Capitolo quarantotto

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<Sto bene. Voglio solo andare a casa, non mi piace che tu porti le nostre cose qui, per farmi sentire sl sicuro.> Si lamenta di nuovo. È passata una settimana dal suo risveglio e tutti i giorni ripete le stesse cose.
I medici la vogliono tenere d'occhio, è stata in coma per tanto tempo, la davano tutti per spacciata: è un miracolo che sia ancora qui.

<Lo so...> Dico sistemando le ultime cose sul comodino <Voglio solo che tu ti senta a casa, anche quando non ci sei.> Scrollo le spalle, voltando verso di lei una foto di noi, che ho fatto stampare e incorniciare.
La foto che avevo come sfondo del telefono.

Alex si volta verso l'altro letto, dove da poco hanno trasferito una donna molto anziana, che ha affrontato un intervento a cuore aperto.
Alex abbassa la fotografia, guardandomi male.
<Sei impazzita? Non terrò foto erotiche nella mia camera ospedaliera, dove a pochi metri da me dorme una vecchietta.> Impreca a bassa voce.
Alzo le mani in segno di innocenza, sedendomi accanto a lei e sorridendo divertita.
Mi è mancata così tanto, che sto facendo il possibile per farla sentire bene, ma forse sto esagerando.

<Piper fa qualcosa... Voglio andare a casa.> Mi prega stringendo la mia mano e giocando con il mio pollice, come una bambina indifesa.
<Parlerò di nuovo con i medici e tenterò di fare pressione. Tu cerca di risposare.> Le dò un bacio sulla fronte, mi alzo dal letto, avventurandomi nel corridoio, alla ricerca di un medico con cui parlare.

Un camice bianco sbuca dalla porta verde, ha una cartella in mano. Lo seguo velocemente, urlando per il corridoio, fin quando si volta.

<Salve.> Mi scuso con la dottoressa davanti a me, dicendole che è importante <La mia ragazza, letto tre, stanza nove... Vorrebbe andare a casa, ed io credo che, che sia arrivato il momento.> Dico tutto d'un fiato, aspettando una buona notizia.
La dottoressa controlla la sua cartella, scorrendo con la punta della sua biro blu su tutti i nomi, quando trova il suo, batte la plastica sul foglio, alza lo sguardo su di me e sorride
<In effetti la stiamo per dimettere...>

<Oh grazie, grazie!> Vorrei abbracciarla, per quanto sono felice, ma non so perché, ho paura dei medici. Mi mettono in soggezione.
<Non sia così felice.> Mi interrompe, ed il mio sorriso svanisce in un secondo <La sua donna avrà dei problemi nei primi giorni, dovrai restarle accanto, sopportare ogni suo sbalzo d'umore, molti pazienti hanno anche degli incubi, alcuni ricordano cose che hanno visto durante il coma... Non è provato che siano ricordi effettivi, potrebbe essere soltanto il trauma.> Fa una pausa, risucchiando la saliva che le si è formata in bocca <Comunque, sia pronta. Non saranno giorni facili >
Mi volta le spalle, camminando via con aria fiera, come se ciò che avesse appena detto, fosse abituale routine, che non la tocca per niente. Ho trovato pezzi di ghiaccio, più caldi di lei.

Torno nella stanza di Alex, ho la testa pesante e credo che possa staccarsi dal collo da un momento all'altro, rotolando fra i piedi dei pazienti.
<Fammi indovinare.> Alza gli occhi al cielo Alex <È troppo presto per mandarla a casa.> Imita la voce di un dottore, poi fa sprofondare di nuovo le braccia nel letto e la testa nel cuscino.
<Ti stanno per dimettere.> Sorrido, un vero sorriso. È vero sono preoccupata, forse non sono all'altezza della situazione, ma non scapperò come ho sempre fatto, resterò con Alex, supereremo anche questa.
In fondo la dottoressa ha detto potrebbero, ciò significa che non è detto che si presentino effetti collaterali.

<Non prendermi per il culo Pipes.> Dice velocemente, afferrando strepitante i bordi del lenzuolo bianco, pronta a scattare fuori dal letto.
<È vero scema! Tra poco andremo a casa.> Le dico ridendo. Alex scosta con forza la coperta, buttandola ai suoi piedi. Apre le braccia verso di me e fa per alzarsi, vorrebbe venire ad abbracciarmi, ma è legata alla flebo e non è ancora abbastanza forte, da poter permettersi certi sforzi.

Si siede sul bordo laterale del letto, la sua testa penzola in avanti, e alcune ciocche nere le coprono il viso.
Mi avvicino a lei, poggiando una mano sulla sua schiena e attirandola al mio petto.
Scosto i capelli dal suo volto, portandoli dietro gli orecchi. I suoi occhi lucidi come la rugiada, la linea della bocca curvata all'ingiù, mi mettono una grande tristezza e capisco che, devo essere forte per entrambe.

<Andrà tutto bene Alex. Devi essere paziente, avere fiducia e non arrenderti.> Le bacio la fronte, senza smettere di accarezzare le pieghe che si sono formate sulla sua fronte, dopo che ha arricciato il naso e strizzato gli occhi, per non permettere alle lacrime di sfociare in un pianto disparato.

Mentre la sto confortando, arriva un medico, al seguito della dottoressa di prima. Staccano tutti quei fili dal corpo di Alex, mentre controllano che sia tutto a posto, le parlano di quanto sia stata forte e le raccontano che io non me ne sono mai andata, nemmeno per un secondo, fin quando non si è svegliata..

<Allora necessiti una doccia Pip.> Conclude Alex, facendo ridere tutti noi.

...

Per tornare a casa, è stata dura. Quanto Alex ha visto la macchina, non voleva salire, tanta era la sua paura. L'ho convinta, prospettandole una cena sublime e una dormita nel nostro letto. Cosi, anche se riluttante, è salita a bordo.

Adesso siamo arrivate a casa. Alex sta rimettendo le cose che le avevo portato in ospedale, al loro posto, mentre io mi accingo a cucinare una ricetta, mai provata prima.

Tengo il libro aperto di fronte a me, mentre sbatto energicamente le uova dentro ad un recipiente.
Alex sbuca dalla porta, sedendosi sullo sgabello di fronte a me.
Averla di nuovo qui, è una sensazione, oserei dire celestiale.
La casa era così silenziosa, mi aspettavo di vederla uscire dal bagno, o correre in camera a vestirsi, ed invece era in un letto d'ospedale.
E adesso che è finalmente con me, sento che le cose possono solo migliorare.

Ci attenderà un po' di pace...?

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Ciao a tutti! Scusate se sto aggiornando poco negli ultimi giorni, ma lavoro e sono molto stanca, così spesso e volentieri dormo 😴

Comunque spero che il capitolo vi piaccia! Ancora una volta, grazie davvero a tutti! Ciao ciao 😘

Alex e Piper || #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora