Capitolo 8- Tutto torna.

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Le giornate scorrevano lisce e noiose, il tempo sembrava essere bloccato in certi momenti.
Settimane erano passate dall'apparizione di quella bambina e dal suo successivo 'rapimento', se così si può chiamare.
Avremmo voluto salvarla, ma Sland ci controllava ossessivamente: eravamo come in trappola.
Io: voglio moriiiiiire.
LJ: sei già bella che morta.
Io: beh? Mi detronizzo.
Jeff: ci penso io se vuoi.
Il letto era scomodo in tre, ma non mi dispiaceva la situazione: condividevo al massimo la mia vita con chi davvero mi voleva bene.
Io: dovremmo controllare Zero?
LJ: è incinta ed è al bagno a vomitare, praticamente dietro quella c'è l'essenza del maligno. Col cucno che entro.
Jeff: mi trovi concorde, fratello.
Io: ho inteso il messaggio, grazie.
Scomparii e riapparii in bagno, vicino a Zero china sul bagno a vomitare con la faccia pallida e i capelli tirati su in una toppa messa male.
Io: ehi piccolina, passerà, giuro.
Mi seddetti vicino a lei e l'abbracciai per tutto il tempo.
Zero: grazie Clock, sei una sorella...
Io: e tu la mia. Ora vomita tutto, starai meglio.
Zero: grazie... Ma vorrei star sola.
Io: sai che non sembrerai mai debole ai miei occhi?
Zero: no... Vai, quei due non sanno dove sbattere la testa, rassicurali.
Io: ok, torno tra poco.
Uscii dal bagno, tranquilla come al solito.
LJ: allora?
Io: sta vomitando.
Jeff: e non facciamo nulla?
Io: vorresti vomitare al posto suo? Ne dubito. Quello che possiamo fare è lasciarla sola e in pace, tornerà lei da noi. Chi vuole una birra?
Jeff: non dico mai di no. Vai tu?
Io: tanto.
Mi trasportai in cucina, non c'era nessuno.
Iniziai a canticchiare, come al solito quando non avevo nulla per la testa, la canzoncina di qualche spot pubblicitario.
Almeno cambiala, canti sempre questa.
Feci finta di non sentire la mia testa e continuai, spensierata a canticchiare.
Cercò comunque di attirare la mia attenzione, ma dopo vati tentativi si ritirò sconfitta.
Sentii una mano toccarmi la spalla.
Afferrai il coltello e lo puntai alla gola del ragazzo alle mie spalle.
Io: oh, scusa EJ.
Ritirati il coltello e, prese le birre, chiusi il frigo con il piede.
EJ: di niente. Come sta Zero?
Io: le notizie volano veloci eh?
EJ: naaaa, solo che sta mattina mi ha quasi vomitato sulle scarpe, quindi...
Io: ahahahah, poverino. Sta vomitando, sai..
EJ: mi dispiace. Sai, ho qualcosa che potrebbe funzionare.
Prese il suocco di metà limone, una puntina di bicarbonato, un pizzico di zucchero e la buccia di un po' di zenzero.
Mischio tutto con il cucchiaino e mi porse il bicchiere, dove galleggiava un cubetto di ghiaccio.
EJ: magari non farà miracoli, ma spesso funziona.
Io: oh, grazie EJ! Ci vediamo per la cena.
EJ: ah, cucini tu sta sera?
Io: yessss.
EJ: ottimo. A dopo.
Se ne andò dopo aver preso una confezione di biscotti dalla credenza.
Guardai il bicchiere colmo di quel miscuglio.
Quindi mi trasportati di nuovo sopra, lanciai le birre ai due ed entrai in bagno.
Era sempre nella stessa posizione, mi faceva pena, ma soprattutto mi ricordava me stessa.
Io: dai, bevi questo. Rimedio familiare.
Zero: di chi?
Io: EJ, sembrava preoccupato per te.
Zero: beh, ho quasi rischiato di macchiare i suoi pantaloni!
Pantaloni?
Io: FERMA!
Presi il bicchiere e lo buttai a terra.
Io: EJ mi ha detto che gli avevi quasi vomitato sulle scarpe!
Zero: nono, impossibile era a pied scal-
Si bloccò anche lei a guardarmi.
Assaggiai il liquido rimasto a terra, aveva un lievissimo retrogusto di mandorle.
Io: merda. Resta qui, mi raccomando.
Uscii di fretta dal bagno, afferrai i due ragazzi e mi teletrasportai in camera di Ben ed EJ.
Io: Ben! EJ!
I ragazzi erano legati come salami sul letto, con un fazzoletto sulla bocca e gli occhi storditi.
Mi stavo avvicinando, ma sentii subito una puzza conosciuta.
Io: Cloroformio. Attenti, stordisce in pochissimo tempo.
Tappandomi il naso gli levai quei fazzoletti e li misi nella mia tasca, poi li slegai e con dei sali trovati sulla scrivania di Ben li rianimai.
EJ: oh, per una volta sono stati utili.
Ben: sono sempre utili! Come ci hai trovati?
Io: EJ mi ha offerto una bibita per Zero che si sentiva male, ma poi nella sua storia qualcosa non tornava.
Guardai fuori dalla finestra, vidi 'EJ' prendere per mano Sally.
Io: OH NON TI AZZARDARE.
Mi trasportati subito là, diedi un calcio a quel mostro e afferrai Sally.
Io: COSA VUOI DA NOI?!
Si rivelò per quello che era: un angelo.
Io: cosa... Chi sei?!
X: tutto torna, prima o poi.
Scomparve, lasciando quella dannata polvere dorata.
Io: entriamo.
Accompagnai Sally in camera sua e tornai in corridoio.
Bussai su tutte le porte, urlando.
Io: TUTTI IN SALONE, TUTTI IN SALONEEEEEEEEE.
Di corsa tutti uscirono dalle camere e si precipitarono giù dalle scale, chi chiudendo la fibbia dei pantaloni, chi aggiustandosi la maglia.
Scendemmo tutti e con grandi sforzi feci scendere anche Zero, alla quale iniziava a vedersi il pancione.
Entrati in salone vidi tutti piuttosto scossi.
Toby: amore?
Io: un angelo ha provato a rapire Sally.
Ora erano ancora più sconvolti.
Masky: cazzo...
Io: ha provato prima ad avvelenare Zero, dotto forma di EJ e poi a rapire la piccola.
Jeff: ora diciamo che è chiaro più che mai chi è il nostro nemico.
Hoodie: decisamente.
Kage: perchè ce l'ha con noi?
Io: diciamo che non mi ha preso in simpatia quando gli ho impedito di farsi buona Katy.
Katy: è colpa mia...
Jeff: non è colpa di nessuno, questa è l'unica cosa certa.
Liu: e cosa possiamo fare noi?
Ben: a questo punto combattere, credo.
Toby: questo è certo.
Rouge: si, ma con criterio. Non possiamo rischiare che altri muoiano.
Jane: dobbiamo avere un piano.
Nina: ma questa volta nessuno deve fermarci. Credo che il passo iniziale, o almeno a parer mio, sia recuperare quella bambina.
LJ: oh si, tanto lui non può prenderla finchè è sotto il nostro tetto. Può solo cercare, come ha tentato con Sally, di portarla al di fuori del campo creato da Sland.
Masky: questo è vero.
Liu: lo fate sembrare quasi semplice, come preparare latte e biscotti. Dobbiamo essere preparati al meglio, l'ultima volta è morta Clock.
Io: si, avete ragione tutti quanti.
A) combattere con criterio e prudenza è essenziale.
B) dobbiamo organizzare ogni nostra minima forza.
C) dobbiamo difenderci, non voglio altri demoni in questa casa.
È chiaro a tutti? Bene.
Hoodie: dobbiamo però trovare un posto dove, 'quelli', non possano ascoltarci.
Katy: qui possono?
Toby lanciò un'ascia fuori dalla finestra, facendo gemere qualcuno.
Toby: oh sì che possono.
Si sporse dalla finestra e tirò dentro la sua ascia sporca d'oro.
Liu: il corpo?
Io: loro si trasformano in polvere dorata se vengono colpiti o 'uccisi'. O anche semplicemente quando scompaiono. Fregature del mestiere.
Hoodie: avete idee per un luogo?
Zero: se andassimo da D?
Io: si scatenerebbe una guerra, non voglio che D debba scegliere tra noi e loro. Altro?
LJ: lo studio è troppo piccolo vero?
Io: si.
Masky: se chiedessimo una parte del Purgatorio?
Io: D2 ha controllo lì.
Pupp: conosco un posto tranquillo e senza domini. Mettetevi tutti in circolo.
Presi anche i bambini e Sally.
Pupo: demoni, parlo a voi. Concentratevi sulla mia posizione. Solo ed esclusivamente su quella.
Dovemmo prepararci un attimo.
Pupp: andiamo.
Ci smaterializzammo. Mi ero persa dal resto del gruppo.
Io: ma perchè mi ritrovo sempre ste luci sparate?!
Zero: Clock?
Io: Zero! Ragazzi!
Pian piano ci ritrovammo tutti.
Toby: Pupp, ma dove siamo??
Pupp: è un luogo senza nome, nessun uomo è stato mai capace di arrivarci e distruggerlo con la sua bramosia di potere.
Io: come sai che Lui non ci vede e sente qui?
Pupp: perchè questo posto non esiste! Per uomini e Dei. Nacque alla morte di una musa, uccisa poiché amante di un demone, diciamo che questo non piaceva al suo promesso sposo angelo.
Pros: io non vedo niente! Questa infernale nebbia!
Alle parole di Pros, la nebbia scomparve, mostrando uno splendido giardino, con una cascata al lato terminante in un laghetto che brillava alla luce del sole.
Hoodie: ho letto di questo posto! Ne parla Jules Verne.
Pupp: si amico mio, questa è l'isola Misteriosa.
LJ: tipo il film?
Rouge: ci sta Peeta in quello!
Pupp: dove sono finito.
Kage: scusa, ma se Verne ne parla, come mai Loro non lo conoscono affatto?
Pupp: mai trovato. Diciamo, modestamente, che sono stato il primo in assoluto, dopo Verne, a trovare e ammirare questo posto.
Masky: perchè non lo hai detto a nessuno?
Il ragazzo si guardò intorno, chiuse gli occhi e prese una bella boccata d'aria freschissima.
Pupp: l'uomo non è pronto a ricevere queste meraviglie, per il momento è un segreto.
Io: non pensi ci possano rintracciare?
Pupp: perchè nessuno ha mai trovato questo posto? Perchè la musa, nel momento della sua morte, ha protetto questo posto con il suo amore. Ancora oggi, quel demone viene qui tutti i giorni a pensare e ammirare il suo tesoro.
Io: lo conosci?
Pupp: l'ho visto, ma non mi ha mai parlato. È molto potente, credo tra i primissimi demoni sulla terra. A vecchiaia circa come D.
Toby: cazzo. Come si chiama?
Pupp: se vi dicessi chi è, mi uccidereste...
Zero: dai amore.
Rouge: spara fretellino.
Pupp: è uno dei 4....
LJ: 4?
Io: i Quattro Cavalieri dell'Apocalisse.
Pupp: M....
Katy: cosa?!
Io: questo posto è di tua madre, Katy, quindi tuo. Ora, diciamo, è tuo dovere mantenere questo posto. Con il nostro aiuto, ovviamente.
M: avrei dovuto dirtelo, ma il dolore era troppo forte.
Apparendo ci fece sobbalzare tutti.
Katy: ecco perchè lassù non c'è...
M: fu, diciamo, distrutta completamente e la sua anima si depositò in questo posto, invece che in paridiso.
Io: wow... Sei sicuro che qui non possano sentirci?
M: ahahah, no, ne sono certo. Loro non sanno che esiste.
Katy: io... Io ho bisogno di fare al volo mente locale.
Io: Katy, so come ti senti. Sei stordita, le cose non ti quadrano e il mondo ti sembra fottutamente ingiusto. Ma non è il momento di farsi prendere dal panico! Concentriamoci sul problema principale.
M: cos'è successo?
Pupp: degli angeli cercano di eliminarci, tutto qui.
M: cosa?! Va avvertito D.
Io: non vorrei metterlo davanti a un bivio...
M: è necessario convocare un'assemblea degli Alti.
Kage: una cosa?
Hoodie: una riunione di tutti i più grandi che contano davvero. Ci sono principalmente Dio, Cristo, alcuni Santi, Lucifero e i 4 dell'Apocalisse. Spesso sono convocati anche dei rappresentanti degli Dei, ma giusto per far numero.
BP: wow. Ma non credi farebbe incazzare solo di più chiunque lassù? Ora rimo anche.
Pros: ha ragione, alzerebbe solo un gran polverone.
Sofia: magari gli dei potrebbero aiutarci a non farci beccare. Insomma, io e Clock siamo le figlie di due di loro, magari potrebbero aiutarci. Poi M, ovviamente, li aiuterà.
Ben: potrebbero semplicemente alzare la questione 'Creepyhouse', probabilmente narcisistico com'è Dio subito direbbe la verità.
EJ: e voi potreste ricavare informazioni essenziali.
M: potrebbe funzionare.
Rouge: si, ma poi? Pensiamo davvero di poter battere Dio?
Masky: no, a nessuna persona con il senno di poi verrebbe in mente questa cosa. Ma potremmo raggirarlo, guadagnare tempo.
Jeff: quanto basta per mettere a tacere la sa voglia di farci fuori.
LJ: e boom, siamo salvi.
Lucas: dobbiamo chiamare D assolutamente, ok che non deve schierarsi, ma quanto meno sapere!
Io:ci penserò io. Voi pensare al piano.
Andai su una panchina vicino al lago, i ragazzi invece si sedettero al tavolo nel gazebo a discutere i dettagli.
Io: D...
Apparve seduto vicino a me.
D: questo posto... Credevo fosse andato distrutto. E invece mio fratello ne ha mantenuto lo splendore.
Io: si, è davvero meraviglioso qui.
D: dimmi piccola.
Io: D, ci hanno attaccato.
D: wow, mi chiami così solo quando sei preoccupatissima.
Io: sono terrorizzata.
Mi strinsi al suo petto e qualche lacrima mi rigò il volto.
D: ehi piccola, cosa succede? Siete spesso attaccati.
Io: si, ma non da degli angeli.
Rimase un attimo immobile, come di pietra, sconvolto.
D: cosa?!
Io: è da qualche tempo che lui continua a mandare angeli per ucciderci. Uno ha quasi fatto morire Zero congelata, un altro ha cercato di rapire Sally e un terzo ha provato a spiarci.
D: cazzo. Questo non doveva succedere. Dannato Dio.
Io: sono terrorizzata per la vita di tutti, non vorrei diventassero mostri, come me...
D: intendi demoni?
Io: sinonimi a parer mio. Mostri senza anima il cui unico scopo è uccidere. Siamo freddi, morti. I sentimenti si fanno sentire di meno e non hai pieno controllo dei tuoi poteri.
D: so come ci si sente. Allora, avete un piano?
Sorrisi, lo presi per la manica e lo portai al gazebo.
D: ragazzi, fratello.
M: fratello, quanto tempo.
D: oh si. Allora, mostratemi questo piano.
Hoodie: abbiamo pensato, se convocaste un'assemblea degli Alti?
D: sarebn piuttosto plausibile, continuate.
Masky: in questo consiglio fareste, senza troppi giri, emergere un discorso riguardante noi.
Lucas: a quel punto, Dio farà il resto.
Katy: voi avreste aiutato le vostre figli e i vostri demoni, noi avremmo più informazioni.
LJ: tutti felici e tanti saluti.
D: mi sembra un ottimo piano. Ma ci deve essere un valido motivo per convocare il consiglio, non una cazzata qualunque.
M: abbiamo pensato anche a quello, diremo che sono emersi dei problemi con la disposizione della prigione laggiù.
D: sai, potrebbe davvero funzionare. Bella idea.
M: oh beh, ringrazia Atena per la sua prole.
Sofia divenne lievemente rossa sulle guance.
Io: allora, mi sembra un buon piano. Però direi di dormirci su, la notte porta consiglio. Dubito che qualcuno abbia fame e nessuno può uscire. Quindi torniamo giù.
M: vi scarrozziamo noi.
D: si dai.
Ci prendemmo tutti le mani e dopo pochi attimi fummo tutti nelle rispettive camere.
I piccoli dormivano nella culla ed io ero abbracciata a mio marito nel letto, sotto le coperte calde.
Toby: hai paura?
Io: si, una paura tremenda.
Toby: di cosa?
Io: che voi possiate morire, voi i miei piccoli demonietti. Non me lo perdonerei mai se diventaste come me...
Toby: e Spartaco...
Io: è andata così, che vogliamo farci? Ora dormi amore, la notte è davvero una buona consigliera.
Stranamente, dopo che divenni demone il sonno non mi sembrava così brutto e dormivo molto più di prima, serviva a rilassarmi e svuotare la mente per un po'.
Toby: buonanotte amore.
Io: notte, tesoro mio.
Temiamo per la sua vita. Dobbiamo combattere per preservarla, dobbiamo combattere per il nostro futuro, per il loro e per quello di tutti gli altri.

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