Lo specchio di Arles

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Gaia si ritrovò a guardare Arles dentro uno specchio. Ma la cosa che non capiva era come ci era finita li dentro? Arles era mago? Un demone? Cos'era Arles?
-Cavaliere di Gemini quale diavoleria è mai questa. A tanto arriva la tua cattiveria?- fece Virgo.
-È viva, se è questo quel che vi state chiedendo.- rispose Arles.
Tutti guardarono Gaia e lei guardò tutti sotto gli occhi di Arles intento a ridere. Poi tutti si accorsero di una chiave che arrivava dalle spalle di Gaia e che cercava di attraversare lo specchio.

Arles rideva e gongolava del suo successo.
-Dove si trova Sakura?-chiese Arles.
-Non parleremo mai.- fece Virgo.
-Sei spregevole. Viscido verme è un complimento detto su di te. Se pensi che te la caverai, stai affrntando il gruppo sbagliato.- disse Gioia.
-Ora assaggerai la nostra ira.- aggiunse Ursula completando la sua trasformazione.
-Nessuno tocca le mie amiche!- continuò una voce alle spalle di Arles.

Una piccola comitiva di quattro elementi incappucciati si eregeva alle spalle di Arles.
-Greta, Mewtwo, Hydreigon, Pikachu! Ma che ci fate qui?- chiese Ruby.
-La nostra partita non è finita. Siamo in corsa con voi. E poi l'uomo vestito da donna ha scoperto come farci uscire.- disse Greta.
-Arles ora assaggierai la nostra tripletta. Fulmine!- fece Pikachu lanciando un fulmine.
-Dragopulsar!- gridò Hydreigon.
-Bora!- concluse Mewtwo. Ma nonostante gli sforzi Arles non fu colpito.

Gaia era intrappolata in quello specchio e vedeva e sentiva tutto. Suo padre aveva capito come liberarli tutti. Ed ora cosa ne avrebbe fatto dell'ultimo desiderio. Socchiuse gli occhi. Un'idea folle le passò nella mente. Possibile mai che potesse funzionare. Il desiderio ora sapeva cosa chiedere.
Jirachi le aveva dato due boccette dorate e che se avesse voluto esprimere i desideri avrebbe solo dovuto berle e dire ciò che avrebbe voluto.
-Desidero che Arles mi liberi o mi dica come farlo.- disse Gaia. Nessuno l'avrebbe sentita, nessuno avrebbe udito il suo desiderio, ma lei poteva ascoltare tutto.
Nello specchio si udì la voce di Arles, solo che più dolce, più gentile.
-Chi rompe paga!- diceva la voce.
-Chiedi e ti sarà dato, bussa e ti sarà aperto- proseguì la voce. Poi fu il vero Arles a parlare, e lo faceva non con lei.
-L'uomo più forte e quello più furioso entrerebbero nello specchio e non ne uscirebbero più.- disse Arles illuminando Gaia e gli altri.
La violenza e l'ira non permettevano di uscire. Poi la chiave che fino a pochi minuti prima era alle spalle di Gaia ora era delicatamente uscita.

Gaia fece come la chiave e si immerse nel vetro. E lentamente, prima la mano, poi con il resto del corpo, emerse e distrusse lo specchio.
-Complimenti per la tecnica Arles.- gli disse Gaia.
-Come hai fatto?- fece Arles sbalordito. Ma Gaia non lo degnò di alcuna risposta.
-La vera forza di un uomo non si misura con la sua forza o conoscenza. Ma dalla sua compassione. E tu non la hai.- iniziò Gaia correndo incontro ad Arles. Tutti rimasero a bocca aperta quando lei lo abbraciò.
-Dimostrami che la gente si sbaglia su di te.- gli disse Gaia dopo.
Arles rispose all'abbraccio. Pianse e metà dei suoi capelli divennero blu ed uno degli occhi rosso sangue tornò normale. E sorrise.
-Se ci fosse qualcosa che posso fare dimmelo e la farò.- fece Arles.
-Porta Greta e questi pokemon al riparo.- disse Gioia.
-No, l'aiuterà.- fece Gaia prendendo un foglio e iniziando a scrivere.
-Andate a coppie, Hydreigon e Pikachu cercate queste persone, Greta e Mewtwo queste altre. Arles tu cercherai di non destare sospetti.- disse Gaia. E consegnati i figli ai due team partirono.

La Magiaca Storia di Gaia 03: L'Isola Della Piccola GretaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora