Capitolo 40- Un favore.

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Pupp: credi funzionerà?
Io: ci sono buone probabilità.
Lucas: cosa hai intenzione di fare? Chiedere a D di prestarti un'anima? È tuo padre e ti adora, ma non lo farebbe mai.
Io: infatti, hai pienameeeente ragione.
Lucas: mi sfugge qualcosa. Pupp?
Pupp: anche a me.
Io: due fratelli cerebrolesi dovevi darmi? Allora, spiegherò tutto moooolto lentamente. Liu ha un preciso potere, da demone s'intende.
Ha il potere, infatti, di prendere le sembianze e la voce di chiunque voglia.
Lucas: tipo Mistica di Xmen?
Io: sì, ma non è blu.
Pupp: perché non ce l'ha mai detto?
Io: io ve l'ho mai detti i miei poteri e voi li avete mai detti a me? Ne conoscete uno, sì, e Pupp conosce anche l'altro. Ma nessuno dice il proprio se non è necessario.
Lucas: un punto per te. Quindi, se non erro, vorresti far prendere le sembianze del sicario a Liu, così che incontri il mandante?
Io: esatto.
Pupp: se D venisse a saperlo?
Io: non lo verrà a sapere, perché voi due lo terrete occupato. Certo, voi due e Jeff.
Lucas: sto di nuovo brancolando nel buio totale.
Pupp: ora che c'entra Jeff?
Io: ovviamente dovrete litigare con lui, si difenderà, un paio di scazzottate e fate finta sia stato quello che ha fatto litigare noi due. D e Sland si attiveranno come Robot e nulla li distrarrà.
Pupp: sei un cazzo di genio!
Io: del male, s'intende.
Lucas: ma come convincerai Liu?
Io: diciamo che mi deve un favore.
Pupp: credevo tu lo dovessi a lui.
Io: oh no, un favore ancora più vecchio di quella storia con Katy. Un favore che risale ai tempi in cui i quattordici anni di Clock erano appena scoccati.
Lucas: oh mio, decenni fa!
Io: simpatico, come un dito in culo. E poi sei più grande di me!
Lucas: blablablabla.
Io: siamo arrivati quasi a casa. Mi bloccai con l'auto in mezzo alla strada.
Io: quando torneremo, dovrete dire che sono rimasta con le ragazze e Jason e che tornerò più tardi. Io andrò direttamente da Liu.
Pupp: uff, come faremo con Jeff?
Io: è Jeff, irrita solo guardarlo. Alla prima battuta che fa, irritatelo chiamandolo Jeffrey e lui scatterà come una molla.
Pupp: ehi, ultima cosa. Quando torneranno le ragazze diranno di non essere state con te!
Io: ho tutto sotto controllo, non disperare. Pronti?
I ragazzi si guardarono e annuirono.
Nascosi la macchina nel bosco, dove nessuno avrebbe guardato.
Io: andate.
I ragazzi entrarono a casa, come nulla fosse, raccontando la storia che avevamo inventato.
Io comparii nella camera di Liu, rendendomi però invisibile.
Liu era nel letto che giocava con il telefonino. Ad un certo punto gli arrivò una chiamata.
Liu: amore! Ti stai divertendo? Sono felice. Che taglia ho di scarpe? Eh amore dipende, il tipo? Vans... Mi sembra il 44. Che scarpe sono? Bellissime? Mandami una foto, dai. Sì, ahahah, sarà una sorpresa. A dopo amore mio, baci baci.
Chiuse il telefono ridacchiando e si alzò, nudo come mamma l'aveva fatto, e prese una sigaretta, fortunatamente prima di accenderla si mise i boxer.
Mi resi visibile e a lui prese un colpo.
Io: ehi ehi, stai calmo. Sono solo io.
Liu: da quanto sei lì?
Io: ahahah non posso mica rendermi invisibile sciocco, sono appena arrivata e sono qui a riscuotere un favore.
Liu: un favore?
Io: sì.
Liu: perché dovrei?
Io: perché me ne devi uno, o devo ricordarti l'accaduto di qualche anno fa?
Liu: mi salvasti la vita, concordo con te: ti devo un favore. Cosa ti serve?
Io: ho bisogno che diventi qualcuno.
Liu: come fai a sapere che posso farlo?
Io: so tutti i poteri di questa casa. D, pensa che così sarei più al sicuro. Allora, pensi di potercela fare?
Liu: posso essere chiunque tu voglia io sia. Ma devo vederlo e sentirlo parlare.
Io: a quello posso pensarci io.
Toccai la spalla del ragazzo e ci catapultammo qualche giorno indietro.
***********
Io: siamo nella casa del sicario.
Liu: quindi devo essere quello stronzo?
Io: sì. L'hai già visto, ma rinfrescarti la memoria è il mio forte.
Il sicario parlava e noi del passato eravamo sulle scale ad ascoltare.
Liu: ci possono vedere?
Io: no. A meno che io non voglia, ma in questo caso è meglio che nessuno ci stia tra i coglioni, neanche noi stessi.
Il sicario scese e noi tutti scomparimmo, anche io che però ero invisibile.
Il ragazzo lo guardò attentamente, cercando di ricordare ogni singolo particolare.
Liu: possiamo andare.
Chiusi gli occhi e quando li riaprii eravamo nella sua camera.
Liu: quindi, puoi vedere il passato?
Io: passato e futuro, s'intende.
Liu: certo, s'intende. Allora, questa cosa che vuoi, chi ne è a conoscenza?
Io: me, te e Lucas e Pupp che stanno distraendo tutti in questo momento. Tieni, è il telefono del sicario. Il primo numero è il mandante, digli di vedersi al centri del bosco e non al solito posto, poiché noi sappiamo dove sta.
Liu: okay.
Premette il tasto di chiamata e dopo due squilli, una voce femminile a me sconosciuta rispose.
X: dove ti sei cacciato? Sono giorni che provo a contattarti!
Liu: ero stato catturato.
X: da loro?
Liu: da chi sennò?
X: e che cosa ti hanno fatto?
Liu: hanno provato a ricavare informazioni. Hanno visto il nostro luogo di incontro.
X: sanno chi sono o sono convinti sia Jill?
Liu: molti sono convinti su Jill.
X: perfetto, proprio come volevamo. Come sei riuscito a scappare?
Liu: una finestra aperta. Sono riuscito anche a recuperare il cellulare, hanno il sonno molto pesante alcuni di loro.
X: lo so. Allora, dove vogliamo incontrarci?
Liu: al centro del bosco? C'è un albero secolare, si riconosce subito. Lì dovrebbe essere tranquillo di prima mattina.
X: perfetto. Alle 6 di domani mattina ci vediamo sotto l'albero. Vedi di non farti catturare di nuovo, o lui prenderà provvedimenti.
Liu: ovviamente.
La ragazza chiuse il telefono.
Liu: chi può essere Clock?
Io: non lo so, ma sono molto intenzionata a scoprirlo. Grazie dell'aiuto Liu, domani il tuo debito sarà saldato completamente.
Liu: va bene. Ora va o Katy ti vedrà e si insospettirà.
Io: per l'amor di dio. Ciao Liu.
Liu: ciao Clocky.
Me ne andai a riprendere la macchina e poi dalle ragazze.
Quando le incontrai, avevano quasi finito i giri.
Jane: Clock!
Jason: Clock?!
Nina: ehi, come mai qui?
Io: niente, ho saputo eravate a farvi un giro e sono venuta qui con voi! Sapete quanto ami fare shopping... Per ore... Con voi...
Katy: ehi Clock, ti piacciono queste scarpe?
Cacciò da una scatola un paio di vans nere a scacchi bianche, di quelle che si infilano tipo ciabatte.
Io: per Liu?
Katy: sì!
Io: bellissime, dove le hai prese?
Katy: da AW lab, qui dietro.
Io: ha aperto?!
Katy: sì, da qualche settimana!
Io: scusate, ma dobbiamo riandarci.
Ci rincamminammo verso il negozio e Jason mi prese sottobraccio.
Jason: perché sei tornata?
Io: esigenze.
Jason: non avevi detto di non voler far shopping con loro?
Io: sì, per un'unica ragione: io sono la peggiore.
Jason: cosa?
Io: avevi impegni per pranzo?
Jason: beh, volevo pranzare con Lucas.
Io: mi dispiace, dubito tornerai per quell'ora muahahahahah.
Jason: perché ho accettato? Potevo farmi i beati cazzi miei!
Io: beh, avresti potuto, sì. Andiamo ragazze!
Quel giorno mi comprai due paia di scarpe, tre felpe, un jeans e anche un paio di calzini con gli unicorni. Per non dimenticare i tre rossetti, uno nero, uno viola e l'altro rosso cremisi. Ah, anche due camice per Toby e un t-shirt.
All'ora di pranzo ce ne andammo in un ristorantino vicino la Senna, davvero molto carino.
Per le tre, purtroppo e per fortuna, eravamo a casa.
Io: che succede?
Sland: Jeff, Pupp e Lucas sono stati colpiti, solo che questa volta Jeff ricorda tutto tranquillamente.
Io: che strano, forse il centro erano Pupp e Lucas.
D: potrebbe anche essere. Va bene, io devo assolutamente andare, non posso continuare a fare avanti e indietro. Ciao tesoro bello.
Io: ciao papi.
Lucas: divertite?
Io: molto.
Katy: abbiamo mangiato in un ristorante niente male scelto da Jason!
Jason: beh, non era tutto questo granché dai.
Il ragazzo cercava di non incrociare lo sguardo assassino di Lucas.
Lucas: ah sì? Che bello.
Nina: oh sì, poi la cameriera ci ha provato spudoratamente con te ahahah.
Jane: mai visto approccio più soudorato! Ahahahah.
Le ragazze ridevano come oche, mentre io cercavo di far cenno negativo a Lucas, che aveva perso le staffe.
Jason: beh non direi-
Lucas: vieni sopra.
Scomparì per poi riapparire in un attimo.
Lucas: subito.
I ragazzi scomparirono insieme e le urla si sentito fino al piano inferiore.
Io: ragazze!
Jane: che c'è?!
Jeff: diciamo che è piuttosto delicato amore...
Zero: dai ragazze, anche un palo miope se ne sarebbe accorto!
La ragazza si stava ingozzando di nutella direttamente dal barattolo.
Pupp: amore, tutto bene?
Katy: dai Jane, non l'hai capito?
Nina: ma cosaaaa.
Io: oh mio dio, QUEI DUE SI AMANO.
Il silenzio piombo dritto in casa, anche al piano di sopra si ammutolirono. Odiavo i silenzi imbarazzanti, specie se li avevo causati proprio io.
Lucas comparì di fianco a me.
Io: okay, vengo.
Me ne andai con il ragazzo e mi.ritrovai seduto sul letto di camera sua, a testa bassa vicino a Jason.
Io: dubito ne usciremo vivi.
Jason: non penso...
Lucas: allora, tu, brutto infame. DOVEVAMO PRANZARE INSIEME.
Jason: posso spiegare-
Io: è tutta colpa mia Lucas, l'ho costretto a restare per pranzo.
Jason: non posso dire sia completamente falso ciò, ma comunque sono restato ed è anche colpa mia. Volevo pranzare con te, da soli, da tanto tempo.
Lucas: il miele non funziona tesoro.
Jason: ah beh allora sono nella merda.
Lucas: e neanche fare il gioco della colpa.
Io: sono con te fratello allora.
Lucas: tu, che cazzo ti metti ad urlare che ci amiamo?!
Io: è una bugia?
Lucas: no, pero-
Jason: quindi mi ami?
Lucas: no!
Io: sono confusa, è una bugia oppure lo ami?
Lucas: NON LO SO!
Il ragazzo scomparve, noi attendemmo qualche secondo e ci battemmo il cinque.
Jason: beh, aldilà del fatto che siamo stati fenomenali, forse dovrei andare a parlare con lui!
Io: no, credo tocchi alla sorellina. E poi, so benissimo dove si è nascosto. A dopo Jas.
Apparii su un ramo, completamente spoglio.
Io: brutto d'inverno eh? Non vedere i fiori, intendo.
Lucas: tornano tanto, quindi.
Io: ehi, io e Jas stavamo solo scherzando!
Lucas: Jas? Davvero? Sembra che tutti stiano passando tempo con lui e intrattenendo relazioni, tranne me.
Io: non dire minchiate!
Lucas: ho passato con lui, da quando è arrivato, neanche una giornata intera.
Io: per amare non si può vivere in simbiosi!
Lucas: almeno stare insieme del tempo sì però.
Io: l'amore supera anche quello, dai.
Lucas: ho passato così poco tempo con lui, che non so neanche se lo amo oppure no.
Vidi lo sguardo di Jason infrangersi sotto l'albero.
Jason: quindi, non mi ami?
Il ragazzo si guardò in basso, lanciò una bestemmia e scese di fretta, quasi cadendo.
Lucas: io ti amo, ma passiamo così poco tempo insieme... Che ho paura di non essere ricambiato.
Jason: ma io ti amo e non mi serve stare insieme per capirlo.
Lucas: sicuro?
Prese il ragazzo a sé e lo baciò, con una passione percettibile a km di distanza.
Jason: più che sicuro.
Mi scese una lacrima, poi un'altra e un'altra ancora, fino a diventare un fiume in piena.
Io: SIETE COSÌ CARINI!
Ero fatta di sole lacrime in quel momento.
Lucas: sì, ma non montarti la testa tu!
Jason: troppo tardi, tesoro.
Io: O MIO DIO!
E ripresi a piangere.
Lucas: ma che c'hai, il ciclo?!
Io: SÌ!
E di nuovo lacrime, poi finalmente mi placai.
Io: oh, per fortuna gli ormoni si so spenti.
Lucas: entriamo? Ho una voglia di nachos indescrivibile.
Io: umm, ora l'hai messa anche a me.
Jason: ah, anche a me! Entriamo?
Io: siiiiii.
Lucas: poi com'è andato con Liu?
Io: abbiamo scoperto che Jill non c'entra nulla, era un modo per depistarci.
Entrammo nella cucina.
Lucas: assurdo, davvero.
Io: non dirlo a me. Vorrei solo sapere cosa passa per la mente a Jill, in questo momento. Rinchiusa ingiustamente in quel postaccio... Dovrei riprenderla?
Lucas: non sarà una pedina di Zalgo, ma è pericolosa.
Io: non più di noi.
Jason: ne sei sicura?
Ci pensai un secondo.
Io: no, ma proprio questo mi da sicurezza.

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