Si gioca a nascondino

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Mirko fu condotto in una stanza molto spoglia, ma nessuno immaggianava che fosse un vero e proprio banco di scuola. Castalia si accomodò su una poltrona accanto al banco.
-Quando Atena suonerà la campana la prova avrà inizio.- disse Castalia.
-Ok, ma posso farti una domanda?- chiese Mirko. Castalia lo guardò attraverso la maschera di metallo.
-Dimmi.- rispose la donna.
-Mentre aspetto posso leggere ciò che dovrò copiare?- chiese Mirko.
-No, per le regole della sfida non puoi conoscere il documento prima dell'inizio della prova, mi dispiace.- disse Castalia.

Gioia intanto fu condotta in una strana specie di magazzino, pieno di elettrodomestici vari, con un televisore nel centro. Gioia scrutava ogni singolo buco cercando segni del pokemon che avrebbe dovuto affrontare. Eppure più guardava la location, più non capiva cosa faceva lì un televisore, un vecchio TV che dava l'impressione di esser rotto da almeno vent'anni. Gioia guardava Tisifone, Tisifone si guardava intorno, ma non sembravano convinte.
-Allora ascoltami, il pokemon che affronterai non è così sciocco come può sembrare. Ricorda che la prova avrà inizio al suono della campana.- le disse Tisifone.
-Ok, ma come farò a sapere che la prova è persa?- chiese Gioia.
-Sempre con una campana.- disse Tisifone. Una campana ruppe il discorso tra le due ragazze.

Un suono che iniziò la prova di Mirko come quella di Gioia, che non si accorse che Tisifone non c'era più. Il televisore si accese ed un essere strano fece un ghigno.
-Io sono Rotom, e tu sei nei guai.- disse la creatura. Gioia si girava su se stessa senza capire, ma non sapeva dove colpire.
-Giro, girotondo, non mi prendi in un secondo!- canticchiò Rotom. Una folata di vento si alzò ma non c'erano porte aperte, ma solo un ventilatore, anch'esso, come la TV, dava l'impressione di essere rotto.
-Giro, girotondo, fa freddo in un secondo!- cantilenò nuovamente Rotom ed ora una marea di ghiaccio invase i piedi di Gioia.
-Giro, girotondo, fa caldo in un secondo, tanta acqua sulla terra, quando il tuo colpo mi afferra?- cantò Rotom. Non solo il ghiaccio si sciolse, ma l'acqua era calda. Gioia non ci vedeva più dalla rabbia.
-Acqua fresca e scosciante, dimostrami che non sei un poppante.- gli rispose Gioia in rima. Rotom però non disse nulla era come sparito.
-Sveglia sei ragazza mia, ma che Pallaombra sia!- disse Rotom mentre una serie di sfere nere e viola cercavano di colpire Gioia da tutte le direzioni.
-Guai su guai, promesso mi hai, ma stupida non sono, e ti rispondo a tono.- fece Gioia iniziando a lanciare sfere di un azzurro molto forte contro ogni elettrodomestico.

Mirko intanto copiava parola per parola il foglio che Castalia gli aveva dato. E le parole divennero frasi e le frasi paragrafi fin quando i paragrafi non divennero pagine. Ogni qualvolta Mirko terminava una pagina pensava Gioia ed incrociava le dita di poter finire la copia del testo il più tardi possibile, dando così a Gioia un po' più tempo, tempo che Gioia non aveva.

Rotom si sentiva un poeta, ma niente non riusciva a colpirlo o sfiorarlo, ma dov'era quella "dolce" creaturina? Ma cos'era? Come al solito, i nemici più strani toccavano a lei.

La Magiaca Storia di Gaia 03: L'Isola Della Piccola GretaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora