Capitolo Ventiquattro

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<Potresti passarmi lo zucchero, per favore?> Alex allunga la mano, guardando con aria sospettata, il nostro ospite.
<Ecco a te.> Larry sta mangiando il suo terzo pancake, con nonchalance passa lo zucchero ad Alex. È una situazione alquanto strana...
Il mio ex-quasi-marito, sta vivendo con noi, cioè la sua ex-quasi-moglie e la sua futura sposa, perché la mia ex migliore amica, l'ha lasciato.
Già...

Mi siedo dando il buongiorno ad entrambi. Dò un bacio veloce ad Alex, scostando la sieda come niente fosse.
<Siete una bella coppia.> Commenta Larry biascicando, mentre mangia la sua colazione. <Sapete prima non lo vedevo perché, non concepivo l'idea che mia moglie scopasse con una donna, ma adesso, ammetto che siete una bella coppia.> Sorride con disinvoltura.
Io ed Alex restiamo a bocca aperta, guardandolo senza sapere cosa dire.

<Vado a fare la doccia.> Risponde Alex, alzandosi e guardandolo sempre più allibita. Larry, forse sotto shock per essere stato lasciato da Polly, continua a mangiare e sorridere, considerando il suo commento, gradevole e simpatico, ma è stato tutt'altro.
È stato imbarazzante e ha anche fatto arrabbiare Alex, ma sono contenta che abbia reagito con maturità, sopprimendo la sua rabbia e scappando sotto la doccia... Dove ho intenzione di seguirla.

<Larry... Dovresti evitare di, si sai... Non è carino ricordarle che io e te scopavamo...> Cerco di spiegaglielo con più calma possibile, gesticolando eccessivamente, sperando di non ferire maggiormente i suoi sentimenti.

<Oh capito... Tutto chiaro boss!> Mi mostra il pollice, servendosi il quarto pancake.
<Si...> Rispondo poco convinta, anzi per niente <Vado a fare la doccia.> Dico, avviandomi verso la porta.

<Oh certo... È bello fare sesso in doccia.> Lo dice rivolto al suo pancake. Lo guardo senza speranza, ma faccio un ultimo tentativo.
<Dovresti evitare di dire anche questo. Facciamo così, non parlare... Non parlare di me ed Alex in generale.> Faccio un sorriso sghembo.
<Oh, ovvio. Tutto chiaro.>
Saranno giorni lunghi, molto lunghi.

Entro nel bagno. Alex è già sotto la doccia e sta parlando da sola, imprecando contro Larry.
Mi tolgo i vestiti, scosto la tendina blu, che mi divide da lei ed entro sotto il getto d'acqua, facendo scorrere le mani sulle sue spalle e baciandola sulla fronte.

<Mi dispiace. È ferito, ma vedrai che se ne andrà presto... Lui e Polly chiariranno.> Ha una smorfia in viso, non è convinta della mia affermazione, ma soprattutto è contrariata per la sua presenza qui.
L'acqua fredda colpisce la sua pelle liscia e profumata.
<Girati.> Sussurro sensualmente al suo orecchio. Alex riacquista il sorriso perso di prima, ed obbedisce alle mie parole.

Posiziona le mani contro le mattonelle della doccia, mostrandomi il suo didietro.
Riempio la mia mano con del sapone verde: muschio e biancospino. Bagno un po' la mano e poi spalmo il bagno schiuma sulla sua schiena, massaggiando le sue spalle, il collo, scendendo lentamente sul suo sedere tondo, scivolo all'interno coscia, spandendo la schiuma su tutte le sue gambe.
Alex è coperta completamente di schiuma bianca, insaponata e profumata.

L'attiro sotto al getto d'acqua, spingendo il mio corpo contro il suo. La schiuma cola lungo il suo corpo e adesso anche sul mio.
La sua lingua danza con la mia, unendosi in un bacio passionale e al sapore di muschio e biancospino.

<Qualcuno si è svegliato di buonumore oggi...> Nota divertita Alex, sorridendo contro le mie labbra, per poi baciarmi di nuovo. Sorrido a mia volta, faccio scivolare la mano lungo i sui fianchi, fino alla sua parte intima.
Stimolo il suo punto debole, osservandola con piacere, mentre lascia cadere la testa all'indietro, facendosi sopraffare da quel brivido piacevole e...

La porta si spalanca velocemente. Alex sussulta spaventata, io mi ritraggo indietro, saltellando per la paura.

<Ma dove sarà...? Non ricordo dove... Oh Dio! Dio!> Larry sembra non accorgersi di noi all'inizio, poi si rende conto del getto d'acqua e delle due ombre dentro alla doccia.
Solo una tendina blu ci separa, ma riesco a intravedere i suoi gesti, offuscati e confusi.

<Mi dispiace! Cazzo mi dispiace! Stavo cercando il telefono... Non importa. Io... Cazzo mi dispiace! Non ho visto niente, comunque!> Tiene la mano sugli occhi, rimanendo immobile al centro del bagno.

<Larry?> Chiedo pazientemente da dentro la doccia.
<Dimmi Piper.>
<Esci!!> Urlo. Lui si scusa ancora, indietreggia con le mani sugli occhi, inciampando nell'asciugamano e schiantandosi contro la porta. Si rialza malamente, continuando a scusarsi e ad assicurarci che non ha visto niente e poi finalmente esce.

Alex poggia la testa contro il muro, sospirando nervosa. Un po' per l'intrusione di Larry, ed un po' per essere arrivata a metà orgasmo.
Mi avvicino a lei, stringendo le sue braccia attorno alla vita e cullandomi contro il suo petto.
<Pochi giorni. Pochi giorni.> Ripeto contro il suo petto, accarezzando la sua schiena, nel tentativo di calmarla.
Alex inizialmente respira a fondo, ritrovando -momentaneamente - la pace perduta, quando i suoi nervi si rilassano, stringe le sue braccia attorno a me, baciandomi la testa.

Usciamo di doccia, prego Alex di non far notare il suo disappunto e lei si impegna, per compiacermi.
Larry è seduto al tavolo della cucina, sta leggendo il giornale, faccio segno ad Alex di andare a riscaldare il caffè, mentre io mi occupo dell'ospite.

Mi siedo di fronte a lui, abbasso il giornale, trovando i suoi occhi e sorrido imbarazzata, trovando le parole giuste da dirgli...

<Allora Larry... Che cosa è successo con Polly? Ti va di parlarne?> Entro in modalità psicologa comprensiva, dimenticando che lui era l'uomo che dovevo sposare e adesso a guardarlo, non riesco nemmeno a ricordare, perché lo volessi.

<No, non mi va.> Rialza il giornale, riprendendo la lettura.
Fanculo alla psicologa comprensiva, è arrivato il momento di interpretare il poliziotto cattivo.

Abbasso il pezzo di carta con forza, i fogli svolazzano qua e là, attirando l'attenzione di Alex, ma che subito dopo, torna al caffè.

<Larry devi dirmelo, senza se o ma! Sei nostro ospite, ma soprattutto mio amico e anche Polly lo è-era, se possiamo aiutarvi, lo faremo volentieri, ma almeno dacci la possibilità.> Larry si guarda intorno, studiando le mosse di Alex e assicurandosi che sia abbastanza lontana, da non sentire. Quando constata che la situazione è apposto, si sporge sul tavolo, unendo le mani e iniziando a raccontare.

<Polly ed io eravamo felice. Abbiamo viaggiato, convissuto e stava andando tutta alla perfezione, anche con il bambino e poi... Poi è rimasta incinta. Immagina la mia felicità! Stavo già facendo progetti, immaginando la stanza del bimbo, quando mi ha detto che aveva intenzione di abortire.> I suoi occhi, dapprima illuminati, si rabbuiano, ripassando con la mente, quei momenti -che immagino- siamo stati orribile.
<Ne abbiamo parlato, ma lei non ha mai cambiato idea e alla fine ha abortito, anche senza il mio consenso. D'improvviso, non l'ho più riconosciuta. Ho avuto l'impressione di svegliarmi accanto ad una sconosciuta. Così me ne sono andato. Non riuscivo a pensare altro che alla mia amica Piper...> Fa una pausa, allungando la mano sul tavolo e afferrando la mia. Si gira a guardare Alex, ricordandosi improvvisamente che è ancora nella stanza.
Ritrae la mano velocemente <... E alla sua bella ragazza Alex.> Aggiunge sorridendo.

Alex annuisce nella sua direzione, con aria minacciosa, ma dopo aver ascoltato quella storia, anche lei si è sciolta e ci serve due tazze di caffè, sedendosi accanto a me e lasciandomi un bacio sulla guancia, facendo sorridere Larry.

Alex e Piper || #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora