Il Bibarel della discordia

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Kedives si dimostrò in fin dei conti una persona molto accondiscendente. Certo il tono con cui Andromeda lo aveva descritto non gli rendeva giustizia.
-Non ti presterò il tridente, giovane amica mia. Io te lo regalo.- disse Jiulian. Poi si voltò indietro per un secondo.
-Ruby voresti una volta finita questa storia rimanere con me e diventare mia... ehm hai capito.- fece Kedives, ma Ruby si intristì. -Lord Kedives io vi ringrazio dell'offerta, ma come AN, non posso accettare, come figlia di un nobile non posso accettare, ne come me stessa posso accettare, il mio cuore ora è di un altro, ma in futuro potrei tornare da voi.- gli rispose Ruby baciandolo sulla guancia. -Addio, Julian.- gli disse poi.
-Addio Ruby.- rispose lui.

Una volta usciti dalla villa un simpatico castoro gli si avvicinò chiedendo indicazioni per il tempio di Arceus.
-Vieni con noi- dissero i ragazzi.
-Io sono Bibarel.- disse il castoro.
Bibarel dava l'aria di essere un pokemon molto tranquillo, ma ben presto si rivelò un chiacchierone di prima categoria.
Inspiegabile i Bibarel divennero tre, come i sentieri. Solo Ruby pareva accorgersi di questa stranezza.
Greta le stava dormendo in braccio e Gaia le seguiva senza commentare, fino a quando non si accorse che era rimasta sola con Ruby e Greta.
-Gli altri?- chiese Gaia.
-Bibarel ha fatto qualcosa, ma non so bene cosa- rispose Ruby.
E mentre Ruby parlava una gabbia di radici e piante varie li intrappolava. Gli occhi di Ruby si appesantirono e con loro anche quelli di Gaia. Erano tutte e tre addormentate.
-Non posso farvi ciò che farò agli altri, ma posso impedire che mi fermiate- disse Bibarel sperando che le ragazze sentissero.

Rina procedeva con un buon passo.
-Sai il tuo amico, dice che sei troppo cattiva con lui, ma lui è troppo buono per dirtelo in faccia.- disse Bibarel.
-Ok, mia sottospecie di pesce di terra, chi ti dice che io ci creda?- fece Rina molto infuriarata. Bibarel era sicuro di fare un favore alla sirena, ma Rina non sembrava gradire.
-Pokemon di troppa fede, chi sei? Perché parli di uomini che non conosci?- disse Rina.
-Brava Rina. Si vede che sei intelligente, ma ora che hai capito che ciò che ti ho detto è falso come intedi comportarti? Sei sola.- osservò Bibarel. Rina guardò ovunque. Era rimasta sola.
-Canterò. Fin quando i miei amici non ti dimostrano la loro generosità ed il loro amore. Sentimenti che hai infangato con quelle parole.- disse Rina cogliendo un ramo da terra.
-Brava Rina, ma ora rimarrai qui per un po'. Quanto basta ne di più ne di meno. Sonnifero.- disse il pokemon soffiando della polvere gialla contro Rina.

Sakura era molto tranquilla e camminava serenamente canticchiando e Bibarel non aveva il coraggio di interrompere quel momento di felicità.
- Sai, i tuoi amici dicono che sei simpatica come uno scopettino del bagno prima di essere buttato via.- diceva Bibarel. Sakura rimase in lacrime.
-Non ci credo.- diceva tra se, ma sapeva anche che non poteva evitare di ascoltare. Non ci riusciva. E più Bibarel parlava più lei piangeva. Dopo quasi un kilometro era diventata un vera fontanella. Sarebbe riuscita a smettere? Probabilmente no, ma fu un pensiero a farla smettere.
Sasuke. E lui il suo sogno e scopo della vita.
-Sai, Sasuke parlava così. Ma ho scoperto che aveva torto marcio.- disseSakura mentre dava un pugno a Bibarel.
-È vero che ho torto marcio, ma fino a che non saranno tutti testati non passa nessuno.- disse Bibarel iniziando a suonare una foglia.
Cosa significava 'testati'? Un enigma, ma troppe risposte.

La Magiaca Storia di Gaia 03: L'Isola Della Piccola GretaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora