Capitolo cinquantuno

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<Non fermarti.> Ansimo, stringendo con forza la federa. I capelli sudati si attaccano alla mia fronte, quando affondo la testa nel cuscino.
Stringo le gambe attorno a lei, indulgendola ad accelerare il ritmo.
<Ancora, oddio...> Riesco a dire, tra un gemito e l'altro. Le sue mani salgono lungo i miei fianchi, afferrano i miei seni, strizzandoli nei suoi palmi.

<A..Alex!> Ansimo sempre più forte, quando l'abituale brivido percuote ogni parte di me e mi irrigidisco, venendo sulla sua lingua.

Alza le coperte colorate, esce da  quel forno con un sorrisetto soddisfatto. Lascia un bacio caldo sulla parte alta del mio seno, infine si solleva sulle braccia, per appisolarsi sulla mia spalla.

Lo so, lo so... Avremmo dovuto parlare, confortarci, affrontare il male e bla bla bla, ma cazzo il sesso mi mancava così tanto e a quanto pare anche a lei, perché non facciamo altro da giorni e il suo sonno è migliorato molto.
Adesso si sveglia si e no, una volta alla settimana. Lascia che io mi prenda cura di lei e in pochi minuti tutto passa e possiamo tornare a dormire, o beh.. Fare sesso.
Di solito la seconda opzione.

<Dovresti invitare Nicky.> Dico improvvisamente, interrompendo il silenzio post-sesso.
<Perché?> Alza lo sguardo su di me, guardandomi confusa. È adorabile, le dò un bacio in fronte e poi appoggio la testa contro la spalliera, tenendo Alex stretta a me.

<Perché è tua amica e non ha mai visto la casa... Oh mio Dio!> Un'idea mi balena in testa. La guardo a bocca aperta, eccitata al solo pensiero. <Potremo fare una cena con tutti i nostri amici!> La colpisco leggermente sulla spalla, come per dire "perché non ci abbiamo pensato prima?" E sorrido come una cretina.

<Ah... Quali amici?> Mi incupisco e la guardo male per qualche secondo, quando mi vengono in mente dei nomi...
<Con Nicky, Larry, Polly e... Ehm... Uhm Joe!> Schiocco le dita sorridendo. Le ho fornito ben quattro nomi.
<Chi cazzo è Joe?> Chiede alzando un sopracciglio.
<Il barista.> Rispondo come se fosse evidente. In effetti non ho mai parlato ad Alex di Joe, diciamo che siamo state abbastanza prese da altre cose.

<Quindi noi faremo una cena con una drogata, i tuoi ex migliori amici-traditori e il barista.> Unisce le labbra in una linea dura e mi fissa, sperando che riacquisti un po' di buon senso.
Sospiro innervosita e mi alzo dal letto, coprendo il mio corpo nudo, con una vestaglia bianca.

<Non devi vederla così. Guardala da un'altra prospettiva...> Sposto il peso sul piede destro, allungandomi verso la scrivania per prendere una spazzola. <Faremo una cena con la tua migliore amica, i miei migliori amici e Joe.> Sorrido.
Alex si alza dal letto, indossa i suoi occhiali, le danno un'aria sexy, soprattutto quando è nuda e le sue curve sono in risalto sotto al mio sguardo.

Prende la prima cosa che le capita fra le mani, una maglietta dei Beatles, più grande di qualche taglia, che le copre le gambe, fino ai ginocchi.

<Pipes...> Scrolla le spalle e scuote la testa. Capisco che per lei non sia buona idea, non solo perché le nostre amicizie, non sono proprio il perfetto esempio di amici, ma perché ha paura.
Ha paura che si presenti un attacco, che possa dare di matto, in loro presenza, ma io so che andrà tutto bene. Stiamo superando la cosa e un po' di compagnia, non può giovarle.

<Alex... Anche a me piacerebbe fare una cena con le nostre famiglie. Sì insomma, presentare i miei genitori ai tuoi, ridere e organizzare il Natale tutti insieme, ma non è possibile... per ragioni ovvie.> Arriccio il naso, osservandola mentre si avvicina a me, con un sorriso nostalgico in volto <Non abbiamo avuto un momento di pace, non c'è mai stato niente di abitudinario tra di noi... E va bene così, ma mi piacerebbe davvero cucinare per qualcuno, parlare con loro dei nostri progetti e invitarli a Natale.> Faccio una pausa, quando le sue mani sfiorano le mie spalle e il suo respiro accarezza le mie labbra.

<Non sto dicendo che non adorerei fare sesso per tutto il giorno di Natale e mangiare una pizza nel letto, solo che ho bisogno di normalità... Ne ho bisogno.> Sospiro, concludendo.
Alex annuisce leggermente e mi bacia dolcemente. Le sue mani scorrano sulla mia nuca, preme più forte le labbra contro le mie e quando ci distanziamo, i suoi occhi sorridono, in contemporanea con le sue labbra.

<Va bene. Invitali.> Le salto al collo, ringraziandola più di una volta. L'abbraccio forte a me, godendomi la sua risata divina.

<Ti prometto che andrà tutto bene.> La rassicuro, immergendo la testa nel suo collo e lasciando un bacio sulla sua pelle morbida.
<Lo so...> Risponde poco convinta.

Dopo attimi di silenzio, Alex trattiene il respiro e lo lascia andare, solo per dirmi

<Forse dovremo coprire il foro...> Mi volto verso il muro. Il proiettile è ancora conficcato dentro.
Le prime notti è stato un delirio, dormire con quel bossolo d'oro nel muro. Non riuscivo a smettere di guardarlo, a domandarmi cosa mai avesse portato Alex a tanto, ma dopo è stato quasi divertente.
Non ci ho pensato più e toglierlo, o coprirlo, sarebbe come rinnegare quei ricordi, anche se pur brutti, ci hanno portato a dove siamo adesso: innamorate e più forti di prima.

<Oppure potremmo...> Mi avvicino lentamente, osservando il suo sorriso crescere sempre di più. Premo le mie labbra contro le sua, il suo sapore si confonde al mio, la sua lingua danza con la mia. Le mani toccano i corpi nudi, svestendoci lentamente, mentre ci baciamo con passione.

La spingo sul letto e mi tolgo la vestaglia, con sensualità. La lascio cadere a terra e gattono verso di lei, distendendo il mio corpo sopra al suo.
Le tolgo gli occhiali, appoggiandoli sul comodino. Mi fermo un attimo, mi allontano di qualche centimetro, solo per guardarla meglio, per osservare quei grandi occhi verdi.
Con un gesto gentile e delicato, scosto i capelli dal suo volto e inizio a baciare la sua fronte, scendendo fino alle labbra succose.

<Nessuno mi amerà come mi ami tu. Ed io non amerò mai nessuno, come amo te.> Le dico, ipnotizzata da quello sguardo acceso, le guance rosse e le labbra schiuse.
<Lo so. Vale lo stesso per me.> Sorride. Restiamo qualche secondo a guardarci, prima di immergere di nuovo, le labbra le una dentro l'altra.

Alex e Piper || #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora