Amori e pavimenti bagnati

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Sebastian come ordinato da Amos era arrivato per sorvegliare il gruppo ma non per vedere Cedric tornare. Non passò più di un paio d'ore che Cedric si fece vivo.
-Vi scorterò personalmente nella mia palestra e lì affronterete la prova che la mia assistente avrà preparato per voi.- disse Virgo.

Arrivati in palestra Virgo fu accolto da un pokemon molto furioso.
-Come osi tornare, qui ho appena finito di pulire attendi che si asciughi il pavimento- fece il pokemon. Un pokemon molto curioso, sembrava una bella donna ma era furiosa come una mandria di rinoceronti infuriati.
-Gothitelle, questi ragazzi devono passare.- disse Virgo, ma per quanto potesse essere convincente riuscì a convincere il pokemon. Ma Sebastian non voleva mollare. Sapeva qualche cosa sui pokemon, poichè fin da quando erano usciti per la prima volta li seguiva e quindi provò una sfida.
-Ok, Gothitelle, ti sfido, se vinco io noi passiamo direttamente alla prossima palestra, altrimenti passeremo ed io laverò personalmente il pavimento della palestra. Virgo ci faresti da arbitro?- fece Sebastian.

I due si guardarono per un po' tempo necessario perchè Virgo desse il via alla gara. Non appena fu iniziata la gara, Gothitelle, da brava signora iniziò a colpire.
-Psicoraggio!- gridò il pokemon, ma Sebastian lo schivò molto velocemente.
-Assaggia un po' di frecce Gothitelle, tutte per te.- fece Sebastian.
-Bravo, lotti molto bene, ma se ci fosse più di un bersaglio?- lo provocò Gothitelle. Unendo le mani fece molte copie di se stessa. Quasi una dozzina di Gothitelle furono pronte a colpire. Sebastian tirò fuori un paio d'ali viola da pipistrello fatte di lucine. Ursula capì al volo il suo piano.
-Gothitelle mi dispiace ma hai perso. Se non ci credi colpiscimi.- fece Sebastian. Ogni Gothitelle era davanti ad un'altra. Il colpo del pokemon partì ed arrivarono diretti gli uni contro gli altri, perché volando, Sebastian aveva schivato tutti i colpi.

Gothitelle era piegata dal dolore, nessuno le aveva mai l'aveva battuta con tanta furbizia. Ed ora darebbero passati. Sebastian divenne un ammasso di lucine violacee e presa Ursula attraversò la palestra. Ruby e Cedric fecero altrettanto, Ruby prese Sakura, Gaia e Gioia mentre Cedric prese Rina ed i ragazzi. Virgo era rimasto a bocca spalancata. Come era possibile ciò? Per lui era un mistero.

Sebastian e gli altri si accamparono a pochi metri dalla palestra successiva, un grande alveare in cui trovarono riapro per la notte. La luce della luna permise a tutti di addormentarsi con un inquietante silenzio e un atmosfera magica. Sebastian non riusciva a dormire. Pensava a Timothy. Aveva sempre avuto una grande stima di quel vampiro senza ali. Ursula gli coprì gli occhi venendogli da dietro.
-Cucù- fece la vampira.
-Ursula non riesci a dormire? - chiese il suo ragazzo.
-Già, mi è venuto in mente il nostro primo incontro, all'epoca eri fidanzato con quell'arpia di Cleo.- gli confidò Ursula.
-È vero. Me lo ricordo come se fosse ieri. Era mio primo giorno al secondo anno di scuola...

...ero appena entrato con Cleo nella tua classe, i miei occhi furono attratti dai tuoi occhioni neri, dolci e tristi. Il prof. Rosso aveva deciso di interrogarmi fuori lezione. Eri bellissima allora, con i tuoi capelli di rubino...

... anche se preferisco naturale. Eri e tutt'ora sei bellissima.- gli raccontò Sebastian. Poi tra Ursula e Sebastian la distanza iniziò a diminuire sempre più fino a quando non volò un bacio.
-Quanto siete dolci ma questo non è un covo amoroso.- disse un ragazzo con una strana specie di giaccone ed occhiali scuri.
-Venite dentro, i miei amici porteranno dentro i vostri.- disse poi il ragazzo.
-Chi sei?- chiese Sebastian.
-Io sono...-iniziò il giovane.

La Magiaca Storia di Gaia 03: L'Isola Della Piccola GretaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora