La presa salda di Alex, mi ha tenuta al caldo tutta la notte, nonostante gli abiti grondanti.
È ancora distesa accanto a me, raggomitolata come un cucciolo, in cerca di protezione sul ventre della madre.Mi alzo dal letto, i colori chiari delle coperte, sono diventati scuri, per colpa dei nostri vestiti bagnati.
Cammino fino al bagno, lasciando una striscia di gocce sul pavimento, mi muovo leggiadra nell'appartamento, per non svegliare Alex.
Ha bisogno di riposare, dormire è l'unico modo che ha, per evadere dalla realtà, per allontanarsi da tutto il casino che ci circonda.Mi tolgo il vestito, il colore bianco, adesso tende al marrone, il velo in fondo è tutto strappato, ma ne è valsa la pena.
Vedendo quel disastro, non sono dispiaciuta, anzi divertita e devo mettere una mano sopra la mia bocca, per soffocare una risata.
Accendo l'acqua della vasca. Dopo la pioggia di ieri sera, meglio fare un bagno lungo e rilassante.Mi assicuro che la temperatura dell'acqua si mantenga calda, quando raggiunge lo standard desiderato, infilo prima un piede e poi l'altro, immergendomi a braccia aperte nella vasca.
Ci sono delle candele, ancora intatte dietro di me. Le accendo, posizionandone una sul bordo della vasca, le altre due nello spazio dietro la mia testa.
Chiudo gli occhi, lasciando che gli oli e l'acqua, facciano il suo corso, ammorbidendo la mia pelle e cullandomi in uno stato di calma e tranquillità.
Appoggio la testa contro il bordo freddo e Morfeo mi accoglie fra le sue braccia.Apro gli occhi, scossa da un rumore. Sono ancora a mollo, l'acqua si muove lentamente ai miei piedi, increspandosi con la schiuma.
Mi giro a guardare che ora sono, quando una figura appare davanti ai miei occhi.<Oh cazzo Alex!> Sobbalzo dalla paura, prima di riconoscere la donna seduta sulla mia sinistra.
Ha un sorriso beato sulle labbra, mi accarezza i capelli da un lato, senza distogliere lo sguardo da me.
<Mi stavi guardando dormire?> Chiedo turbata. Ho sempre trovato un po' inquietanti le persone che ti fissano mentre dormi... Ma tutto cambia, se si tratta di Alex. Lo fa sembrare un gesto carino e romantico.<Eri così bella.> Mormora, portandosi gli occhiali sulla fronte, così posso vedere i suoi grandi occhi da cerbiatto, allungati da uno strato leggero di eye-liner nero. <Non ho potuto farne a meno.>
<Ti va di entrare?> Con il polpastrello dell'indice, alzo il suo mignolo, facendolo dondolare in aria e ricadere sul bordo della vasca. Alex annuisce, sfilandosi velocemente il vestito bagnato. Con eleganza si toglie il reggipetto, mostrandosi nella sua nudità.
Il suo sguardo accattivante, non mi molla per un secondo, né mentre entra nella vasca, né quando i suoi piedi sfiorano i miei, o quando prendo la spugna, chiedendole di girarsi di spalle.Scorre all'indietro, appoggiandosi a me. Le bacio il collo delicatamente, immergo la spugna nella schiuma, passandola gentilmente sulle sue spalle, scendendo fino ai suoi seni e risalendo di nuovo.
Alex struscia la sua guancia contro il mio petto, lascia piccoli baci dolci.<Mi sei mancata.> Alza lo sguardo su di me, sbattendo le sue lunghe palpebre. Le dò un bacio sulla fronte e poi con tatto accarezzo la sua guancia.
<Anche tu...> Sospiro angosciatamente <Non mi perdonerò mai quello che ti ho fatto.> I sensi di colpa non accennano a placarsi. Li sento muoversi dentro di me, attanagliarmi lo stomaco.
<Ci siamo perdonate di molto peggio, vivere con il rimorso non ci aiuterà ad andare avanti. Ed ho bisogno del tuo sorriso per affrontare i giorni che ci aspettano.> Muove le labbra contro il mio petto, solleticandomi la pelle.Qualunque cosa accada, io ed Alex ci perdoniamo sempre tutto, è più forte il desiderio di stare insieme, a qualsiasi altro sentimento.
Mentre sciacquo via la schiuma dalle sue spalle, mi si accende un barlume. Come ho fatto a non pensarci prima?
<Lo possiamo incastrare.> Dico sorridendo, credendo che la mia sia un'idea splendida, ed efficace <Possiamo incastrare Kubra.>
<Piper...> Cerca di dissuadermi, ma non ha nemmeno preso in considerazione l'idea.
<No, no ascolta.> Immagino il quadro generale della situazione, illustrando il mio piano <La prossima volta che Kubra avrà un cliente importante per le mani, non manderà di sicuro uno di voi, ma si presenterà di persona e tu farai in modo di essere lì, ma di tenerti a debita distanza. A quel punto prenderai il telefono e fotograferai lo scambio, poi portiamo le foto alla polizia e incastriamo Kubra!> Batto le mani nell'acqua, schizzando le pareti di schiuma. Sono eccitata, perché è un piano geniale, può funzionare!<Pipes sai quante persone hanno testimoniato contro di lui? A bizzeffe. E sai quante volte è andato in galera? Mai.> Scuote la testa abbattuta <I traditori hanno fatto una brutta fine.>
<Si, ma perché Kubra era presente ad ogni testimonianza e poteva incasinare le prove, come gli pareva. Ma se tu scatti le foto, avremo il coltello dalla parte del manico! Capisci? È perfetto.> Se lui crede di tenere Alex in pugno intimorendola, usando me come pedina, allora non sospetterà mai, che lei possa ribellarsi e provare a fregarlo di nuovo, ed invece noi lo colpiamo, proprio quando è vulnerabile.
Alex esca dalla vasca, coprendosi con un asciugamano morbido.
Mi guarda attraverso l'immagine riflessa nello specchio, mentre si pettina i capelli.<È pericoloso.>
<Non tanto quanto continuare a stare al suo gioco.> Esco anch'io dall'acqua, posizionandomi alle sue spalle. Poggio il mento sulla sua spalla e le prendo la spazzola dalle mani, spazzolando i capelli per lei.
<Alex pensaci... Non c'è altro modo.> Abbassa lo sguardo sul lavandino, in questo momento è lontana da me, immersa nelle sue domande.
Zuu. Zuu. Zuu. Il suo telefono vibra, ci voltiamo entrambe di scatto, non c'è bisogno di chiedersi chi sia.
Alex fa scorrere il dito sullo schermo, aprendo il messaggio"Stasera c'è bisogno di te. Non tardare, chiaro?"
<Alex è la nostra occasione.> La giro verso di me, incontrando il suo sguardo. È come se fosse divisa in due. Una parte di lei sa che è l'unica cosa da fare, ma l'altra parte le sta urlando di non accondiscendere a questa follia.
Sbatte più volte il telefono sul palmo della mano, prima guarda me, poi lo schermo, di nuovo me. È dentro questa situazione per colpa mia, l'aiuterò ad uscirne a qualsiasi costo, ma non posso farlo, se lei non mi viene incontro.
<Va bene facciamolo.> Risponde infine, digitando un messaggio a Kubra.
Sorrido sollevata, baciando quelle labbra tremanti, come foglie esposte al vento.
Se riusciamo a concludere questa sfida, è fatta... Saremo fuori per sempre.
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Alex e Piper || #Wattys2016
FanfictionAlex Vause e Piper Chapman. La loro storia inizia in un semplice bar, ma le loro strade continuano ad incontrarsi... Commettono atti illegali, uno per i quali, finiscono dentro. La loro storia è tormenta, ma non possono fare a meno di stare l'una...