51

579 41 9
                                    

Il giorno seguente mi alzo un po' più tardi del solito. Non appena apro la finestra e mi affaccio per respirare la fresca aria della mattina, vedo un branco di elefanti mangiare. E' bellissimo avere la finestra della camera che affaccia su questa parte dello zoo, sembra di essere nella giungla o nella savana africana!
Ieri sera, dopo essere tornati dagli studi di registrazione, siamo rimasti fino a tardi a vedere un bel cartone della Disney al cinema. E' fantastico poter andarci quante volte si desidera, non pagare l'entrata né i popcorn e le caramelle e avere un proiezionista privato che mette tutto ciò che chiedi! Ma la cosa più fantastica di tutte rimarrà sempre vedere un cartone al cinema con Michael... Ci siamo divertiti moltissimo e abbiamo fatto una scorpacciata di popcorn e poi, per concludere in bellezza, abbiamo fatto un bel giro alle giostre. Ormai seguiamo questo programma quasi tutti i giorni, ma nessuno dei due si fa problemi a cambiarlo di tanto in tanto per renderlo ancora più divertente del solito.
Dopo colazione esco e decido di fare una passeggiata per i prati, mentre il tempo passa e l'aria si scalda sempre di più. Mi incammino per un vialetto e lo seguo incuriosita, stando attenta a non perdermi. Proprio mentre lo sto percorrendo, immersa come sempre tra fiori e querce, mi imbatto in un piccolo ma grazioso parco giochi che giace inanimato al lato della strada. Immersi nel verde prato ci sono scivoli di tutte le dimensioni, casette di plastica giocattolo e altalene. Altalene, da sempre il mio gioco preferito! Ti ci siedi sopra, sollevi i piedi e in un attimo ti sembra di volare, con l'aria che ti scompiglia i capelli e ti fa svolazzare la camicetta, lasciandoti i problemi alle spalle. Mi avvicino e mi siedo timidamente; comincio a dondolare al leggiadro ritmo del vento, finché non prendo confidenza e mi spingo avanti e indietro con le gambe per andare sempre più in alto proprio come facevo quando ero bambina, con il sogno di toccare le nuvole. Dagli altoparlanti camuffati in rocce si sente la musica che continua a suonare ogni giorno per tutto il ranch, mescolata al fruscio del vento che soffia tra le foglie. Oggi non ci sono pezzi classici o della Disney, ma vengono trasmessi gli album di Michael. Ora c'è Human nature. Mi guardo intorno e, ancora in movimento, catturo con lo sguardo uno scorcio di quel paesaggio a dir poco stupendo. Chiudo gli occhi e mi metto in ascolto e, senza accorgermene, inizio a cantare, proprio come quando sono nella mia camera, con le cuffie nelle orecchie, e ci siamo solo io e la voce di Michael.
Non so se è perché quelle casse riproducono alla perfezione i suoni o è semplicemente la mia immaginazione, ma da circa un paio di minuti mi sono accorta che la voce è insolitamente vicina e chiara e trasmette una dolcezza che nessuno stereo al mondo riuscirà mai a riprodurre. Smetto di cantare e apro gli occhi. Michael, il mio angelo, è proprio davanti a me e canta e balla come se fosse in concerto, come se il mondo attorno a lui non esistesse. Rivedo riflessa in questa situazione tutte le volte in cui chiudevo gli occhi, le cuffie premute sulle orecchie, e pregavo di vederlo, almeno solo un secondo della mia vita; poi aprivo gli occhi e di fronte ad una camera vuota e fredda la magia si dissolveva lentamente. Ma ora non è così. Ora che ho gli occhi aperti la magia è più intensa, lui è qui con me ed io sono dispiaciuta solo per il fatto che avrei potuto aprire gli occhi prima. Mi verrebbe quasi da piangere per l'emozione, ma invece sorrido eccitata. Esiste un modo più bello per darti il buongiorno? Magari fosse così anche a Roma. Mi rendo conto di aver cantato davanti a lui e un po' mi vergogno; dopotutto non ho una voce bellissima come la sua. Da quanto starà ballando? Lui sta semplicemente sorridendo e subito dopo si ferma a guardarmi affettuosamente. Strano che non l'abbia sentito arrivare perché i mocassini hanno la suola dura... Il problema è che lui non ha i mocassini! E neanche delle scarpe da ginnastica. Ha solo i calzini e il fatto buffo, come avevo notato in alcune foto, è che hanno due colori diversi, cioè sono spaiati: uno è bianco e l'altro giallo fosforescente.
Con un cenno della testa lo invito a sedersi sull'altalena accanto alla mia.
-Sei spettacolare ogni volta che balli! Peccato che non ti abbia sentito arrivare, non mi sarei persa neanche un passo.
-Che ci facevi qui?
-Non avevo niente da fare. Cerco di godermi queste giornate il più possibile. I giorni stanno volando così in fretta...
Lo vedo accavallare i piedi l'uno sull'altro per darsi la spinta. Il suo sorriso mi ricorda proprio quello di un bambino che sale per la prima volta su un'altalena. Forse anche lui, come loro, pensa che un giorno potrà toccare il cielo e scappare da questo mondo troppo soffocante...
-Avevi detto che ti piace leggere, vero?- mi chiede all'improvviso. Ormai ho imparato che le sue domande possono essere frutto della semplice curiosità oppure hanno uno scopo ben preciso, ma in ogni caso parlare delle passioni che ci accomunano è uno dei miei argomenti preferiti. Condivide i tuoi punti di vista come se fosse cresciuto insieme a te.
-Sì, tanto! E scrivo anche.
-Davvero?- Inclina la testa, sottolineando lo stupore.
Mi piace provocargli queste reazioni solo per vedere l'espressione del suo volto. E' una cosa che amo da impazzire!
-Sì. E' uno dei miei hobby.
-Io adoro gli scrittori, soprattutto quelli che ti lasciano con il fiato sospeso fino all'ultimo capitolo.
Michael adora gli scrittori. Ho già raccolto al volo l'informazione e l'ho memorizzata. Sarà un ottimo stimolo per continuare a lavorare al mio libro.
-Mi piacerebbe leggerli- mormora lasciando in sospeso la frase.
Ho un lieve sussulto, ma lui continua a dondolare senza farci caso. Non posso crederci che sia curioso di leggere i miei libri! Oh mio Dio!
-Dici sul serio?
-Certo. Saranno di sicuro bellissimi.
-Non è detto che ti piacciano...- rispondo.
Tutti questi complimenti mi sembrano un po' esagerati in fondo. Non sono una di quelle scrittrici famose che sono legate ad una casa editrice e che hanno degli ammiratori che non vedono l'ora che esca il continuo della loro saga preferita. E' come paragonare una persona che canta alle feste di compleanno e Michael!
-Generalmente- continua lui -la scrittura rispecchia molto la personalità dello scrittore, altrimenti dovrebbe costringersi a scrivere cose che non gli piacciono. Non credi?
-E' vero!
E in fondo, pensandoci, è proprio così. Un ragionamento che non fa una piega.
-Quindi i tuoi libri, riflettendo il tuo modo di essere, saranno sicuramente bellissimi e appassionanti- conclude con un sorriso.
Mi fissa con i suoi occhi profondi e mi ci perdo completamente dentro. Gli occhi verdi mi hanno sempre affascinato di gran lunga di più di quelli marroni, ma Michael è lo strappo alla regola.
-Anche tu però sei molto bravo a scrivere poesie! Mi piacciono veramente tanto, hanno dei significati profondi...
-Non mi forzo di scrivere certe cose, i pensieri e le parole vengono dal cuore proprio come i testi delle canzoni. Il mio lavoro è solo quello di metterli sulla carta.
-Dimmi, perché mi hai chiesto se mi piaceva leggere?- gli chiedo arrivando al succo della questione.
-E' una sorpresa!- esulta raggiante.
-Un'altra? Mi ci sto abituando troppo. Non vedo l'ora!
Torniamo di nuovo nella villa, continuando a chiacchierare, ma cerco di affrettare il passo perché sono veramente impaziente di scoprire la sorpresa del giorno. Arrivati alla porta mi ordina di chiudere gli occhi. Lo sento condurmi lungo un corridoio. Svoltiamo un paio di volte a destra e poi a sinistra e infine sento una porta aprirsi. Entriamo in una stanza.
-Posso... posso aprirli?
-Aspetta solo un attimo
La sua voce rimbomba leggermente, quindi deduco che sia una stanza molto grande. Fa anche un po' freddo.
-Perfetto, ora puoi aprire gli occhi.
Non faccio in tempo ad aprirli, che li sgrano estasiata. Un vero e proprio Paradiso. Non l'avrei mai creduto possibile, eppure sono qui dentro. Porto una mano alla bocca e inizio a girare su me stessa per quanto è grande il posto. Sapevo che Michael leggesse tanto, ma non sapevo che fosse addirittura un VORACE lettore. Questa biblioteca conta circa 10.000 volumi!
-E' una biblioteca... veramente enorme! Non posso crederci! E' stupenda. E' proprio il mio mondo!
La stanza, come avevo immaginato, è grandissima come le biblioteche antiche che si vedono nei film, piene di corridoi che corrono parallele agli scaffali e, al centro, un tavolo con delle poltrone. In fondo spunta un fantastico caminetto... Ora è spento, ma me lo immagino acceso in inverno o nel periodo natalizio, Michael seduto di fronte a raccontare storie ai bambini che lo circondano e l'atmosfera a dir poco magica. Continuo a volteggiare su me stessa e poi inizio ad osservare i titoli dei libri sulle costole, quasi tutti rilegati in cuoio.
-Questa è la mia biblioteca personale. Nessuno può entrarci, ma, dato che ti piace tanto leggere e ora so che sei anche una scrittrice... beh, hai il mio permesso per poterci entrare quando vorrai. Sai, non tutte le persone apprezzano i libri e capiscono il loro vero significato. Io ci tengo molto.
-Dici davvero? Oh, grazie! E' stata una delle sorprese più belle che tu mi abbia mai fatto! Ancora mi sembra di sognare.
Non riesco a crederci. Vista da fuori la villa è molto grande, ma non sembrerebbe mai capace di contenere una stanza del genere.
ADORO OGNI GIORNO DI PIU' MICHAEL!
Dopo un attimo realizzo tutto ciò che mi circonda e così, con fare scherzoso, dico a Michael: -Però, non sapevo che fossi un lettore così accanito!
-Hey- ribatte -Stai parlando con uno dei pochi al mondo che ha letto un dizionario intero dall'inizio alla fine.
Rimango per un attimo immobile, incapace di commentare qualsiasi cosa, e poi riprendo a guardarmi intorno con occhi colmi di fantasticherie.
-Puoi prendere i libri che vuoi!- mi incita sorridendo.
-E tu cosa fai?
-Leggo le lettere arrivate stamattina. Ogni tanto mi tocca farlo- ride passandosi una mano tra i riccioli.
Mi siedo accanto a lui.
-Ma sono tantissime! Come farai a leggerle tutte?
-Non penso ci riuscirò, infatti, ma ad alcune risponderò.
-Di chi sono?
-Qualcuna di lavoro... Tutte le altre, penso tu l'abbia già capito, dei miei fans.
Ed è proprio leggendo alcune di quelle lettere, in quella fantastica biblioteca, in quella bellissima mattinata, che riporto alla mente il passato...

We are ForeverDove le storie prendono vita. Scoprilo ora