Capitolo undici

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Adesso Alex suda freddo, non crederà a quiete scemenze, ma dopo quello che ha passato, è legittimo che le manchi il respiro, alla parola "morte."

Guardo Nilay e le dico che ho una domanda
<La morte riguarda noi? O qualche nostro familiare?>
Nilay scopre la carta. Prego che non sia un avvertimento nei nostri confronti
<Un parente, o forse un amico... Non ne sono sicura.>
Tiro un sospiro di sollievo, sapendo che nessuna delle due morirà a breve termine, ma... Un parente, o un amico? Potrebbe essere mio padre, è vecchio. O mia madre, per tutti i dispiaceri che le ho dato, o mio Dio... Mio fratello! È un pazzo, potrebbe fare qualsiasi follia e rompersi l'osso del collo.
Alex mi afferra la mano, quando mi vede immersa nei miei pensieri e con il pollice accarezza la mia pelle, sussurrandomi di restare calma.

...

Quando torniamo in hotel, siamo entrambe scosse, anche se Alex non vuol farlo vedere, riesco a percepire la sua agitazione. È palpabile.
A quanto pare, per aver un futuro, dobbiamo chiudere definitivamente con il passato. E le cose non potrebbero essere più difficili di così.
Io posso provare a parlare con mia madre, fare un tentativo, ma Alex non può andare da Kubra e dirgli "Mi dispiace per averti fottuto."
Morirebbe in due secondi.

<Piper..> Alex interrompe i miei pensieri, baciandomi la spalla delicatamente <Abbiamo detto che non ci saremo fatte influenzare.> Mi ricorda. Mi conosce meglio di chiunque altro.
<Lo so, lo so. Stavo solo pensando... Sai che? Non importa. È stata una lunga giornata. Meglio se dormiamo.> Le dò un bacio sulle labbra, mi volto dall'altra parte e spengo la luce.
Le sue braccia mi attirano a lei, mi stringe a se, aggrappandosi con tutte le sue forze.
È spaventata.
Non dovevamo andare a questa cazzo di seduta. Aveva ragione lei.

...

Ci svegliamo che sono già passate le undici. Niente colazione oggi.
Andiamo direttamente sulla spiaggia.
Il suo costume nero, mette in risalto i tatuaggi, dando al suo corpo una forma perfetta.
Io indosso un bikini bianco, avendo la pelle molto chiara.
<Sei bellissima.> Mormora Alex, prendendomi le mani.
<E tu di più.> La bacio. Non c'è mai stato un momento migliore fra di noi. Nessun litigio, sotterfugio, tradimento, o azioni illegali.
Sta andando tutto benissimo.
Fanculo alla cartomante. Aveva torto. Non c'è nessun problema.

Mi chino per prendere la borsa da spiaggia, la quale contiene quasi solo cose mie, dal momento che Alex ha deciso di portare solo un asciugamano e un elastico per i capelli.
Driin. Driin. Driin.

<È il mio telefono!> Dico riconoscendo la suoneria. Come sempre non ricordo dove l'ho messo.. Per fortuna Alex lo trova, sotto al cuscino.
<È mio fratello.> Le dico rassicurandola.

<Ciao sorellina, come stai?> Domanda prima che possa dire "pronto?". In effetti non ci sentiamo da tanto. Il bambino è nato. Un bel maschietto, che hanno chiamato Roger.
È paffuto e carinissimo. Sono orgogliosa di essere sua zia.
<Bene. Sono a Cuba, con Alex. Voi tutto ok?> Chiedo leggermente allarmata. Mio fratello non mi chiama mai, o quasi mai. Ci sentiamo solo in occasioni ricorrenti, come compleanni, natali, ringraziamenti.
È strano che mi abbia chiamata.
<Si tutto bene... Volevo solo dirti che è passata una ragazza da casa della mamma, ha lasciato un post-it. Mamma l'ha portato a me, perché voi due...> Non ha il coraggio di continuare la frase.
<Si. Lo so.> Aggiungo con freddezza. Mi siedo sul letto, ed Alex si mette in ginocchio dietro di me, avvicina l'orecchio al telefono ridendo e mi abbraccia da dietro.

<Che devo fare con questo post-it?> Chiede confuso.
<Cosa dice?>
<Aspetta un attimo...> Fa finta di cercarlo, come se non lo sapessi che l'ha già in mano e che lo ha letto come minimo dieci volte <Eccolo qua... Allora "Piper, ti aspetto al bar dietro l'angolo. Dobbiamo parlare. Stella.">

Deglutisco in fretta. Alex si allontana leggermente, credo che abbia sentito. Stella. L'origine di tutti i nostri problemi.
Non ho mai provato veri sentimenti per lei, ma mi assecondava e a me piaceva essere messa su un piedistallo. Non rischierò di rovinare la relazione più importante, per una ragazza della quale non mi importa.

<Strappalo.> Non sono mai stata più seria di così <Strappalo. E se si ripresenta a casa nostra, dille che io sono in viaggio con la mia ragazza, Alex. Che non mi presenterò al bar, né ora, né mai.> Puntualizzo. Schiarisco parola per parola, voglio che sia ben chiaro.
Mio fratello non risponde per qualche secondo, poi mi dice che sarà fatto e attacca.

<Tutto bene?> Alex si è appoggiata contro lo schienale del letto, si guarda le unghie nervosamente.
Gattono verso di lei, appoggio il mento contro il suo petto. Le nostre labbra si sfiorano e le lascio un bacio casto.
<Lo so che hai sentito.> Le dico a bassa voce <Non devi preoccuparti.> Un altro bacio.
<L'hai detto anche l'ultima volta...> Quando Alec pronuncia quelle parole, con lo sguardo basso, la voce spezzata, il mio cuore salta di qualche battito.
Non posso credere di averla ferita, non a tal punto. Sarò mai in grado di riconquistare la sua fiducia incondizionata?

<Mi dispiace Alex. Non succederà più niente. Te lo prometto.> E questa volta ne sono sicurissima. <Godiamoci questo viaggio lontano da tutto e tutti. Per favore, non roviniamo tutto per Stella.>
Alex sospira profondamente, si porta indietro i capelli e mi con l'indice mi fa segno di avvicinarmi.

L'abbraccio forte, desiderando di non volerla lasciare mai e poi mai.
Chissà cosa voleva Stella. Che faccia tosta poi. Speravo che marcisse nella prigione di massima sicurezza.
Brutta stronza.
Basta. È stata anche colpa mia, non devo pensarci più.
Sono qui, con la ragazza che amo, nessuno può condizionare la nostra relazione.

Va tutto bene.

Ciao a tutti! Spero che la storia vi stia piacendo. Fatemi sapere cosa ne pensate, per me è molto importante il vostro parare.
Grazie :) Ciaooo!

Alex e Piper || #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora