Bere vino a metà del mattino con due dei miei migliori amici era piuttosto bello, lo ammetto. Ma la cosa andava affrontata.
Ci facemmo coraggio e andammo a chiedere spiegazioni a Jill.
Si era già sistemata in una delle stanze infondo al corridoio, ovviamente le era stata assegnata la camera più lontana da quella di LJ.
Io: ehi Jill, possiamo entrare?
Jill: certo certo! Ciao LJ...
Il ragazzo fece un cenno di saluto con il capo, senza esporsi troppo.
Io: volevamo sapere come...
Jill: come sono sfuggita a quei buffoni in bianco? Ahahah la storia è lunga.
Io: vorremo comunque sapere.
Jill: allora vi accontento. Mi ero stufata di quella vita cosi pacifica e immersa nel più completo amore verso il prossimo. Non che si stesse male infondo eh, il cibo era ottimo e le persone piuttosto amichevoli, ma quando uno nasce cioccolato non può morire merda no? Sono cattiva e quella vita non era proprio per me. Quindi ho deciso, con sommo dispiacere di tua figlia, di iniziare a ricomportarmi da cattiva. Ieri ho fatto il colpaccio, letteralmente, quando ho dato un pugno a S. Pietro, m'aveva fatto innervosire oh. Dio mi ha spedito senza troppi convenevoli da tuo padre, dove ho riacquisito i miei vestiti e le mie armi e sono diventata un demone.
LJ: emozionante.
Il ragazzo aveva uno sguardo di estremo disprezzo mischiato a paura e dispiacere.
Io: LJ!
Jill: tranquilla Clock, sono abituata a lui...
LJ: io invece a te ho dovuto disabituarmi, pensa tu.
Jill: Jack, dai.
LJ: no, niente 'Jack, dai' tu ci hai traditi, poi ti sei fatta ammazzare lasciandoci un vuoto dentro che era incolmabile inizialmente, ma tutti noi ce ne siamo fatti una ragione e siamo andati avanti. Non ti azzardare a fare la predica a me, l'unica che qui se la merita sei tu e lo sai benissimo.
Jill: pensi che io non abbia sofferto invece?!
LJ: NON QUANTO ME CAZZO, QUANTO NOI. OGNI CAZZO DI SERA CI RIUNIVAMO NOI TRE, IO, JEFF E LEI NON PER STARE INSIEME, MA SPERANDO ARDENTEMENTE CHE TU ENTRASSI DA QUELLA CAZZO DI PORTA, CI FACESSI UN SORRISO E TI METTESSI A RIDERE CON NOI. PER COLPA TUA NESSUNO MI HA FERMATO DAL DIVENTARE DEMONE, PER COLPA TUA NOI NON DORMIAMO LA NOTTE, PER COLPA TUA CLOCK È MORTA, PER COLPA TUA SUA FIGLIA È MORTA. NON VENIRE A FARCI LA PREDICA PORCA TROIA, SE VOLESSI FARE DAVVERO L'AMICA, TE NE ANDRESTI FILATA DA QUESTA CASA.
Masky: Jack, andiamo a bere qualcosa ti va?
LJ: si, o succede un casino.
Aveva la voce affaticata dalla rabbia, che ancora non era esplosa del tutto.
I ragazzi stavano uscendo, quando LJ chiamò il mio nome.
LJ: vieni con noi?
Aveva un tono tremendamente di sfida nei confronti della ragazza.
Io: io... Io...
La pressione era davvero troppa e ovviamente quando si carica una bomba, beh, quella esplode.
Andai in BM, ma fu tremendamente strano: riconoscevo le facce, le voci e i gesti, ma non riuscivo in mente mia a ricollegarli con dei nomi o con dei ricordi. Ero diventata una bestia senza legami e quando si lascia un animale libero, quello scappa.
Scappai dalla finestra, sentendo un gran vociare alle mie spalle.
Non so come mai, ma correvo a quattro zampe diciamo, lasciando unghiate sul terreno per via degli artigli. La bava mi usciva dalla bocca, ero assetatissima. I miei occhi mi facevano un po' male, ma fortunatamente non c'era la luce del sole dritta.
Ad un certo punto sentii un odore, avevo un olfatto finissimo, potevo sentire ogni minima traccia dalla più forte a quella più deboluccia.
Era un odore conosciuto, girai spesso la testa in cerca della traccia da seguire e finalmente la trovai. Corsi in quella direzione e mi trovai davanti un uomo.
Sul momento non sapevo chi fosse e nonostante la vista quasi bianca e nera, riconobbi che aveva i capelli chiari ma non troppo ed era piuttosto alto.
Mi avvicinai cauta, non potevo sapere di essere al più completo sicuro. Mi porse la sua mano, come si fa per accarezzare un gatto randagio.
Mi avvicinai la mano e... E mi strusciai ad essa. Avevo riconosciuto un forte profumo familiare, un profumo con il quale mi addormentavo la sera quasi sempre e che amavo sentire sotto la doccia vicino a me.
Lanciai una specie di ruggito, smorzato da un dolore allucinante.
Mi buttai su un fianco e mi contorsi, mentre l'uomo cercava di prendermi in braccio lo graffiai lievemente ad una spalla, stracciandogli la maglia.
Ci riuscì e mi portò a casa, continuavo a sentire dolori allucinanti su tutto il corpo, erano davvero qualcosa di allucinante. Fortuna passarono in un secondo.
Ero sul divano e scattai seduta, come mi fossi svegliata da un brutto incubo in cui uno spera di non incappare mai più.
Io: ragazzi, ho avuto un incubo...
Guarda Toby seduto a terra vicino a me, Ben gli stava curando delle artigliate sulla spalla, dopo aver tagliato la maglietta insanguinata ormai rovinata.
Io: no... No...
Mi alzai in piedi, mi misi le mani nei capelli e andai nel più completo panico, continuando a fare su e giù per la stanza.
LJ: Clock, Clock, calma...
Io: NO!
Mi buttai in ginocchio, sbucciandomene uno e lasciandolo sanguinare per parecchio tempo, vicino a mio marito, prendendogli la mano. Era evidentemente svenuto.
Io: amore mio... Amore... Ti prego...
Aprì pian piano gli occhi, mi vide e scattò in piedi, stringendomi a sé.
Ovviamente Zero, in preda agli ormoni, non riuscì a trattenere neanche un singhiozzo, attirando le risate di LJ e Jeff che la sfottevano.
Io: amore io non volevo, sai che io-
Toby: non eri tu. Ora dobbiamo solo capire cos'è successo.
LJ: eravamo in camera di Jill. Io e lei abbiamo litigato, lei voleva calmarci e in un secondo si è tramutata in una bestia... Sembrava un grosso gatto randagio. È fuggita dalla finestra e il resto lo sapete.
Io: io riuscivo a vedervi in un mezzo bianco e nero, vedevo le facce e sentivo le voci, ma non riuscivo ad associarvi. Vedevo LJ, per esempio, ma non vedevo lui come lo conosco io, ma come un uomo da cui diffidare e avere paura. L'unico di cui mi sono fidata è stato Toby e guardate come l'ho ridotto...
Toby: devi andare a riposare. Jeff, LJ, potete portarla su? Io non riesco...
Jeff: certo amico. Dai micia, andiamo.
Io: chiamami ancora così e ti taglio i capelli.
Jeff: meeeeow!
Io: Zero, puoi venire anche tu?
Zero: ma certo micetta!
Io: c'ho ripensato va!
LJ: andiamo dai. Prima donne incinte e animali. Poi i coglioni e infine l'omo.
Jeff: allora vai per primo no?
Ridemmo tutti, ovviamente tranne LJ.
Mi accompagnarono in camera.
Mi buttai sul letto stringendo un cuscino, poi andai a vedere i piccoli in culla.
Stavano giocando con un mazzo di chiavi finte.
Io: piccoli miei. E se loro avessero ereditato questo? Sarebbe una sfiga ulteriore...
LJ: magari è stato solo un pastroglio con le tue pozioni laggiù in cantina, no?
Io: impossibile. Sto attenta e prendo tutte le precauzioni necessarie.
Jeff: dovremmo andare a chiedere a D.
Io: andrò questa sera, dopo cena. So solo che ora voglio riposare.
Ero rannicchiata vicino a Zero, che come una mamma mi accarezzava i capelli, sorridendo.
LJ: Ze' sarai una buona mamma.
Io: sicuramente meglio di me.
Zero: ma zitta che sei la migliore tu.
Mi alzai e mi misi a gambe incrociate sospirando.
Io: non so più chi sono raga. Non so perché sono qui, perché sono con voi. Non mi sento quasi più me. Sono in un limbo che oscilla tra la ragazza normale di nome Natalie e la famigerata pluriomicida Clockwork... E se perdessi la mia moltezza?
Jeff: ah no, adesso basta.
Mi prese per un braccio, mi mise in piedi davanti a lui e mi afferrò una mano.
Jeff: ti senti quando parli? Noi siamo qui, siamo tutti qui per un cazzo di motivo. Siamo qui perché la società ci ha presi, mangiati e poi sputati da una parte perché le facevamo schifo. Ok? Bene. Ma noi, con il nostro 'lavoro', stiamo dimostrando a quella brutta puttana che ha sputato le persone sbagliate. Ha sputato le persone, i mostri, gli stronzi, gli sfigati che hanno avuto la forza di rialzarsi e costruirsi una casa, una vita e una famiglia. Non puoi dire di non sapere chi sei perché io so chi sei. Tu sei la mia migliore amica, tu sei l'unica che riesce a sbrigare i peggio casini della madonna, tu sei la moglio di un ragazzo fantastico, il desiderio di ogni cazzo di donna nel mondo, un po' cretino eh, ma dolce e amorevole. Sei la madre di due figli splendidi, che stanno crescendo meravigliosamente. Sei la sorella di due ragazzi intelligenti e astuti e di una ragazza cazzuta come te. Sei l'amica di gente che non credeva avrebbe più avuto qualcuno che lo amasse e sostenesse. Ora, Clock, dimmi chi cazzo sei.
Lo guardavo stupito, non credevo che Jeff potesse pensare tante cose belle su di me.
Jeff: DIMMELO!
Mi buttai in avanti e lo strinsi in una morsa calorosa.
Io: sono Clockwork, pluriomicida, amica, madre, moglie, sorella.
Zero ed LJ si unirono all'abbraccio, condividendo con noi quel magico momento.
Purtroppo anche quello finì e ci staccammo, dopo svariati minuti.
Zero: non credevo questa testolina pettinata male potesse pensare tutto questo.
Jeff: senti, io mi pettino benissimo.
LJ: sapevo l'avrebbe presa sul personale.
Io: ho bisogno di rimettere un attimo in ordine le cose e voi con me.
Ci sedemmo sul tappeto in circolo.
Io: allora, domani Hoodie e Masky si sposano, giusto?
Zero: si e a ho una paura matta non mi stia il vestito.
LJ: io sono fantastico con il mio smoking.
Jeff: la modestia.
LJ: senti chi parla.
Io: zitti voi due. Jill è viva, più o meno, ed è nel salone a chiacchierare probanilmente con Jane del suo nuovo smalto Chanel rubato ieri.
Zero: davvero bello però.
LJ: quella troia.
Jeff: poteva avvertire.
Io: altro? Ah si, sono praticamente diventata una specie di gatto mannaro arrufato senza sapere perché.
Jeff: eri carina però.
Zero: siii sembravi un micino pelosino.
LJ: arrufatino.
Io: e basta!
Jeff: aia, la micia si irrita mo.
LJ: al riparo tende e divani!
Io: che simpatici ah ah ah. Dai, tutto qui comunque?
Zero: mi sembra di si.
Io: niente di ché insomma. Oh no, un invitato in più al matrimonio! Ora mi ammazzo.
LJ: non la invitare allora.
Lo guardammo tutti pensierosi.
LJ: scherzavo scherzavo... Forse.
Io: devo andare a sistemare tutto. Cosa si metterà?! Oh no! Mi sparo... Trendy, devo avvertirlo! E il posto al tavolo? L'ho già detto di volermi ammazzare?
Jeff: una cinquantina di volte.
Io: vado a sistemare i casini, voi restate qui, controllate i bambini.
LJ: non ti stancare troppo.
Io: noi madri siamo letteralmente instancabili. Specie se siamo demoni.
Mi trasportai in giardino, dove Pupp e Lucas, con l'aiuto di Rouge, avevano disposto i posti per la cerimonia.
Andai poi in cantina al volo a prendere una sedia, che misi in terza fila, purtroppo vicino a quella assegnata a LJ. Quindi dovetti rifare tutti i posti in modo che quei due neanche si potessero accorgere dell'altro. Ovviamente, essendo LJ tre metri e un lampione, dovetti davvero rifare tutti i posti.
Io: e questa è fatta. Ho molto tempo ancora.
Erano le 11 di notte.
Andai nel giardino di Off, dove avevano posto i tavoli per il pranzo.
Entrai a prendere una sedia, beccando Off nel pieno dell'omicidio post-rapimento.
Io: ma un attimo di riposo al tuo cazzo no?
Off: ehi bambina, attenta alle parole eh. E poi lui è instancabile.
Io: ess.
Off: senti, Toby è venuto a raccontarmi del tuo... Incidente?
Andai da lui, buttandomi nelle sue braccia e piangendo.
Io: papà sono stanca...
Off: ehi ehi, vogliamo parlarne?
Io: devo finire delle cose, quando ho finito torno. Tu, beh, divertiti anche per me.
Off: dovrei far finta che questo sfogo non sia mai successo e lasciarti andare a distruggerti ancora di più?
Io: si, ti prego...
Off: faremo i conti.
Mi staccai, a malincuore.
Io: grazie papà.
Presi la sedia e andai in giardino, sistemando da capo i tavoli che non mi piacevano più come erano sistemati.
Vidi di sfuggita Off osservarmi alla finestra, sporco di sangue e con aria insolitamente triste.
Non potevo deludere Off.
Quindi lo guardai e sorrisi, salutandolo. Lui rispose al saluto sorridendo, ma l'aria di estrema tristezza non si levava dalla sua bocca, solitamente sorridente.
Andai poi da Trendy, scusandomi per il ritardo e disegnando con lui il vestito di Jill, ricordavo ancora le misure e i gusti alla perfezione.
Io: domani mattina deve essere nella sua camera, prima della cerimonia.
Trendy: sarà fatto. Sland sa del tuo incidente?
Io: che rana dalla bocca larga Toby oh! Penso di sì, è il padre. Finché non mi convocherà sono riposata.
Trendy: riposata? Sicura? È l'una di notte e sei a casa mia a disegnare un vestito. E sono quasi sicuro di averti visto rifare tutti i posti del tavolo e della cerimonia per tutta la notte.
Io: le emergenze...
Trendy: lascio stare dai.
Io: grazie zietto.
Trendy: a domani Clocky.
Io: ciao ciao Trendy, e grazie ancora.
Lo abbracciai ed uscii, andando a rompere i coglioni a Ben ed EJ, che non erano potuti uscire per mio ordine.
Io: Ben? BEN?
Ben: SO CHE TU NON DORMI, MA NOI SI CAZZO! CHE C'È?
Io: hai considerato Jill?
Ben: c'ho pensato da quando è arrivata. Fortunatamente cucino sempre in modo abbondante. C'è cibo per tre persone in più veramente.
Io: grande Ben. Vabbe, ti lascio. Notte notte. Notte EJ!
Mi lanciò un cuscino.
EJ: HO SONNO!
Io: scusate oh.
Uscii dalla stanza, appoggiandomi alla porta e sospirando.
Io: non hai tempo per poltrire.
Mi alzai subito di scatto e andai una volta ancora in giardino, risistemando il tappeto, la navata, i fiori e di nuovo la disposizione dei posti.
Io: trovarò pace prima o poi.
Mi sdraiai per terra sul prato, accendendomi una sigaretta e guardando le stelle, che erano davvero limpide.
Io: perché non sono normale?
Passò una stella cadente.
Pensai attentamente al mio desiderio, poi ridacchiai.
Io: io non voglio niente di quello che già non ho.
Lucas: saggio da parte tua.
Mi alzai di scatto.
Io: smettila di origliare!
Lucas: sei tu che vieni da me!
Io: vabbe devo andare da Off ora.
Me ne stavo andando, quando fluttuando venne da me afferrandomi lievemente il polso destro.
Io: dimmi.
Lucas: ti ho fatto tanto male in vita...
Io: Lucas...
Lucas: lasciami finire. Vorrei essere un fratello maggiore modello almeno nella morte. Vorrei mi dicessi cosa stai provando ora.
Io: non ho tempo per parlare ora Luc-
Mi strinse al suo petto, senza neanche farmi finire la frase.
Fu come una calmante, mi sembrava di non avere più neanche una preoccupazione.
Io: grazie fratello.
Lucas: ora va, Off ti guarda dalla finestra da ore ormai. Ha persino lasciato che la sua vittima morisse dissanguata, senza finire il lavoro.
Io: l'ho stravolto eh?
Lucas: sei la sua bambina. Mo vedi D quando saprà.
Io: si incazzerà, me lo sento.
Lucas: con noi ahahah.
Io: anche ahah. Ciao fratello, domani mattina chiudi la camicia e metti la cravatta eh.
Lucas: forse...
Io: idota ahah.
Sparimmo entrambi, io andai da Off mentre lui tornò sull'albero.
Io: ehi papi? Papi?
Off: ehi ecco, stavo pulendo... Pulendo il sangue.
Io: della vittima che non hai finito ad uccidere?
Off: non mi andava, neanche urlava.
Io: va bene, se lo dici tu.
Off: andiamo su quest'altro divano, in quello ancora ci sono macchie rosse e...
Io: ma non voglio saperlo guarda.
Off: eheheh. Allora, parliamo.
Io: brutto tempo oggi eh?
Off: Clock...
Io: si?
Off: perché sei stanca?
Io: mi sento stremata. Sento i muscoli indolenzirsi, le ossa cedere, la testa scoppiare, i polmoni affaticarsi. Sono letteralmente stanca. Perché? Non so.
Off: io si.
Io: illuminami.
Off: devi smetterla di trattenere le cose ok? Vuoi dire a Jill che è una troia e tutto il resto? È nel salone, vai e diglielo!
Io: non è così semplice.
Off: sì invece. Pensi che Sland non ti segua abbastanza? Vai nel suo studio e diglielo cazzo.
Io: forse hai ragione, ma sai... Il coraggio?
Off: tu senza coraggio? A 9 anni ti buttavi dalla finestra del piano superiore per vedere se ti facevi male.
Io: magari avere 9 anni ancora.
Off: sicura? Con le tue insicurezze, le tue paure. Eri l'ultima arrivata, con Toby neanche ci parlavi, eri sulle tue, stavi da me perché avevi paura potessero ucciderti di notte. A proposito della notte eh? Facevi incubi ogni santa volta che chiudevi gli occhi. Vuoi davvero tornarci?
Io: beh, messa così no.
Off: ah ecco.
Io: hai ragione Off.
Mi alzai in piedi, stranamente elettrica.
Io: mi sono scocciata da chi prende prende e non da mai un cazzo.
Off: così bambina mia.
Io: ora scusami, devo andare a nutrire i miei piccini.
Off: vai, ragazza. Spacca i culi.
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Ticciwork| Vero Amore 2
FanfictionIl seguito della mia precedente storia, Ticciwork-Vero amore. I nostri 'amici' resteranno fedeli fin proprio la fine?