Delibird express

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Il disastro era tanto. Capanne distrutte circondavano i ragazzi.
-Andatevene, Andromeda porta questa al sacerdote del Tempio, e mi raccomando saluta Sirio e Dohko per me quando li vedrai.- disse Fiore di Luna in lacrime.

~Gaia ripara questo casino o casa ti metto in punizione per un mese.~ fece Amos.

Gaia tirò fuori la bacchetta la mosse un po' e aggiustò ogni singola tenda.

I ragazzi partirono all'alba. Le luci del primo giorno rendeva più bello il loro muoversi a piedi. Lungo la via una domanda bussava innocente al cuore della piccola Greta. La curiosità le bussava in maniera tale da non riuscire più a trattenersi. Voleva sapere, temeva solo d'infastidire Rina.
-Rina puoi insegnarci la canzone di Seira?- chiese Greta. Tutti rimasero a bocca aperta. Rina fu la prima a sbalordirsi.
-Vorrei, ma non posso. La sua canzone è instabile, nessuno se non le sirene della perla arancione possono eseguirla. Con Coco ed altre principesse abbiamo provato ad eseguirla ma invano. È troppo instabile.- disse Rina.

Gaia comprendeva bene la posizione e la preoccupazione di Rina. Quando era piccola aveva visto tutto l'anime da cui proveniva Rina. La perla arancione ne aveva passate tante. Decise allora di ritirarsi un momento in disparte. Sebbene tutti sapessero della presenza, quasi onnisciente, dell'Autrice, Gaia preferiva avere con Giuliana un rapporto più personale nei momenti di bisogno, un rapporto come tra sorelle, un rapporto che fosse intimo e segreto.

-Giuliana puoi potenziare i microfoni per essere a prova di qualsiasi canzone?- chiese Gaia.
~Tuo padre dice che può. Ti mando l'incantesimo.~ rispose Giuliana.
Pochi istanti dopo Gaia trovò i nuovi microfoni consegnati da una specie di pinguino.
-Grazie!- sorrise Gaia al pennuto.
-Prego signorina...- fece il pinguino guardando Gaia in modo perplesso.
-...Gaia, mi chiamo Gaia. E tu?- chiese la ragazza.
-Io sono Delibird, un pokemon postino, veloce come un ninja, ma costo la metà.- rispose l'altro mostrando un biglietto da visita con la stessa frase sopra.
-Sei proprio carino.- disse Gaia guardando Delibird. Sembrava il Babbo Natale dei pinguini.
-Ora scappo, è stato un piacere conoscerti.- disse Delibird tutto allegro e soddisfatto del complimento, tanto che le piume bianche del volto erano ormai diventate tutte rosa per l'emozione.

Riavvicinatasi, Gaia, al gruppo coi nuovi microfoni spiegò il suo piano, che lei stessa definì molto stupido ed infantile.
-Invece è geniale!- disse Rina ammirando il colpo di genio di Gaia.
-Semplicemente fantastico.- commentò Ruby. Sakura ed Andromeda non sapevano cosa pensare. Solo Greta non sapendo cosa dire abbracciò Gaia.
-Grazie, ed ora a salvare Timothy.- disse Greta. Ma a quella frase Andromeda si fece scuro in volto e triste.
-Ragazze c'è una cosa che non sapete. Timothy non è l'unico nelle grinfie del sommo sacerdote. Ci sono anche la mia amica Nemes e Masahiro.- disse Andromeda lasciando tutti a bocca aperta. Poi iniziò a raccontare del sogno in cui era in spiaggia e del fatto che Nemes ed i ragazzi fossero stati rapiti.

Ruby, mentre Andromeda parlava, giocherellava col sangue di Mikeru che era rimasto nel tridente di Kedives. La ragazza pensava a Mewtwo che prima gli aveva dato la caccia e al momento in cui sapeva di non riuscire nei suoi piani li aveva salvati. Pensava ad Hydregon, al suo sacrificio per una persona che a malapena conosceva ma che ammirava tantissimo. Ed ora?

Ruby si alzò per per dire a tutti delle gocce di sangue, ma appena lo fece Mikeru si materializzò con un essere piccolino che ricordava una stellina, una piccola cometa che non sapeva cosa fare, ma che di certo era agli ordini di Mikeru.

La Magiaca Storia di Gaia 03: L'Isola Della Piccola GretaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora