La campanella di fine lezione

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Gioia era su l'orlo di una crisi di nervi. Ma come faceva ad attaccare a trecentosessanta gradi? Una domanda alla quale non avrebbe voluto rispondere, ma la campana taceva quindi aveva tempo, tempo per cacciare fuori Rotom dal suo nascondiglio a calci nel sedere, ammesso che Rotom ne avesse uno.

Mirko non poteva continuare a scrivere. La mano gli sudava e il cervello gli fumava come un pollo arrosto appena uscito dal forno. Castalia nel frattempo guardava fuori dalla finestra. Fissava il cielo stellato. Mirko si chiese da quanto fossero in quella palestra. Un giorno o poco più eppure la loro energica corsa energica per fermare quel somaro di Dark M, non aveva fine, o meglio non avrebbe avuto fine nella palestra di Lady Isabel.
-Castalia, posso farti una domanda imbarazzante?- fece Mirko.
-Dimmi.- rispose la donna sospettando di un bisogno del bagno da parte del suo sorvegliato.
-Chi trascrive il documento se a fare la prova è una persona soltanto?- chiese Mirko. Castalia non credeva alle sue orecchie, qualcuno che non chiedesse di poter usare il bagno. Strano eppure Castalia non potè non commuoversi. La donna si tolse i guanti.
-Guarda. Queste ferite sono state fatte dalla mia penna personale. Sono io a trascrivere questo mattone. Curioso, eppure mi ricordi il mio allievo. Un tipetto altruista di quelli che se ne incontrano pochi, ma anche molto testardo.- fece Castalia sospirando, come se stesse pensando a lui, eppure nei suoi occhi si vedeva un'altra persona.

Gioia era ormai all'ennesimo colpo contro gli elettrodomestici.
-Complimenti Rotom sei molto forte ma ora toglimi un dubbio. Ti nascondi nella TV?- chiese la ragazza. La TV si accese e comparve Rotom, una piccola specie di fantasmino fatto di elettricità.
-Esatto ragazza, sei pazza ma mi piaci.- fece il pokemon.
Gioia non sapeva che fare, ne che cosa dire.
-Allora ora ti dirò ciò che ma non sorprenderti. Hai superto la prova.- disse Rotom facendo illuminare tutto. Gioia si guardò tutto intorno, una marea pokemon come Rotom giravano tra gli elettrodomestici.
-Wow- fece Gioia.
-Noi siamo una piccola colonia. Da quando il sommo sacerdote ha mandato dei pokemon più grossi e potenti di noi ad infestare le case noi siamo stati costretti a scappare in alti luoghi, fino a giungere qui. Lady Isabel ci ospita e cura, ci permette di aiutarla. Io sono il capo di questa piccola colonia.- disse Rotom che iniziò a raccontare a Gioia la storia del proprio popolo.

Mirko intanto non capiva cosa turbasse Castalia. Poi dalla finestra vide Gioia che parlava con dei piccoli fantasmi. Mirko chiese spiegazioni a Castalia. La donna guardò ancora una volta dalla finestra.
-La prova è finita. Puoi andare.- fece Casalia, prese una campana nascosta dietro una cartina, la scosse energicamente, dando conclusione alla prova. Mirko la ringraziò e con Gioia si ritrovarono davanti agli altri. Anche se non gliene fregava molto di avere spettatori e si baciarono come se non si vedessero da duemila anni.
-Ok, ragazzi, ma anche le nostre controparti ci aspettano.- fece Rina facendogli notare che non erano soli.
-La vostra amica ha ragione, ricordate solo la mia lezione. Se ognuno di noi scopre il meglio degli altri e lo apprezza e riconosce può essere una leggenda.- disse Lady Isabel.

Inspiegabilmente le catene di Andromeda iniziarono a vibrare allertando l'intero gruppo.
-Otimo lavoro come sempre Isabel. Sei sempre la migliore.- disse una voce dall'uscita della palestra.

La Magiaca Storia di Gaia 03: L'Isola Della Piccola GretaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora