Capitolo 57-John Doe

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Mi trasportai dove Toby mi chiamava e quando arrivai avrei preferito di gran lunga morire di nuovo piuttosto che vedere il mio migliore amico a terra sanguinare.
Io: COSA STRACAZZO È SUCCESSO QUI?
Jane: uno stronzo ha iniziato a seguirli, siamo arrivati tardi. Ti prego dimmi che sopravviverà.
Io: non posso farcela... io...
Masky: CLOCK DEVI AIUTARLO CAZZO, NON PUÒ MORIRE ANCHE LUI.
Ben arrivò con il kit del pronto soccorso, tante bende e un sedativo che avrebbe steso una mandria di bufali.
Ben: per fortuna ci sei tu! Che devo fare?
Io: non possiamo sedarlo, rischiamo non si svegli più. Quello laggiù chi è?
Lucas: il tipo che lo ha aggredito. Lo abbiamo lasciato semicosciente, vogliamo sapere perché ci ha attaccati.
Io: ottimo. Dagli questo Ben.
Ben: cos'è?
Io: FALLO E BASTA BEN.
Il ragazzo si mosse immediatamente, mentre io mi sterilizzai bene le mani per estrarre la punta del coltello che si era spezzata a contatto con una costola.
Io: gabbia toracica perfetta devo dire.
Jeff: o magari coltello scadente. È arrugginito Clock.
Io:gli farò l'antitetanica una volta stabilizzato.
Toby: pensi di farcela?
Io: ho paura possa prendergli un'infezione, ma non posso fargli 'antitetanica ora.
Masky: Clock... salvalo ti prego.
Io: sopravviverà. Capito Hoodie? DEVI VIVERE.
Nina: portarlo a casa è escluso?
Io: il teletrasporto lo ammazzerebbe.
Toby: facciamo alla vecchia maniera allora.
Mi venne un'idea in mente.
Io: Jason, ricordi il vicolo?
Jason: certo.
Io: ecco vai lì con Pupp e Kage e rubate l'ambulanza che era parcheggiata proprio lì di fronte. Dovrebbe esserci una barella.
Pupp: subito.
Sparirono, mentre io ordinavo a Rouge di spargere disinfettante sulle mani di tutti e soprattutto intorno al corpo dolorante di Hoodie.
Io: ehi Hoodie, ci sei ancora?
Il ragazzo mugugnava, non riusciva a parlare bene.
Io: shhhh, non sforzarti di parlare, sbatti le palpebre: una volta per il sì e due per il no. Mi senti bene?
Le sbatté una volta.
Io: ottimo. Sentì dolore al testa?
Due volte.
Io: riesci a respirare bene?
Una volta.
Io: ottimo non ha né una commozione cerebrale né una emorragia interna.
Toby: buon segno?
Io: non negativo. Ti si sono indolenziti gli arti inferiori?
Una volta.
Io: ok ok, il cuore sta rallentando il flusso e concentra tutto intorno alla ferita. Quelli superiori tutto ok?
Di nuovo una volta.
Io: dove cazzo sta quell'ambulanza Dio buono.
Nina: credo siano loro!
Vedemmo due fari che ci allucciavano, per fortuna eravamo nel bosco vicino casa e da lì nessuno passava mai.
Io: questo farà un bel po' male Hoodie, sei pronto?
Esitò un secondo poi sbatté le palpebre una volta.
Infilai due dita nella ferita e cacciai fuori la punta spezzata. Il povero ragazzo iniziò a urlare come un matto e chiesi a Masky di calmarlo parlandogli.
Masky: calmo amore mio, sennò mi agito. Tu non puoi morire perché sennò chi cazzo mi sopporterebbe più? Non puoi lasciarmi da solo, finché morte non ci separi è solo un modo di dire cazzo! Ti prego amore mio, resta qui con me per tutta la vita.
Richiusi con calma la ferita, dopo essermi accertata che la punta non avesse reciso un polmone o qualche vena, ma per fortuna nulla di ciò era successo. Posarono la barella a terra e piano piano ci spostarono sopra Hoodie. Lo infilarono nell'ambulanza e lo portarono a casa, come detto prima eravamo a 5 minuti di macchina da casa, anche se quei pochi attimi mi sembrarono infiniti.
Una volta arrivati lo portarono dentro nel salone, dove potei perfezionare la sutura, pulirlo da tutto il disinfettante marroncino e bendarlo come si deve.
Passati una decina di minuti e visto che il cuore aveva ripreso a pompare sangue in tutto il corpo, potei finalmente dargli una dose di anestetico tale che avrebbe dormito almeno per 24 ore.
I ragazzi lo portarono su in camera sua, dove potei fargli una flebo per integrare i liquidi e l'antitetanica per stare sicuri.
Io: Masky, vai a prenderti qualcosa di forte dalla cucina e ti prego, portami una bottiglia del liquore più forte e scrauso che trovi, grazie.
Masky: ma io...
Io: non era un consiglio, ma un'ordine. Non troppo freddo grazie. Ah, non scomodarti a portare un bicchiere, sarebbe inutile.
Il ragazzo, in preda all'ansia e allo shock scese di sotto tremando.
Jane: il tipo è in salone, ma ancora non si sveglia.
Io: ci credo, dormirà per un pochino. Ma non preoccuparti, avrà vita brevissima. Voglio solo sapere il perché.
La ragazza uscì, insieme a tutti gli altri. Restammo solo io e Toby nella stanza con il ragazzo.
Toby: sei proprio un angelo tu.
Io: dillo a mio padre e farà annullare il matrimonio.
Toby: ahahah scema.
Mi strinse da dietro e io potei poggiare la testa sul suo petto, in tutto questo contemplavamo il povero Hoodie.
Io: chi potrebbe mai scegliere Hoodie. Lui è il migliore forse in questa casa, sicuramente il più tranquillo.
Toby: anche il più sadico, se si tratta di uccidere.
Io: sì, ma è Hoodie.
Toby: dobbiamo capire che siamo entrati in quella fase della vita in cui ci chiediamo in continuazione perché le sfighe capitano ai tuoi amici migliori e non a te.
Io: ma com'è successo?
Toby: il tipo è sbucato all'improvviso, voleva colpire me. Hoodie si è piazzato in mezzo. Mi ha salvato la vita.
Io: grande uomo. Fortuna è salvo.
Ritornò Masky con una bottiglia di whisky per me è una di Amaro del Capo per lui.
Quando mi passò la bottiglia mi accorsi di un bel taglio profondo sul palmo della mano.
Io: Masky, ti ci devo mettere i punti tesoro.
Masky: eh? Di che parli?
Si guardò la mano e restò stupito. Aveva così tanta adrenalina in circolo che neanche si era reso conto della ferita.
Masky: non mi serve, voglio solo che lui stia bene.
Io: e ci starà, ma sai che ucciderebbe sia me che te se sapesse che non ti sei fatto curare anche tu.
Cacciai ago e filo da sutura che mi ero messa nella giacca dopo aver suturato Hoodie.
Versai un po' di whisky sulle mie mani e su quella del ragazzo e in pochi minuti avevo messo ben 5 punti.
Masky: grazie di tutto Natalie. Sei stata vitale.
Mi strinse in un forte abbraccio e non potei che ricambiare.
Ci scolammo tutto l'alcol mentre contemplavamo il ragazzo in coma farmacologico, da cui speravo davvero si svegliasse il giorno seguente.
Poco dopo aver finito le bottiglie, arrivò Jane dicendo che il tipo si era svegliato.
Io: restate qui, non sarà un bello spettacolo.
Scesi sotto incazzata nera, ma prima passai dalla cucina a prendere altre due bottiglie di quel whisky che bruciava la gola.
Io: allora stronzo.
Gli piantai una siringa nella gola e feci scendere una buona quantità di liquido trasparente.
Io: quello che ti ho appena iniettato è veleno, esattamente una dose massiccia di alcol puro e aconitina, notato il colore giallastro? Sai chi sono io?
X: certo che lo so, tutto il mondo lo sa. Sei la figlia del diavolo.
Io: che coincidenza vero? Perché sai la pianta che contiene l'aconitina, esattamente l'Aconito, viene anche chiamata erba del diavolo, sai poiché è tanto bella quanto mortale. Ora, hai due alternative, o mi dici perché hai tentato di uccidere mio marito, ferendo poi gravemente il mio migliore amico e così facendo ti guadagnerai l'antidoto, oppure morirai nel giro di, non so, un'ora al massimo.
X: io... io sono stato mandato! Non è colpa mia! Mi hanno pagato 100.000 euro a inizio lavori e altri 500.000 a lavoro finito! Avete idea di quanti soldi sono per un ragazzo che lavora al burger king? TANTI!
Io: chi ti ha assunto?
X: non so il suo nome, non l'ho neanche mai visto. Mi ha contattato via Facebook, il suo account non aveva neanche mezza informazione. Il nome era John Doe.
LJ: e tu ti sei anche fidato?
X: quando ti addebitano 100.000€ sul conto in meno di 5 minuti, beh, sì mi fido.
LJ: non fa una piega.
X: comunque mi ha assoldato per uccidere Ticci Toby, per colpire te. Non so quale astio abbia nei tuoi confronti, so solo che non voglio morire!
Io: beh, mi dispiace, morirai.
X: COSA?!
Io: per l'aconitina non è stato ancora trovato un antidoto e poi... non ho ancora ucciso nessuno sta sera per colpa tua.
Mi accanii contro il ragazzo, che iniziò a urlare come un matto finché non gli strappai a mani nude le corde vocali.
Io: qualcuno ripulisca questa casino, vado a parlare con Sland e a ubriacarmi a merda. Che nessuno mi rompa i coglioni nel resto della nottata, giuro vi pianto un coltello in testa.
Ripresi le bottiglie, stappandone una e attaccandomici.
Arrivai da Sland a stento, la vista si faceva meno limpida e i sensi erano intorpiditi.
Entrai senza bussare, dentro trovai D, D2 e M.
Io: oh scusate.
Mentre cercavo di uscire caddi per terra e mi misi a ridere.
Sland: CLOCK. Sei per caso ubriaca?
Non riuscivo a parlare senza biascicare.
Io: sul serio non avete sentito nulla?! Ah giusto nel vostro maaaaagnifico palazzo di vetro non vi accorgete mai di un cazzo e tocca a Clocky aggiustare tutto AHAHAHAH. Clooooock, vai a uccidere quello, Cloooooock, portami il caffè, Clock aiuta Hoodie a non morire dopo che gli hanno impiantato un coltello arrugginito nel petto.
M: cosa è successo?!
Sland: stai scherzando?!
Io: eh si, vi siete persi tutto il divertimento, purtroppo ho ucciso chi ha provato a far fuori Hoodie, ma ha rivelato informazioni preziose. Ho già un piano in mente. Beh sì, è un po' offuscato e puzza di pessimo alcool, ma è un buon piano.
Sland: come sta ora?
Io: ovviamente bene, l'ho curato io! Ora è sedato, ma a Masky e Toby un po' del tuo conforto farebbe comodo. Ora vado nella mia stanza, a più tardi.
D: ehi Nat aspetta.
Io: no papino, se ci attaccano è tutta colpa mia! Ora devo trovare una soluzione o i miei amici continueranno a cadere come mosche. Pfff AHAHAHAHAHAH chissà perché si dice cadere come mosche. Vabbè, a dopo.
Me ne andai nella mia stanza, avevo davvero un buon piano in mente, ma purtroppo ero passata già all'altra bottiglia e sapevo anche dove procurarmene ancora.
Mi trasportai davanti la porta della cantina, cercando di non fare rumore, e mi misi a rovistare ovunque per trovare quella dannata chiave.
Io: ma dove cazzo...
Arrivò Jeff.
Jeff: se ti vuoi ubriacare a merda, vengo con te.
Cacciò dalla tasca la chiave, così scendemmo sotto e rubammo due casse di alcool a caso, tanto in quel momento andava bene anche l'alcool etilico.
Ce ne andammo nella sua stanza, tanto Jane era impegnata con il cadavere e doveva anche occuparsi di Jill.
Nelle stanze affianco non ci stava nessuno, tutti giù nel salone.
Iniziammo a bere e a giocare a FIFA. Ovviamente vinsi tre partite su quattro, purtroppo nell'ultima quasi non vedevo più i tasti.
Bevemmo così tanto che una persona normale sarebbe stata avvelenata ore prima.
Io: che bello è non morire?
Jeff: beh io sono mortale ancora, ma essere sotto la protezione di Sland e soprattutto essere la prima creepypasta vivente ha i suoi vantaggi.
Io: uh è veroooo. Senti, che ne dici di smetterla?
Jeff: di bere?
Io: no macché di bereeee. Dobbiamo essere più onesti!
Jeff: siamo ubriachi, l'onestà è il nostro punto forte ora.
Io: verissimo. Dai dai inizia tuuuu.
Jeff: devo dirti un mio segreto?
Io: yesssss.
Jeff: allora... quando avevi circa 14 anni mi masturbavo pensando a te.
Io: ORRIBILEEEEE. NON ERA IL TIPO DI SEGRETO CHE VOLEVO SAPERE. Ok basta con questo gioco.
Jeff: oh no voglio sapere un tuo segreto, poi possiamo anche andar via.
Io: ok ok... Una volta ho fatto un sogno erotico con Masky.
Jeff: e questo è il tipo di segreto che io non volevo conoscere.
Io: stupido AHAHAHAH. Vabbè, provo ad andare in camera mia.
Uscì dalla stanza, barcollando come non mai.
Io: madonna se sono ubriaca.
Provai ad andare in camera mia, ma caddi malamente dalle scale.
Io: eh ma porca troia!
Per fortuna non ci stava più nessuno né in salone né in cucina, dove provai ad andare per prendere un bicchiere d'acqua, ma purtroppo svenni sul pavimento appena entrata.
Sentii una voce familiare, che chiamava il mio nome.
Lucas: Natalie, svegliati prima che arrivino gli altri e ti vedano così!
Per fortuna quel giorno Lucas fu il primo ad arrivare, gli altri mi avrebbero ammazzata senza pensarci due volte.
Io: ma che ore sono?
Lucas: le 7 e mezza.
Io: cazzo la colazione.
Lucas: oggi cucina Ben, lo avete deciso ieri.
Io: ah... beh per fortuna. MERDA HOODIE.
Mi precipitai al piano di sopra, mentre il ragazzo dietro provava a fermarmi.
Entrai nella stanza, Masky si svegliò di soprassalto.
Masky: MA SEI MATTA?!
IO: come sta?
Masky: tranquillo. Ancora sta sotto sedativi. Tu invece puzzi di alcool in maniera disgustosa, va a farti una doccia prima che tuo marito mi ammazzi per non averlo avvertito.
Io: doccia...
Mi annusai capelli e ascelle.
Io: sì mi servirebbe una doccia.
Masky: non sei nelle condizioni, ok. Lucas resti tu con Hoodie mente io aiuto Clock con la doccia?
Lucas: posso farcela anche io eh.
Masky: ti farai la doccia vestito mentre lei è nuda e semi-cosciente davanti ai tuoi occhi?
Lucas: oh Dio è mia sorella!
Masky: con Toby che gira per casa?
Ci fu un minuto di silenzio.
Lucas: Hoodie sarà in ooooottime mani.
Hoodie: vieni Clock, ci facciamo una doccia eh?
Io: sì ma io sono sposata eh, non farti strane idee in testa.
Uscimmo dalla stanza il più silenziosamente possibile, entrando in bagno mi spogliai completamente e infilai sotto ad una doccia bollente.
Ero ancora in grado di farmela da sola, quindi Masky non dovette entrare. Ma a lui fu assegnato il compito di vestirmi, pettinarmi e soprattutto asciugarmi i capelli.
Una volta finito, erano le 9 e persino io ero distrutta.
Io: grazie Masky, mi sto riprendendo. Sono stanchissima e non oso immaginare te come stai.
Masky: non troppo stanco alla fine, cioè potrei essere al suo posto.
Io: andiamo in camera, mentre tu dormi un po' io faccio da guardia.
Masky: hai più bisogno tu di riposo.
Io: oh andiamo Masky, sono morta, ho tutta la vita per dormire e manco ne ho bisogno. Tu fino a prova contraria sei mortale e quindi hai un bisogno fisiologico. Dai andiamo.
Mi strinse forte a sè.
Masky: dimmi che tu non mi abbandonerai.
Ricambiai la stretta.
Io: nessuno dei due ti abbandonerà mai.

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