L'ago della bilancia

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Ruby iniziò ad aprire gli occhi e si ritrovò vestiti che non erano i suoi, si ritrovò un armatura, simile a del padre, ma bianca. Ogni singolo pezzo era adagiato sul suo corpo come se non fosse fatto di metallo, ma come se fosse cucito sui vestiti. Sebbene non capisse l'uso di alcuni pezzi. Armi bianche erano sparse per tutto il terreno.
-L' armatura di Dhoko.- dissero Kedives ed Andromenda insieme.
Candy fece alcuni passi indietro.
-Tu non puoi, non ci posso credere, la signora dello zodiaco fisso, la dama degli oggetti inanimati. La sirena d'argento.- iniziò a dire Candy in preda al panico.

Pochi istanti dopo Ruby uscì dalla sala. Senza sapere perché, Ruby, aveva terrorizzato Candy.
Sul volto di Julian si dipinse il terrore per quella splendida creatura, splendida ma terrorizzante allo stesso tempo.
-Un accordo è un accordo, Kedives. Consegna il tridente.- fece Ruby.
-Mai!- gridò di risposta Kedives.
-Lo hai voluto tu!- disse Gaia alle sue spalle. Aprì le mani e fece un piccolo vortice.
-Angelica, vieni e prenditi colui che ha tradito la sua stessa parola fatta sul tuo regno.- disse Gaia.
Ruby raggiunse fulminea Gaia e gli altri usando gli scudi che le erano comparsi sulle braccia.
Kedives provava a fare resistenza tenendosi al tridente.
All'improvviso un getto d'acqua molto potente colpì Kedives alle spalle.
-Sharpedo, cosa fate?- chiese Rina.
-Scappiamo, ma prima ci prendiamo il piacere d'aiutare un'amica.- dissero i quattro pokemon.
Rina udì anche una voce proveniente dal fondo della sala. Seira cantava. Rina iniziò a cantare e Greta con lei. Il vortice iniziò vorticare più veloce di prima.
-Andromeda, Sakura aiutatate la bimba e gli Sharpedo a venire qui. Candy, vieni anche tu!- fece Ruby.
Tutti si mossero al comando della giovane.
Kedives ancora attaccato al tridente richiamò la sua armatura ma la potenza del vortice gliela tolse lasciandogli solo il pettorale.
Seira nel suo cantare si trovò attratta dal vortice. Ruby non volevo permettere che fosse possibile che accadesse una cosa del genere. L'armatura le era sparita, ma non si fece prendere dallo sconforto. Ruby allungò una mano pensò intensamente a Seira e con un mare di lucine nere la sirenetta fu messa in salvo.

Kedives era senza forze e non riuscì a reggere all'attrazione del vortice che come le sue forze, si affievoliva sempre più. Ruby non riusciva a resistere molto senza gli scudi dell'armatura. La disperazione però non la colpì, anzi aveva avuto l'idea che sarebbe stata in grado di salvare tutti, Kedives incluso.

Ruby si portò alle spalle di Kedives suscitando le gelosie di Andromeda.
-Puoi ancora salvarti, vedi il tridente Julian. Fidati. Basta giocare a fare il dio.- fece Ruby.
-Ho giurato di essere di parola! Ma come posso lasciare i miei poteri a voi mortali?- disse Julian in lacrime. Un dio che piangeva per un giocattolo non si era mai visto, eppure Ruby capiva i suoi dubbi e la angoscia. Il timore di essere spodestati, o peggio eliminati dalla faccia della terra. Non aveva senso, dato che erano solo degli adolescenti, ma questo al nobile non importava.
-Fidati, ti dirò personalmente quel che ci faremo, ma tu lo devi cedere, hai giurato. Ricordi? Cedi il tridente e il portale per gli Inferi si chiuderà.- fece Ruby.
Stavolta il suo tono dolce fece cambiare idea a Kedives che sembrò più disponibile ad essere di parola.

Una volta chiuso il vortice, Ruby e Kedives si accomodarono ad un tavolo, e Ruby iniziò a spiegargli tutto per filo e per segno. Era un dio, avrebbe capito, ma dalla sua faccia sembrava all'oscuro di tutto.

La Magiaca Storia di Gaia 03: L'Isola Della Piccola GretaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora