<Non so che dire...> È la prima frase che esce fuori dalla mia bocca, dopo un lunghissimo silenzio.
Alex è rimasta a bocca aperta, non può crederci nemmeno lei.<È... È morto.> Balbetta inconsciamente, si alza da divano, posizionandosi davanti a me e ripete la stessa frase, ma con più enfasi.
<Si Alex è morto!> Rispondo ridendo. Alex mi afferra per le spalle, alzandomi di peso e si mette a ballare, felice come non la vedevo da tempo.
<È morto!> Ci mettiamo al centro della stanza e balliamo insieme. Ci stiamo scatenando, felici come non mai, ridendo per la morte di qualcuno. Eppure non mi sento affatto in colpa, anzi, tutt'altro.<È finita Alex. È finita.> Poggio le mani sulle sue spalle, sorridendo per la felicità che sta inebriando i suoi occhi.
Premo le mie labbra sulle sue, un bacio casto e veloce. Mi distacco, facendo un passo indietro, Alex mi guarda ardentemente e in un secondo, le sue labbra sono di nuovo contro le mie, ma questa volta ci baciamo con più passione, con desiderio.
Schiudo le labbra, lasciando che la sua lingua entri dentro la mia bocca.
Stringo le dita intorno ai suoi capelli, mentendo il contatto saldo, mentre ci spostiamo sul divano.Mi ritrovo sotto di lei: suo corpo padroneggia il mio. Tolgo velocemente la maglietta di Alex, tentando di alzarmi per baciarla, ma le sue gambe bloccano il mio bacino.
Strappa -letteralmente- la mia t-shirt, riducendola in brandelli di tessuto e si avventa sulle mie labbra.
Posso sentire il suo corpo a contatto con il mio, la sua pelle calda e morbida, strusciare contro la mia pancia. I suoi capezzoli duri, sfregano contro i miei, facendomi gemere.La sua mano accarezza la mia parte intima ed entra con forza dentro le mie mutandine, stimolando il mio punto debole.
Potrei venire solo con questo semplice gesto, ma voglio godermi questo momento nostro. Così afferro la sua mano, spostandola più in basso.
Alex intuisce che cosa voglio, ed entra dentro di me con un dito, muovendolo con forza su e giù, poi lo muove circolarmente, e di nuovo su.<Ti amo.> Sussurro con il poco fiato che ho, prima che brivido scuota il mio corpo, facendolo irrigidire in seguito. Intreccio le mie dita a quelle di Alex, venendo.
<Anch'io ti amo.> Lascia un bacio sulla mia fronte e si accuccia sul mio petto. Il suo respiro affannato, accarezza la mia pelle, cullandomi in un sonno profondo.
...
Mi sveglio di soprassalto, un rumore interrompe il mio sonno.
<Oh cazzo!> Mi isso sui gomiti, guardando oltre il divano. Alex stava apparentemente lavando i piatti, ed uno è caduto, frantumandosi.
<Scusa Pipes, c'era una fila di piatti sporchi e volevo pulirli.> Mi spiega apprestandosi a prendere la granata. Mi alzo per aiutarla, ma mi dice di restare indietro, essendo scalza.Un dubbio sorge spontaneo nella mia mente, afferro velocemente il telefono, guardando la data.
<Tre giorni. Mancano tre giorni ad Ottobre Alex! Non abbiamo organizzato niente! Non abbiamo pensato agli inviti, o alla torta... Le bomboniere! Oh mio dio il vestito!> Cammino su e giù per la stanza, appuntandomi tutto sulle note dell'IPhone.Alex scoppia in una risata, avvicinandomi a me. Il suo sorriso mi calma, ma mi manda anche in confusione.
<Piper abbiamo avuto altre cose a cui pensare... Adesso possiamo concentrarci sul matrimonio. Perché non chiami Polly? Potete andare insieme a scegliere il vestito.> Scrolla le spalle, come se si fosse dimenticata del nostro passato tormentato.
Ma in fondo ha ragione... Non ho nessun'altro con cui andare al negozio. Mia madre è morta, di mio padre non se ne parla nemmeno, Alex non può vedere il vestito prima della cerimonia e per quanto riguarda Larry, beh sarebbe molto imbarazzante.<D'accordo. Tu potresti andare a scegliere le bomboniere?> Chiedo baciandole le labbra. Alex acconsente, dicendomi che non devo preoccuparmi di niente.
Ok... Sono pronta per la chiamata più strana di tutta la mia vita.
Compongo il numero di Polly, spostandomi sul divano. Batto freneticamente il piede a terra, attendendo che Polly risponda.<Piper! È bello sentirti... Non hai risposto al mio messaggio, pensavo che...> Prima che inizi a raccontarmi i suoi film mentali, la interrompo.
<Scusami, sono stata impegnata. Volevo chiederti se... Sì insomma se... Se vuoi venire a scegliere il vestito per il matrimonio con me?> Stringo i denti, imbarazzata come non mai.
Polly emette versetti strani e acuti, prima di rispondere che sarebbe onorata di assistermi....
<Questo è sicuramente quello giusto.> Siamo già al quinto negozio, non abbiamo ancora trovato un abito che ci convinca e nonostante Polly sia una grande stronza, ha stile. Mi fido del suo parere.
Stiamo per entrare, sto già spingendo la porta a vetri, quando una voce familiare mi saluta.
<Chapman! Sei impegnata con le rotture del matrimonio...> Fa una smorfia contrariata. Ho sempre saputo che a Stella non piacevano i matrimoni, è un brutto scherzo del destino, presentarmela proprio adesso.
<Stella... Già. Ho molto da fare.> Polly mi lancia occhiatine maliziose e strattona il braccio, quasi come se fosse eccitata.
<Sono davvero contenta per te.. Cioè per voi.> Si corregge, facendo un passo avanti e sorridendo meschinamente <Lo sai, quando ti ho incontrata non avrei mai pensato di vederti con un velo bianco e un vestito perfetto. Non mi sembravi una donna da matrimonio: troppi problemi, troppi dubbi... Già.> Si gratta il mento, scuotendo la testa. <Beh comunque congratulazioni.>Ogni parola del suo discorso, entra nella mia testa e non riesco a farla uscire.
Come sarebbe a dire che non sono una donna da matrimonio? Non è vero io... Io ci sono sempre stata per Alex, o meglio... Quasi sempre. Ma ce la siamo cavata, ci siamo perdonate. Certo che siamo pronte al matrimonio. Che scemenze!
Non pensarci Piper, non pensarci.<Cavolo... Quella era la tua avventura carceraria?> Domanda Polly sorridente. È più eccitante di una bambina al luna park.
<Si, una vecchia storia.> Le dico aprendo la porta del negozio, mettendo un piede all'interno. Polly mi sorpassa, guardandomi maliziosamente.<Io adoro Alex eh, ma cavolo... Cavolo quella mi ha fatto bagnare e io sono etero.> Ride, camminando sul tappeto rosso del negozio, guardandosi intorno affascinata.
<Continua a camminare!> Scherzo spingendola in avanti.
Lanciò uno sguardo indietro, aspettandomi di vedere Stella, ed invece la sua figura esile è già troppo lontana, per riconoscerla in mezzo alla folla.Non mi sembravi una donna da matrimonio.
L'unica frase che rimbomba nella mia testa, da qualche minuto e la mia paura è non riuscire a smettere di pensarci mai.
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Alex e Piper || #Wattys2016
FanfictionAlex Vause e Piper Chapman. La loro storia inizia in un semplice bar, ma le loro strade continuano ad incontrarsi... Commettono atti illegali, uno per i quali, finiscono dentro. La loro storia è tormenta, ma non possono fare a meno di stare l'una...