qualche parola, non riuscivo a sentire cosa dicesse del tutto.
Arrivai davanti a lui, lo vidi a terra seduto con un coltello nella spalla, avevaa perso tanto sangue.
Mi buttai in ginocchio.
Io: cosa è successo?!
Ben: salva.... Salva...
Io: ora ti porto al sicuro Ben!
Ben: salva... Lui...
Con il braccio buono indicò la maschera di EJ.
Ero terrorizzata.
Portai Ben da Sland, che lo curò subito. Purtroppo svenne quasi immediatamente, senza riuscire a dir nulla.
Presi dal collo la collana di Sland e agitandola, dissi tre volte il nome di EJ, che, senza sensi, si materializzò legato con delle corde e imbavagliato davanti a me e Sland.
Sland: i sali sono là.
Li afferrai dalla scrivania, eranno sempre utili.
Glieli agitai sotto il naso, quasi subito fu sveglio.
Lo slegammo e lo aiutammo a sedersi sulla poltrona.
EJ: perché vengo legato sempre io?!
Io: dove stavi?
EJ: in una specie di container, tipo quelli che trasportano le navi da carico.
Io: il porto... Ricordi qualcos'altro?
EJ: un odore strano. Tipo di ruggine e muffa. Tremendo.
Gli porsi la sua maschera, che subito si rimise saldamente.
EJ: grazie Clock. Come sta?
Io: deve solo riposare un po', l'ho portato in camera sua una volta curato. Non preoccuparti.
EJ: di certo è più al sicuro con te che con me... Non sono stato in grado neanche di salvarlo. Io dovevo essere colpito, si è buttato al mio posto. Lo hanno lasciato là come un pezzo di carne rancida.
Io: vai a riposare anche tu,una volta sveglio gli farà piacere vedere il tuo volto. Dopo vi porto la colazione, okay?
EJ: grazie mille Clock.
Mi abbracciò, ringraziò Sland e se ne andò un po' frastornato.
Sland: va a mangiare.
Io: grazie Sland.
Andai in cucina, sedendomi tranquilla al mio posto, tra Toby che fissava male Jeff e LJ, e Pupp che provava a tirarsi i cereali in bocca.
Io: mi passi lo sciroppo Nina?
Nina: ecco a te.
Io: grazie. Ummmm buoni! Grazie di avermi sostituito Masky, dovevo svolgere delle cose importanti.
Zero: tipo?
Sapessi.
Zero: grazie.
Le feci l'occhiolino e lei ridacchiò.
Jeff: trovato Ben?
Io: sisi. Ora è in camera sua, non... Non si sente molto bene.
Io: ma gli altri?
Hoodie: dormono. Tranne BP che è andato ad accompagnare Pros a scuola, allora Jane e Rouge ne hanno approfittato per farsi scarrozzare per centri commerciali.
Io: tipico.
Scesero in quel momento Katy e Liu, con le facce di chi tutto aveva fatto meno che dormire.
Io: buob giorno raggio di sole!
Mi mandarono a fanculo senza dire nulla.
Io: a chi toccano i piatti oggi?
Guardammo tutti sul calendario, dove vi erano segnati i turni del bucato e dei piatti.
Jeff: porco...
Io: senti, a me tocca il bucato oggi!
Finimmo di scherzare, così salii sopra, presi i panni da stendere, comprese le lenzuola del giorno prima, e me ne andai in cortile tranquilla.
Stavo stendendo le lenzuola sugli spaghi attaccati agli alberi, quando apparve Lucas con una tazza di caffè e la faccia più morta del solito.
Io: dormito?
Lucas: co sto cazzo proprio.
Io: non capisco, se non abbiamo bisogno di dormire, perché siamo stanchi? Dovremmo essere sempre carichissimi.
Lucas: conta che eravamo uomini e donne un tempo, il non poter dormire ci stressa e lavorare tutto il giorno prima stanca. Se poi neanche puoi buttarti sul letto e andare in letargo, la stanchezza aumenta.
Io: non fa una piega. Allora, come va?
Lucas: sei seria?
Io: era per chiedere. La fidanzatina?
Lucas: me ne vado eh. E comunque, dove potrei trovarla? L'unica ragazza single in casa è lesbica. Te pareva. Che credo sia pure fidanzata.
Io: lo era.
Lucas: mi spaventi.
Io: modestamente. Comunque, vai fuori e trovatene una.
Lucas: poi magari la presento a Sland e me la sposo.
Io: vabbe ma io parlavo di avventure da una botta e via. Facciamo così oggi andiamo in discoteca, conosco un posto niente male. Io, te e Pupp. Che ne dici? Te nee trovi una carina, te la scopi nel cesso e andiamo via. Tu non avrai più la faccia triste e io non dovrò beccarmi le tue scariche negative. Eh?
Lucas: ummm mi puzza. Cosa ti devo in cambio?
Io: nulla. Parliamo chiaro, voglio solo bere un po'.
Lucas: ahhhh. Beh, allora si può fare. Ma D si incazzerà abbestia con me e Pupp!
Io: mi prenderò tutta la responsabilità. E soprattutto, ho un piano.
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Ticciwork| Vero Amore 2
FanfictionIl seguito della mia precedente storia, Ticciwork-Vero amore. I nostri 'amici' resteranno fedeli fin proprio la fine?