Capitolo trentotto

1.4K 76 11
                                    

Busso alla porta di casa, sono traumatizzata. Ho la maglietta piena di sangue, non riesco a guardarla, ma lo so che c'è. È schizzato anche sul mio volto, colando sulla mia pelle e seccandosi in seguito.
Appena siamo entrati in macchina, ho raccolto i capelli in una coda di cavallo, per non vedere le ciocche nere, gocciolanti sangue rosso.

<Alex! Mi stavo preoccupando! Sono...> Piper mi guarda, vede il sangue e i suoi occhi, da gioiosi che erano in precedenza, si rabbuiano, riempiendosi di paura.
<Oh mio Dio! Che è successo? Ti ha fatto male?!> Domande urlando in preda al panico. Non riesco a dire niente, balbetto qualcosa di incomprensibile, l'unica cosa che i miei occhi riescono a vedere è l'immagine di quello uomo che cade a terra senza vita. E Fred... Fred.

Piper mi tira dentro, le sue mani afferrano il mio volto, muovendolo prima da un lato e poi dall'altro, assicurandosi che non sia ferita.

<Alex parlami!> Mi implora. Respira affannosamente, i suoi occhi si riempiono di lacrime e il suo corpo trema, dalle spalle in giù.

<Io... Io non... Non ho fatto la foto... Non sono... Non sono riuscita a...> Sono le uniche cose che dico, fissando un punto impreciso della stanza, con lo sguardo vuoto e perso.
Vedo il sangue uscire dalla fronte di Westmer e schizzare su di me. È successo tutto così in fretta... Un momento prima c'era, l'altro era steso a terra, con un proiettile ficcato in testa.
È bastato un secondo, un solo secondo, per cancellare la sua intera vita, per portarsela via in un soffio di vento nero.
Il tempo di sbattere le ciglia, di ridere per una battuta, il tempo di schiudere le labbra, o di girare lo sguardo. Un solo fottuto secondo.

<Chissene frega Alex! Voglio sapere se stai bene.> Mi afferra saldamente per le spalle, scuotendomi con decisione e le immagini che annebbiano la mia mente, scompaiono, dissolvendosi nel nulla.
<Si, si sto bene. Siediti.> Le faccio segno di mettersi a sedere sul divano. Piper intreccia le dita alla mie, accompagnandomi sul divano.
Le racconto tutto quello che è successo.
I suoi occhi increduli, seguono filo per segno il mio racconto e la sua espressione passa dall'essere sconvolta, al disgusto, per finire con la paura.

<Grazie a Dio stai bene.> Allunga le sue braccia verso di me, stringendomi forte a lei. Immergo la testa nell'incavo del suo collo, respirando il suo profumo celestiale.
<Ho avuto paura di non rivederti mai più.> Confesso, con la voce spezzata. Le parole escono senza volerlo, è la cosa che assilla la mia testa, più di qualsiasi altra.
L'idea di non poter tornare a casa, di non poter abbracciarla mai più, di non poter respirare il suo odore, o addormentarmi fra le sue braccia, di non poter baciare le sue labbra, o unire i nostri corpi facendo l'amore.
Sarebbe bastato un secondo, per perdere tutto, lasciando  il mio ricordo, solo a Piper, perché non sono riuscita a toccare nessun'altra anima, ma l'unico cuore che voglio, mi appartiene e questo è un privilegio, che non tutti possono vantare di avere.

<Non pensarci Alex, ora sei fra le mie braccia e non ti lascerò andare.> Sussurra, accarezzando i miei capelli, ancora sporchi di sangue. Mi chiede di restare ferma e sparisce nel corridoio, per ricomparire con vestiti puliti fra le mani. Mi tende la mano, scuote la testa indicandomi il bagno.
Mi alzo a fatica dal divano, cammino lentamente sul parquet, macchiato anch'esso di sangue e stringo forte la sua mano, lasciandomi scortare nell'altra stanza.

Tendo le braccia verso l'alto, Piper sfila la mia maglia lasciandola cadere dentro al lavandino. Lascia un bacio delicato sulla parte alta del mio petto e si inchina, sganciando il bottone dei miei pantaloni e abbassandoli. Mi aiuta ad alzare prima una gamba, poi l'altra, sfilando via anche i jeans. Lascia un altro bacio delicato sulla coscia destra, facendomi sorridere per la prima volta in questa nottata.

Accende il getto della doccia, spostandomi sotto di esso, ed entra anche lei, vestita però.
<Mi prendo io cura di te.> Scosta i capelli leggermente bagnati, dalla fronte e mi fa indietreggiare, immergendomi sotto l'acqua. Sento tutta la sporcizia, scivolare lungo il mio corpo, ripulendo non solo la mia pelle, ma anche la mia anima.
Piper mette del bagno schiuma sul palmo della mano, poi sfrega le mani l'una contro l'altra, appoggiandole sul mio corpo.
Toglie il sangue secco dal mio volto, con i suoi pollici insaponati e mi bacia delicatamente, passando alle spalle, poi alla schiena e al ventre, fino alle gambe.

<È stato orribile.> Mi lascio andare, scoppiando in lacrime. Più piango, più il mio petto si alleggerisce, rilassandosi in respiri profondi.
<Mi dispiace che tu abbia dovuto assistere a quella scena. Non lo meriti Alex, non lo meriti.> Anche i suoi occhi sono lucidi, ma trattiene le lacrime, deglutendo di continuo, rimandando giù il nodo che ha in gola.

<Non sono riuscita a fotografare niente... Piper te lo giuro, è bastata una frazione di secondo ed è stato il caos.> Appoggio la testa contro la sua spalla, il tessuto bagnato della maglietta si attacca alla mia gota. Piper struscia le sue mani sulla mia schiena, insaponandola.
Il suo tocco è così genuino e puro, che mi tranquillizza all'istante.
<Alex troveremo un altro modo. Sono solo grata che tu sia ancora viva. È stata colpa mia, ti ho costretto io a farlo.> La sua voce rotta dal pianto, mi butta giù e capisco che è arrivato il momento di essere forte io per lei.
Prendo la sua faccia fra le mie mani, baciandole il naso umido, una goccia scivola sul mio labbro e Piper la toglie, baciandomi.
<Non è colpa tua. Sarei stata comunque lì. Non mi hai costretto tu, ma Kubra.> La rassicuro. Annuisce compassionevolmente, appoggiandosi contro il mio petto nudo. La cingo dal bacino, attirandola a me entrando a contatto con i suoi vestiti bagnati, le mie braccia salgono lungo la mia schiena, stringendole la testa, spiaccicando i suoi capelli contro il suo volto.

...

Siamo accucciate nel letto. Faccia a faccia, Piper mi abbraccia, il suo volto è ad un palmo dal mio, riesco a sentire il suo respiro: è una musica sublime.
<Credi che un giorno finirà tutto questo? Che saremo libere, ma libere davvero?> Sussurra agognata. Posso capire i sentimenti che la stanno assalendo in questo momento, sono gli stessi che avevo anch'io, quando eravamo dentro Litchfield.

<Non lo so Pipes... Abbiamo così tanti casini. Risolviamo una cosa e subito dopo compare un altro problema. Siamo calamite per i guai.> Scherzo malinconicamente. Se non ci fosse stata Piper, avrei mollato la spugna tempo fa.
Mi dà una ragione per alzarmi al mattino, per combattere contro ogni difficoltà.

Stanotte ho guardato negli occhi la morte, poi ho incontrato lo sguardo di Piper e mi hai riportato in vita.

---

Allora so che il capitolo doveva uscire domani, ma ci tenevo molto a finirlo entro stasera, perché personalmente è una delle mie parti preferite della storia.

Spero che voi lo apprezziate :)

Buonanotte e buona lettura ;)

Alex e Piper || #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora