<È successo tanto tempo fa... Non è importante.> Scrollo le spalle con indifferenza, togliendo i piatti che sono rimasti in tavola, poggiandoli dentro al lavandino.
<Sembrava una storia interessante.> Mi schernisce Alex, con una punta di gelosia e rabbia.
<Non lo è.> Le rispondo in maniera più dura. Voglio chiudere l'argomento.
Non c'è niente da dire.
Non sto scappando... Solo che, non voglio litigare con Alex per questo. È una sciocchezza, forse uno sbaglio ok, ma che ho commesso tanto tempo fa.<Oddio Piper smettila di nasconderti e dimmi le cose come stanno!> Sbatte la sedia a terra, provocando un rumore sordo. Mi giro di scatto, guardandola diritta negli occhi.
Lei è in piedi dall'altra parte del tavolo, ha le braccia incrociate al petto. Toglie gli occhiali, per mettere in mostra il suo sguardo deluso e arrabbiato.
Faccio dei passi avanti, sistemandomi il vestito e porto una ciocca di capelli dietro l'orecchio, tenendo lo sguardo fisso sul pavimento...
Non lo nego, sono io che cerco di nascondermi, non lei.<Quando ho avuto dei dubbi sul nostro matrimonio...> Inizio a raccontare, ma senza mai incrociare il suo sguardo <Sono andata a parlare con Stella, le ho chiesto se secondo lei potessi essere in grado di essere una buona moglie.> Solo adesso trovo il coraggio di alzare gli occhi. Alex si muove avanti ed indietro, tiene le mani dietro la schiena e la testa piegata all'indietro.
Cerco le parole giuste da dire, ma Alex mi precede domandandomi<Avevi bisogno di sentirtelo dire da Stella?> Il suo tono pacato mi spaventa, più di quando urla. Non è furiosa, è delusa.
Ho appena fatto un'altra crepa sul suo cuore.
<Non ti bastavo io? Ciò che avevamo non era abbastanza forte per te, che hai avuto bisogno di fatti consigliare da Stella?> Ribadisce incredula, come se fosse un brutto sogno e prima o poi qualcuno la sveglierà, ma nessuno sta dormendo.<Avrei capito se fossi andata da Polly, ma cazzo Stella!> Improvvisamente si ferma, girando il suo corpo e il suo sguardo verso di me. Mi guarda atterrita ed io non riesco a sopportare quello sguardo distrutto.
Scuoto la testa, non sapendo cosa rispondere.
Spezzando il suo cuore, ho anche spezzato il mio. Ho le idee confuse, la mente gira... Quando la voce di Alex, mi riporta indietro.<Fottiti brutta stronza!> Immerge una mano nel piatto, lanciandomi una manciata di pasta. Il sugo si scaglia contro il vestito bianco, creando un effetto astratto.
Abbasso lo sguardo sulla macchia, non posso credere che l'abbia fatto davvero.
Lentamente e minacciosamente, rialzo la testa. Non è dispiaciuta, tiene ancora la mano a mezz'aria, ha un sorriso spavaldo suo volto e poi bam!<Vaffanculo!> Le urlo, dopo che un primo tiro colpisce il suo volto e un secondo il suo vestito. Alex rimane a bocca aperta. Con il palmo della mano si toglie la torta dalla faccia. Un colore viola segna le sue guance.
Adesso solo una cosa è chiara ad entrambe: è guerra!La pasta vola come se fosse schiuma del carnevale, la torta disperde i suoi mirtilli come coriandoli, le briciole di pane svolazzano da una parte all'altra come stelle filanti. Quando in tavola non c'è più niente, ci scambiamo sguardi arrabbiati, ma alla vista del suo vestito sporco, della faccia sudicia e dei capelli non più neri, ma viola... Scoppio a ridere.
Inizialmente Alex resiste alla tentazione, ma dev'essere la polpetta che ho incastrata fra i capelli, a farla cedere.<Smettila di ridere.> Mi ordina Alex, fra una risata e l'altra <Questo non cambia le cose.. Sono ancora arrabbiata.> Specifica, ma senza smettere di ridere, neanche per un secondo.
<Vorrei schiaffeggiarti, da quanto sono arrabbiata con te!> Dice in una risata caotica. Unisco le mani, facendo schizzare un po' di panna sul vestito e mi piego in due dal ridere.
<Stella eh...> Alex non ride più, la sua risata si assottiglia lentamente, concludendosi con un sospiro. Mi ricompongo, mordendomi il labbro inferiore, inclino la testa da un lato e la scuoto, facendole capire che non so davvero cosa dire.
<E comunque anch'io vorrei schiaffeggiarti.> Preciso, leccando via un po' di panna dalle dita.
<Allora fallo.> Mi incoraggia Alex, aprendo le braccia, come per dire "io sono qui."
<Non posso...> Il mio cuore manca di un battito, prima di confessare <Non posso, se tu mi guardi in quel modo.>
C'è un istante di silenzio fra noi, in cui le nostre menti si respingono, ma i nostri corpi si desiderano. Alla fine prevale il più forte...
Alex fa il primo passo, girando attorno al tavolo e venendo verso di me.
La raggiungo a metà strada, non le lascio neanche il tempo di riflettere, o respirare. Afferro la sua nuca, premendo le mie labbra contro le sue, la mia lingua si fa spazio dentro la sua bocca, spingendo più giù possibile.La desiderio con ogni fibra del mio essere. Non resisterò un secondo di più.
Alex mi volta con forza, tendo le braccia sul tavolo e sposto i capelli dalla schiena, permettendole di tirare giù la zip.Calpesto il vestito, tornando a baciarla. Saltello in avanti, avvinghiando le mie gambe attorno a lei. Mentre ci spostiamo nel bagno, sgancio la sua zip. La tiro giù con troppa forza, alcune cuciture si sfilano, ma ad Alex sembra non importare.
La porta di legno sbatte con forza contro il muro, poso i piedi a terra, spingendola verso la doccia. Alex tenta di aprire il getto d'acqua, mentre la sua lingua non si scolla dalla mia.
Mi appresto a toglierle il reggiseno, quando l'acqua scende sopra di noi, allora Alex si toglie le mutandine, ritrovandosi completamente nuda.
Mi afferra per le spalle, sbattendomi contro il muro.
Il suo sguardo incontra il mio. È evidentemente diviso in due. Una parte di lei è infuocata dalla rabbia. L'altra parte, accesso dal desiderio... Infine è quest'ultima a sopraffare la prima.Le sue labbra si posano sul mio collo, mentre con le mani mi sgancia il reggiseno, io penso a togliermi le mutandine.
Accarezzo le sue spalle, scendendo velocemente lungo la sua schiena, quando le sue mani afferrano con forza i miei polsi, intrappolandoli contro il muro.
Alex bacia i miei seni, succhiandoli con passione, poi i suoi denti stringono il mio capezzolo, tirandolo verso di se.Gemo per il dolore, ma sopratutto per il piacere. Le sue labbra scorrano giù, sfiorando ogni parte del mio corpo, arrivando a quella più intima.
Con le mani mi divarica le gambe, ed immerge la sua lingua su di me.Le stringo forte i capelli, resto a bocca aperta sotto al getto d'acqua. Non riesco a respirare, per quanto inebriante è questa sensazione.
Ogni muscolo del mio corpo patisce ogni volta che la sua lingua si distacca, freme desideroso di volerne ancora.Un brivido percorre la mia schiena, scuotendomi da capo a piedi. Dopodiché mi irrigidisco e stringo più forte i capelli di Alex, tirandoli indietro. E vengo.
Lei si alza da terra, soddisfatta. Si toglie la mia sostanza dalle labbra e mi chiude in una gabbia umana.
Il suo naso sfiora la pelle del mio collo, il suo respiro irregolare mi suggerisce che non è ancora passata del tutto, la rabbia che c'era prima.
Mi libero dalla sua gabbia, scivolando alle sue spalle e voltandola verso di me, per poi spingerla contro il muro.<È il tuo turno...> Le dico con tono seducente e un sorriso malizioso, mentre mi avvicino a lei.
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Alex e Piper || #Wattys2016
FanficAlex Vause e Piper Chapman. La loro storia inizia in un semplice bar, ma le loro strade continuano ad incontrarsi... Commettono atti illegali, uno per i quali, finiscono dentro. La loro storia è tormenta, ma non possono fare a meno di stare l'una...