Capitolo 52-Non so descriverlo.

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Nella casa tutto taceva, straordinariamente.
Cosa fosse successo mi era ignoto, ma cercavo di capire il motivo di tutto quel silenzio strano.
Poi, tutto mi fu svelato: erano andati tutti al centro commerciale, lasciandomi un biglietto sul frigo.
Io: ah beh, grazie.
Ricordo ancora le parole:
'Clocky, siamo andati a fare spese perché la birra e altre cose sono finite'.
Io: ah, ottimo, birra finita!
'Ce ne sono giusto due per te nel frigo, te le abbiamo lasciate'.
Io: grandissimi.
'Faremo tardi, siamo usciti per le 5.30 e le ragazze hanno intenzione di fare pazzie tra i negozi, hanno già adocchiato degli sconti non so in quale negozio dal nome strano. Comunque, saremo a casa per le 8.30 al massimo. Goditi queste ore in solitudine, non sai quanto ti invidio.
PS A cena sushi.
                                                           Pupp.'
Io: santissimo Pupp. Beh, godiamoci questi attimi da soli.
Presi le birre, aprendole entrambe, facendo un giro per casa, fino a ritrovarmi all'ultimo piano, per poi riscendere dalla noia.
Io: uffa...
Un rumore attirò la mia attenzione però, dall'ultimo piano.
Risalii sopra e vidi Kirai che sistemava degli scatoloni.
Io: ehi Kirai!
Lui fece un salto dalla paura, poi si mise a ridere insieme a me.
Io: non credevo di fare così paura, scusami!
Kirai: ahah tranquilla, credevo di esser solo.
Io: eh sì, anche io...
Guardai le birre aperte, porgendogliene una.
Io: birretta sul tetto?
Il ragazzo osservò in silenzio per qualche secondo gli scatoloni nella camera, poi afferrò la birra sorridendo.
Kirai: assolutamente sì.
Salimmo sul tetto, usando il suo teletrasporto.
Kirai: ma tu non sei un demone?
Io: eh sì, ma laggiù si è rotto il teletrasporto, che sarà riattivato sta sera.
Kirai: povero Satana...
Io: chiamalo D, gli piace di più.
Kirai: okay ahah.
Io: comunque sì, è stato un casino. Ha avuto un grande calo di vittime. Fortunatamente M lo ha aiutato molto, andando lui stesso da molte di loro.
Kirai: sono molto uniti lui e il fratello?
Io: beh, è una cosa recente. Quando conobbi M non lo sopportavo, era un imbecille. Ma con il tempo si è scoperto il suo lato tenero e si sono riavvicinati. Ma d'altronde era una delle profezie a cui sono legata, quindi...
Kirai: so molto riguardo alle profezie che ti riguardano, tranquilla?
Io: come mai?
Kirai: una mi comprende.
Rimasi shockata sul momento.
Io: che?!
Kirai: la profezia dice che tu mi aiuterai a ritrovare una cosa smarrita. Ovviamente è l'amore, non ho mai perso nulla in vita mia.
Poi si toccò le tasche dei pantaloni.
Kirai: ummm, tranne il mio telefono.
Io ridacchiai, per ritornare subito seria un istante dopo.
Io: perché sei venuto qui?
Kirai: mi aveva mandato Lui.
Io: la verità K.
Kirai: K mi piace.
Io: dai su.
Kirai: venni a sapere della profezia circa duemila anni fa. Un lungo tempo, eh? Cristo era un adolescente, un vero piantagrane. Io ero appena arrivato dalla Russia, landa desolata colma di barbari allora, dopo uno dei miei innumerevoli viaggi. Lì lo conobbi e lui a sua volta mi fece incontrare una strana donna. Ella mi narrò delle vicende del mio futuro, compreso la profezia. Ancora la ricordo:
"Una ragazza dall'occhio smeraldo,
da cenere e fiamme fu concepita,
una cosa a te cara cercando,
Portandoti l'onore, l'amore e la vita."
Io: caze, potrei essere io.
Kirai: mi disse che il nome della ragazza sarebbe stato Natalie e che fu il frutto di un amore proibito tra un dio e una mortale.
Io: ok sono io... Inquietante però.
Kirai: la profezia?
Io: no che già allora avessero scelto un nome così brutto per me...
Kirai: il mio nome significa 'Odio' e tu ti lamenti? E poi hai un nome così bello, musicale e tranquillo.
Io: grazie K, mi serviva. Anche tu hai un bel nome però. Cioè, tu hai creato l'odio, io mi sentirei lusingata.
Kirai: avrei preferito creare l'amore, ma va bene lo stesso, quindi.
Io: ahahah sei simpatico, mi piaci. Come ti trovi in casa?
Kirai: benissimo, sto riscoprendo cos'è e com'è avere degli amici. È... forte.
Se riuscissi anche a ritrovare l'amore, sarebbe meglio.
Io: sai, nell'Orlando Furioso, una cosa mi sorprese tanto quando lo lessi, ovvero che il protagonista andò fino a sopra la luna per ritrovare il senno, quando avrebbe potuto trovarlo circondandosi di persone care. Tu sei Orlando Kirai, non devi passare la vita a cercare qualcosa, devi ricrearla.
Kirai: Lui non vuole che io la riabbia indietro però...
Io: ma cosa te ne può fregare di quello? Sei già morto, hai vissuto più di 2000 anni senza amore, cosa puoi provare di più doloroso?
Kirai: forse hai ragione...
Io: sai benissimo che ce l'ho, quindi prendi in mano la tua vita che qua dentro tutti viviamo la tua stessa situazione e siamo stati riuniti proprio per questo: ritrovare il senno, ma che di certo non si trova sulla luna, sta tra le nostre dita, ma teniamo così tanto spesso i pugni chiusi, da non accorgerci che esso si mostrerebbe a noi semplicemente stendendo una mano.
Kirai: profondo.
Io: ahimè, sono la figlia di un dio. Mi sono concesse conoscenze ultraterrene che riesco ad apprezzare solo con il tempo. Beh, almeno quello non mi manca.
Kirai: mi piace come ragioni. Per la mitologia giapponese io sono un dio, eppure mi sento così mortale e vulnerabile quando affronto questo tipo di argomenti.
Io: sei nato essere umano e morto da dio, il tuo animo rimane sempre. Però, non seguire la strada più semplice solo perché delle ninfe volteggiano su di essa, a volte è bene seguire anche il cammino più impervio guidati dalla virtù.
Kirai: come il dipinto di Ercole al Bivio?
Io: esattamente. Siamo tutti un po' Ercole in questi casi, ma sta a noi scegliere la via più giusta.
Kirai: dovremmo parlare più spesso, sei riuscita a rendermi felice.
Io: grazie.
Guardai verso il cielo che si era tinto di tanti puntini luminosi.
Io: che cosa provi guardando il cielo?
Kirai: non so descriverlo, le stelle e la luna mi han sempre appassionato. Sento come un brivido di paura neo guardarle, mischiato ad uno straordinario desiderio. Il corpo trema, il cuore pompa a mille e il cervello inizia ad immaginare tutte le possibile spiegazioni razionali e non. Sento come una fiamma nella gola e nella pancia, che brucia di un calore rassicurante. La lingua non vuole seguire ciò che la testa dice e va di testa sua, iniziando infiniti soliloqui.
Io: Kirai, ti do una grandiosa notizia.
Kirai: ovvero?
Io: questo è quel che si prova quando si ama qualcosa.
Il ragazzo mi guardò, con gli occhi sognanti e luminosi.
Kirai: allora c'è un problema enorme.
Io: ovvero?
Kirai: eh che provo la stessa sensazione quando incrocio lo sguardo di Jill.
Ci rimasi di sasso, ovviamente dalla felicità.
Io: dovresti dirglielo allora.
Kirai: non sono tipo da molte parole.
Io: allora ti aiuterò io, non preoccuparti.
Kirai: grazie mille Clock, ci si può contare su di te.
Sentimmo della musica fortissima provenire dalla strada mischiata al rombo di un motore, in seguito notammo una coppia di fari che si facevano sempre più vicini, fino a fermarsi nel vialetto.
Scesero tutti dalle due macchine, altri comparvero con il teletrasporto.
Io: FUNZIONA DI NUOVO?
Pupp: OH SÌ SORELLINA!
Scomparii, insieme a Kirai, per riapparire nel vialetto saltellando come una cretina.
Io: WOOOOOO. Che mi avete comprato?
Jane: uhh tante cosette belle tesoro, tante tante.
Io: serio?
Nina: siiii! Zara al centro chiude per spostarsi in una nuova sede e quindi ha praticamente regalato tutto!
Io: CAZZOOOO.
Toby: quanto avremmo speso?
Lucas: ah, ho perso il conto a 2278.
Katy: come se voi non aveste preso nulla!
Liu: amore, ci saremo comprati un videogioco e una camicia ciascuno. Tò, Masky si è comprato le scarpe nuove per andare a correre perché gli si erano sfondate le sue. Voi avete comprato in media 5 vestiti, 3 magliette, 4 jeans e 4 gonne, 2 paia di scarpe per correre e 3 tacchi a testa!
Rouge: PIÙ GLI ACCESSORI!
Zero: E LE BORSE!
Tutte noi ragazze cominciammo ad urlare, mentre i ragazzi cominciarono a rientrare le macchine.
Io: ehi amore, com'è andata? I bimbi?
Li tirò fuori dalla macchina, per poi metterli nel passeggino.
Toby: due angeli, assurdo eh? Avevano iniziato a stufarsi e a piangere da Zara, così con Hoodie e Masky abbiamo fatto un giretto e si sono subito calmati.
Io: ottimo! Cos'hai comprato tu?
Toby: una camicia nera di seta, era troppe bella e costava poco, un jeans strappato e anche una sorpresa per te, ma, e tendo a sottolineare questa cosa, è per entrambi.
Tirò fuori da dietro alla schiena un pacchettino grande come la custodia di un dvd.
Io: è un film?
Scartai la confezione e iniziai a urlare, saltandogli addosso e cominciando a baciarlo ovunque.
Io: HAI COMPRATO RESIDENT EVIL?
Toby: eh sì, era lì tutto solo sullo scaffale e ho pensato a te. Il pacchetto l'ha fatto Jason in macchina, un vero talento.
Proprio in quel momento si avvicinarono Jason e Lucas.
Toby: grazie ancora J, come dicevo a Clocky, sei un vero talento!
Jason: almeno qualcosa mi esce bene!
Lucas: che modesto. Comunque, hanno deciso che ognuno scarica le proprie buste, quindi Jane ti sta cercando per darti tutte le tua cose.
Io: ah grazie frellone! Ma quindi a cena? Sushi?
Jason: si ma andiamo al ristorante. Inizieranno a sospettare se ammazziamo l'ennesimo facchino.
Lucas: quindi alle 9.30 dobbiamo stare nell'All You Can Eat di parigi, ovviamente costa un'ira di dio, ma con 20€ a testa ci si esce.
Io: ottimo. Oh diamine sono le 8! Devo farmi la doccia!
Corsi subito da Jane che mi mollò 7-8 buste e 3 scatole di scarpe, poi andai nel bagno comune e, una volta sistemato tutto, mi infilai sotto la doccia.
Purtroppo avevo dimenticato qualcosa: chiudere a chiave la porta.
Inutile dire che dopo neanche 5 minuti Pupp e LJ si intrufolarono dentro per cercare non so che cosa.
Quando li vidi lanciai un urletto, per poi incazzarmi con loro.
Io: VOLETE GIRARVI?!
Si girarono subito, imbarazzatissimi.
Io: CHE VOLETE?!
Pupp: STIAMO CERCANDO IL PUPAZZO DI SALLY, NON LO TROVA PIÙ.
Io: ok, basta urlare. Sta lì, dietro al cesto dei panni sporchi.
LJ: fiu, grazie Clock, ci siamo risparmiati una catastrofe.
Spensi l'acqua, andavo troppo di fretta.
Io: Pupp mi passi l'asciugamano grande?
Mi ci avvolsi dentro, lasciando i capelli bagnati scivolare sulle spalle e l'asciugamano.
Io: beh, andate!
Una volta usciti mi provai le cose che mi avevano preso le ragazze, ovviamente tutto mi calzava a pennello ed era bellissimo.
Così, decisi di mettermi un vestitino nero leggero, con delle spalline ed una gonna lievemente a volta, molto carino e non troppo elegante.
Vi abbinai degli orecchini pendenti oro, un braccialetto nero con degli swarovski e la solita collanina con il mio nome. Poi sotto ci misi le Stan Smith nere che le ragazze mi avevano comprato, così da esser pronta.
Una volta asciugati i capelli al naturale, mi truccai solo con rossetto rosso scuro e un leggero tocco di mascara, così da non sembrare una bagascia, insomma.
Uscita dalla stanza, mi ritrovai Toby che stava proprio per bussare.
Toby: wow, sei una stella.
Io: grazie amore mio, stai benissimo anche tu. Hai fatto bene a comprare questa camicia.
gli sfregai varie volte le braccia e il torso.
Io: morbidissima.
Toby: vero? Per fortuna Hoodie, altrimenti non l'avrei comprata.
Io: i bambini?
Toby: già portati da Sland.
Io: ottimo. Si va?
Toby: si va.
Io: ah sai l'ultima?
Mi avvicinai al suo orecchio, bisbigliando.
Io: a Kirai piace Jill.
Spalancò gli occhi, per poi tornare normale.
Toby: sai l'ultima ultima?
Sta volta lui si avvicinò al mio orecchie sempre bisbigliando.
Toby: a Jill piace Kirai.
Quella a spalancare gli occhi fui quella volta, poi io e Toby ci tirammo uno sguardo complice e ridacchiammo, mentre scendevamo le scale.
Toby: combineremo tutto noi?
Io: eh sì
Toby: come al solito facendoci i cazzi degli altri?
Io: un classico.
Toby: e andiamo.

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