Capitolo 4- Benvenuta.

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Io: perchè mi fa aspettare tutto questo tempo?! Sono sua figlia!
LJ: e lui è Satana, abbi pazienza.
Il ragazzo mi stringeva a sé, poiché dalla paura tremavo come una foglia.
Io: che succede LJ?
LJ: non preoccuparti...
Vedevo negli occhi del ragazzo più paura di quella che provavo io.
Finalmente vedemmo D arrivare, in tutta la sua maestosità.
D: andate via tutti.
I demoni nella sala andarono via più veloci della luce.
D: che succede?
Io: ho avuto... Avuto una visione. Da quel momento non sento più i pensieri degli altri. Riesco solo a comandarli.
D: deve essere il tuo potere. I demoni solitamente non sentono i pensieri, solo tu LJ perchè è proprio il tuo potere. Invece il poter penetrare nella mente e parlare altre lingue furono solo regali miei, quindi li mantieni.
Io: mi ero così abituata... Come farò?
D: potrai sempre sentirli, solo che a comando. Dovrai entrare nelle loro menti per farlo, come Jane.
Io: capisco...
LJ: quindi non dobbiamo preoccuparci?
D: assolutamente no. Per il momento hai sviluppato solo questo?
Io: ok, se lo dici tu. No, perchè?
D: di solito i demoni hanno due poteri, il secondo può presentarsi subito o tardi.
LJ: tipo me.
Io: ah ho capito.
D: non preoccuparti comunque, anche tu LJ, arriveranno.
Io: ottimo. Quando hai intenzione di invitami al Gran Galà?
D: ma come...
Io: so tutto io. Allora?
D: non penso di andare, troppe facce note. I 4 Cavalieri dell'Apocalisse, i 7 Peccati Capitali, M...
Io: noooo che figata! Mi ci devi portare! Ti prego ti prego ti preeeeego. E poi potrebbe essere un buon modo per ricongiugerti con M. Siete fratelli.
D: non è così semplice.
Io: si che lo è. Mi sono riconciliata con i miei tre fratelli, Jane lo ha fatto con Zero e persino Jeff con Liu. Non venire a dire a noi che è difficile. Noi ci andremo e faremo anche una cazzo di figura divina.
D: il Diavolo e sua figlia Demone, un figurone.
Io: senti, faremo la nostra porca figura. Ma ci hai visti?!
LJ: siete fichi, onestamente.
D: ah questo lo so, ma dovrei usare l'aspetto ufficiale che odio.
Io: sei obbligato?
D: no, ma-
Io: allora risolto, niente veste ufficiale.
LJ: non te la scollerai così facilmente, lo sai?
D: purtroppo si. Va bene, accetto.
Io: yeeeeh. Dammi i dettagli.
D: è sabato prossimo, cena di altissimo livello, porzioni minime, alle 20.00 del Paradiso bisogna stare là, altrimenti Pietro chiude tutto.
Io: le 20 del Paradiso?
D: ogni parte ha un suo tempo, la Terra, l'Inferno, il Purgatorio e il Paradiso. Andrè!
Arrivò il mio amico demone, non lo vedevo da tempo.
Io: Andrè!
Andrè: Clock!
Gli corsi incontro e li abbracciai forte.
Io: l'altra bestia?
Andrè: un tipo si stava donando a D e toccava a lui. Comunque, mi dica Capo.
D: le 20 paradisiache, a quale orario terrestre corrisponde esattamente? Non vorrei fare un conto sbagliato.
Il demone cacciò una calcolatrice enorme ed iniziò a fare qualche conto.
Andrè: circa a 22:56 terrestri.
Io: quindi non dovrò far cena. Alle 22:50 staremo lassù, porto io Katy.
D: Katy?
Io: M ha ivitato lei.
D: M, o tu per lui?
Io: non è un padre perfetto come te.
D: salvata sull'unghia. Puoi andare Andrè. Ah, comunica a Kiha di riordinare la mia agenda considerando il Gran Galà di sabato alle 20 paradisiache, vedi tu quali sono quelle infernali.
Io: puoi anche dire grazie comunque.
D: sono il Diavolo e suo capo, non devo dirlo sennò addio rispetto. Un giorno capirai. Ora va Andrè.
Andrè: subito Capo.
Mi diede un abbraccio, salutò LJ e se ne andò.
LJ: io lo adoro.
Io: eh si. Ora andiamo anche noi, commissiono il vestito a Trendy. Colore?
D: rappresentiamo l'Inferno, quindi rosso e nero. Per Katy bianco e nero.
Io: bianco?
D: devi imparare Clock, che la morte non è nè buona nè cattiva. Lei è la morte e basta, non ha schieramenti. Che poi M sia una merda è diverso. Ora va, non sai quanti morti stanno affluendo questi giorni. Dannati attentati terroristici.
Io: buon lavoro.
LJ: ciao.
D: buon pomeriggio.
Io e LJ scomparimmo per riapparire da Zero e Jeff che bevevano birra stesi sul letto di LJ, mentre facevano riflessioni filosofiche post-canna.
Io: basta con le canne voi due.
Jeff: chi sei?
LJ: sono strafatti. Tu fai il bagno a Zero, io mi occupo di lui.
Io: affermativo.
Cercai di prendere Zero ma mi diede un calcio, mentre LJ si beccò una cazzottata.
Io: penso dovremmo fare insieme.
Li accompagnammo uno alla volta in camera mia, chiudemmo il bagno a chiave e iniziammo con Jeff.
LJ lo spogliò, mentre cercavo lo shampoo e la vasca si riempiva di bolle.
Lo mettemmo dentro e pian piano iniziò a riprendersi, ma ancora era fatto.
Gli passai lo shampoo sui capelli.
Jeff: Clock?
Io: si Jeff, ora zitto, riposati.
Jeff: nono devi andar via o Jane si arrabbierà.
Io: Jane si arrabbierà di più quando scoprirà come sei ridotto.
Jeff: dici?
LJ: oh si.
Zero si accasciò alla porta e iniziò a dormire.
Jeff: hai il labbro spaccato.
LJ: che?
Jeff: hai il labbro gonfio e sanguinanteee.
Anche Jeff pian piano iniziò ad addormentarsi, mentre io disinfettavo il labbro di LJ.
Io: che cazzotto che ti ha dato.
Gli sorrisi dolcemente. Mi girai a prendere l'ovatta, ma lui mi prese per i fianchi e mi buttò a terra, facendomi il solletico.
Io: eddai basta AHAHAHAHAHAH.
Dopo poco smise e potei tornare a disinfettarlo.
LJ: non capirò mai perchè non hai scelto me o Jeff, ma proprio Toby.
Io: dover scegliere tra i miei due fratelli non mi sembrava molto bello.
Si mise a ridere, ed io con lui.
Poi ci sedemmo un attimo sul pavimento per asciugare il casino di Jeff.
Io: va svegliato.
LJ: eh si, tu pensa a lui, io penso a Zero. Non voglio un occhio gonfio.
Provai a svegliarlo dolcemente, ma nulla.
Così gli diedi una botta sulla testa con lo shampoo e lui scattò quasi in piedi.
Poi mi prese il braccio e mi buttò in acqua.
Jeff: sei matta?!
Sputai l'acqua saponata.
Io: bleah. Ma tu sarai matto!
Jeff: pff.
Prese l'asciugamano e se lo mise in vita, poi un secondo intorno per i capelli.
Io: finisci tutti eh!
Mi levai i pantaloni della tuta e la maglia.
Io: giratevi.
LJ: grazie Jeff.
Jeff: zitto.
Mi levai anche mutande e reggiseno, mettendomi un asciugamano lungo come accappatoio.
Io: dai Zero, tocca a te.
Zero: no... No...
Io: starai meglio.
Presi la sua mano e l'accompagna i davanti alla vasca, togliendole i vestiti, la biancheria e i vari bracciali o anelli.
La feci sedere nella vasca e le misi lo shampoo sui capelli intrisi sulle punte di birra secca.
Io: fate schifo voi due.
Jeff: sappiamo divertirci.
Io: bel divertimento farvi lavare.
Jeff: se a lavarci sei tu...
LJ: mi offro volontario eh.
Io: zitti.
LJ era buttato sul pavimento, mentre Jeff sul bordo della tazza si asciugava i capelli con il phone.
Finii di lavare Zero, così potei pulire a terra.
Io: giratevi, deve alzarsi.
Si girarono e passai l'asciugamano alla ragazza.
Zero: che pazienza.
Io: molta. LJ vai a prendere la biancheria di questi due? Poi qualcosa da mettersi. Io intanto mi vesto.
LJ: certo.
Uscimmo insieme, ma lui proseguì in corridoio.
Presi un paio di mutande, un reggiseno e una tuta a caso.
Tornai in bagno e beccai Jeff che baciava Zero.
Io: NONONONO. NON VI AZZARDATE.
Li feci allontanare e diedi uno schiaffetto a entrambi.
Io: voi due vi dovete sposare! Tu con sua sorella e tu con mio fratello! Non gli farete questo. Alzati Zero, vai sullo sgabello e tu torna sulla tazza!
Zero: che noiosa.
Io: quando starai meglio capirai. CHE POI HAI FUMATO E BEVUTO MENTRE SEI INCINTA?! TU STAI FUSA.
Zero: cosa... Cosa ho fatto?
Vidi gli occhi lucidi della ragazza.
Io: niente piccola mia, niente.
Mi misi vicino a lei e la strinsi a me.
Jeff: io non volevo...
Io: non fa niente, non siete voi.
Tornò LJ tutto felice.
LJ: eccomi, ho preso... Che mi sono perso?
Io: si sono baciati. Dobbiamo farli stare lontani da P e J.
LJ: cazzo, emmm ok. Tieni Jeff. Questi sono di Zero, ho preso a casaccio.
I ragazzi si girarono e noi anche, per cambiarci tranquille.
Aiutati Zero con il reggiseno, poi mi vestii anche io.
Una volta finito, lasciammo il bagno in condizioni pietose e andammo in camera di LJ.
Io: arrivo subito.
LJ: dove vai?
Io: a riempirgli lo stomaco, tu non farli accoppiare.
LJ: sembra facile eh?
Io: mai detto.
Mi trasportai davanti la porta sul retro, dovevo star attenta a non attirare l'attenzione di nessuno.
Ok va avanti.
Io: posso pensare!
Shhhh oca!
Io: ah, giusto.
Pian piano arrivai dietro la porta della cucina, quella che dà verso le scale. Mi sporsi poco poco e intravidi Pupp prendere una birra, Rouge leggere una rivista e Lucas giocare col telefono.
Non sono cambiati di una virgola.
Entrò anche Jane.
Jane: avete visto Jeff?
Rouge: sopra con gli altri credo.
Pupp: si, anche con Zero.
Jane: ah, grazie mille. Vado a chiamarlo.
Fa qualcosa!
Entrai nella testa di Jane.
Lo chiamerai dopo, ora inizia AHS su fox.
Jane: ah cavolo, inizia AHS. Lo chiamo dopo.
Rouge: uh vengo a vederlo con te.
Lucas: mi unisco, tanto sono una sega co sto coso.
Spense il telefono e lo mise in tasca, mentre Rouge lasciò la rivista sul tavolo.
Pupp: io vi raggiungo tra poco, vado a vedere se stanno bene.
Perchè invece non ti godi questa birra ghiacciata sul divano? È grande e può cavarsela da sola!
Pupp: vabbe, vengo va. Sa cavarsela.
Se ne andarono tutti in sala, chiudendo la porta scorrevole che le collegava, l'avevamo fatta mettere qualche giorno prima per evitare il casino totale.
Entrai quatta quatta, presi i biscotti, le patatine, la nutella, il succo e due birre grandi.
Sentii la porta aprirsi improvvisamente, non sapevo che fare, andai nel panico. Ma, qualcosa non mi tornava. Pupp non mi vide, mi ignorò completamente, come fossi... Invisibile.
Andai di corsa verso lo specchio e non riuscivo a vedermi.
Deve essere il tuo nuovo potere! Dajeeeee, se sboccia poverih!
Pupp: ehi, ma la nutella? Ci stava poco fa.
Non fa niente, prendi un'altra birra.
Pupp: stica.
Mi teletrasportai in camera di LJ.
Io: LJ mi vedi?
LJ: eh? Hai parlato Jeff?
Jeff: no, è stata la porta.
Zero: pensavo di esser solo io, che sollievo.
Io: sono Clock!
Mi resi visibile.
Io: nuovo potereeeeee. Poss rendermi invisibile.
Mollai tutta la roba sul letto e mi sedetti a terra con gli altri.
LJ: fanculo perchè a me non arriva?
Il ragazzo guardò la sedia e quella iniziò a muoversi.
Mi guardò ad occhi spalancati e io ricambiai.
Zero: sono io o si è mossa da sola?
Io: penso tu abbia scoperto il tuo nuovo potere. Credo che per sbloccarli serva un forte sentimento, tipo paura o invidia.
LJ: era più rabbia.
Io: sempre un peccato capitale. Quelli che vedrò sabato, yeeeh. Ah, giusto. TREEEENDY.
La figura apparve alle mie spalle.
Trendy: dimmi.
Io: sabato ho un Gran Galà lassù in Paradiso.
Trendy: abito da sera, lungo.
Io: e io e D, rappresenteremo l'Inferno in tutto il suo splendore.
Trendy: oh, che bello. Colori?
Io: rosso e nero. Invece Katy dovrà rappresentare la Morte, quindi bianco e nero. Fai modelli simili, non scervellarti troppo.
Trendy: brillerete ragazze mie. Ciao ciao.
Io: grazie mille!
Scomparve in una nube di brillantini.
Io: mangiate voi due.
Spazzolammo tutto ciò che si trovava sul letto tra una chiacchiera e l'altra.
Poi ci ricordammo della cena e chiamammo, ordinando il mondo, il sushi per le 8.15
Clock, mi servi.
Io: scusate, Masky chiama.
Mi trasportai da lui, nel mezzo del bosco.
Io: ehi, che ci fai qui?
Masky: guarda.
Inidicò una coppietta di fidanzati che, mano nella mano, chiacchieravano allegri.
Masky: che faccio? Sono solo...
Attacca, sono più di te, ma tu sei una Creepy. Uccidi il ragazzo ora lanciandogli il coltello, o quantomeno mettilo KO.
Vidi il coltello entrargli dritto nella gola, il ragazzo collassò a terra in una pozza di sangue.
La ragazza, ora che è terrorizzata. Corri più veloce che puoi prima che scappi e tagliale le guance.
Lo vidi scattare, eseguì le mieprecise indicazioni.
Con calma lo raggiunsi, teneva la ragazza per capelli.
Divertiamoci. Che mani ben curate, questa si chiama legge del contrappasso.
Con due mosse le staccò di netto le mani, urlava come un'ossessa.
Do a te la scelta: ti diverti ancora un po', o la zittisci. Urla come un'oca.
Le tagliò la gola, poi fece il simbolo dei proxy sul suo petto e su quello del ragazzo.
Masky: wow, mi sono sfogato.
Iniziammo a tornare verso casa, lasciando i cadaveri appesi ad un albero.
Io: quando li troveranno sarà molto divertente.
Masky: oh si ahahah.
Io: come mai eri qui solo?
Masky: dovevo schiarirmi le idee, vedo Hoodie demotivato riguardo al matrimonio... E sono panico.
Io: scherzi? Siete fatti l'uno per l'altro.
Come mai dici questo?
Masky: lo vedo apatico, mi risponde raramente...
Io: il solito Hoodie.
Masky: è una settimana che 'non ha voglia'.
Io: questo mi preoccupa di più, molto di più. Vuoi che scopra qualcosa?
Masky: si, ma lui non deve saperlo.
Io: quando mai.
Masky: posso stare solo?
Io: certo, ma chiama se hai bisogno.
Masky: si...
Abbassò lo sguardo, così gli presi il mento tra le mani e gli alzai la testa.
Io: tutto si sistemerà.
Feci l'occhiolino e svanii.
Tornai in camera e, capendo come fare, mi resi invisibile entrando da Hoodie.
Era steso sul letto, a leggere.
Che ti succede Hoodie?
Non so più che pensare... Secondo me non vuole più sposarmi.
Masky? Da cosa lo deduci. Analizziamo la situazione.
Mi sembra più apatico, risponde raramente... E non lo facciamo da una settimana. Beh, questo è un po' colpa mia. Ho perso quasi la voglia da quando in testa ho solo il matrimonio. Vorrei che ogni tanto prendesse lui l'iniziativa e mi stupisse.
Dovreste parlare.
Risulterei noioso... In fondo, credo di esserlo davvero. È lui quello spiritoso e meraviglioso, io sono il secchione...
Siete fatti l'uno per l'altro, si sistemerà tutto, ma dovreste proprio parlare.
Grazie mente, sei utile.
Tornò con il sorriso a leggere il libro, così mi trasportai da Hoodie.
Era seduto sotto un albero a fumare.
Io: allora, lui pensa che tu sia demotivato ahahahah. Dice che ha perso la voglia perchè pensa solo al matrimonio e vorrebbe che tu lo stupissi prendendo l'iniziativa, capisci che intendo. Inoltre non vuole parlarne perchè ccrede di risultare noioso, un secchione.
Mi guardò un attimo perplesso.
Masky: hai scoperto tutto questo in-
Guardò l'orologio.
Masky: tre minuti?
Io: te l'ho detto che sono brava con queste cose. Ora corri a casa, dovreste... Diciamo parlare eh? Ahahah.
Mi strinse fortissimo a sé.
Masky: hai salvato il mio matrimonio!
Si mise a correre e saltare da un albero all'altro, più comodo.
Mi misi a camminare, dovevo sgranchirmi.
Vidi una ragazza correre nel bosco con le cuffie.
Dovrei contattare M.
Sorpresi la ragazza da dietro, la pugnalai al petto e mi concentrai sulla sua anima.
Mi ritrovai catapultata in una stanza buia, puzzava di cadavere tremendamente.
M, essere la Morte non è una scusa per non pulire!
M: Clock, Clock, Clock. Benvenuta-
Tutte le luci si accensero.
M: dalla Morte. Qual buon vento?
Era tutto sudicio, a terra il pavimento era di ossa e sangue e la luce era abbagliante.
Io: bleah. Ho convinto Katy, ma se non la inviterai di persona, lei non verrà.
M: ottimo, grazie. Vuoi un passaggio... Per sopra?
Io: si, grazie.
Mi attaccai a lui e mi ritrovai nel giardino. Lui era scomparso e gli stivali erano sporchi di sangue.
Io: bleah.
Entrai dentro.
Pupp: dove sei stata?
Io: da un amico.

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