Cari mamma e papà,
vi scrivo da New York! Proprio così. Siamo arrivati ieri con tre aerei. In uno viaggiava la troup e negli altri due il materiale per il concerto: strumenti, luci, effetti speciali...
In viaggio con noi è venuto anche un altro amico molto speciale; si chiama Bubbles ed è lo scimpanzé domestico di Michael. E' proprio come un bambino, adora gli scherzi e indossa quasi sempre una camicia o altri vestitini colorati della sua misura. Sapete che profuma tantissimo di "Poison" di Christian Dior? Sì, Michael gli spruzza sempre questo profumo e a lui non dispiace affatto, tanto che i collaboratori di Michael gli dicono che profuma come quella dannata scimmia! Il rapporto tra loro due è speciale. Dopo giorni e giorni di estenuanti (ma fondamentali) prove, mi sento pronta ad affrontare questo tour. Non posso negare (anche perché mi conoscete bene) che ho molta ansia. Non ho mai vissuto un'esperienza del genere e solo l'idea di stare su un palco di fronte a milioni e milioni di persone urlanti mi fa rabbrividire. Non ci voglio nemmeno pensare!!! Tuttavia davanti a me so che ci sarà Michael e se penso questo la paura si affievolisce piano piano. Mi ripeto che questo è il mio sogno e niente e nessuno potrà impedirmi di realizzarlo.
Nei giorni scorsi mi sono divertita un mondo! La mattina ci siamo svegliati molto presto per dare da mangiare agli animali dello zoo (uno zoo di quelli favolosi, con una coppia di scimpanzé, giraffe, tigri, leoni, pappagalli, lama... c'è persino uno "Zonkey"!). Abbiamo passato del tempo al Luna Park, soprattutto sulla ruota panoramica, la nostra preferita. Abbiamo parlato a lungo sul Giving Tree, l'albero di Michael che lo ispira per le sue canzoni. Ho sempre pensato che fosse magico, ma ora ne ho veramente la conferma. Lassù succede qualcosa di inspiegabilmente bello, qualcosa che ti fa sembrare ogni giornata speciale; lo so che ora penserete "Ti sei arrampicata su un albero?"... Beh, sì, ormai lo faccio tutti i giorni e vedere Neverland dall'alto mi dà la conferma di essermi fermata nel Paradiso. Lì su si ride e si scherza. Sapete, una volta, per andare in studio di registrazione, gli ho perfino fatto da consulente di moda!
Durante le prove è stato fantastico, ho imparato tantissime cose e non posso credere che i passi che imitavo da bambina guardando la tv ora sono stati perfezionati da LUI in persona!
Qui sono tutti molto gentili: coreografi, ballerini, musicisti, l'assistente personale di Michael (Christine, detta Chris). Inoltre ho fatto amicizia con una ragazza del coro, Sheryl Crow, e con la chitarrista Jennifer. Mike è dolce, gentile, premuroso, timido e durante le prove non si arrabbia mai se sbagliamo. Tuttavia pretende tantissimo, in particolare da sé stesso, e ci fa provare in continuazione, da dopo pranzo fino alle sette e mezza di sera più o meno. E' un tale perfezionista!
Ora quello che vi dirò non c'entrerà niente con il concerto e tutto il resto ma... ADORO IL SUO SORRISO E I SUOI OCCHI! Inoltre ha molto senso dell'umorismo e ammiro il fatto che nonostante affronti tanti problemi, lo faccia sempre con il sorriso sulle labbra. In questi giorni mi ha detto una cosa stupenda: "Io adoro le mie sorelle. Ormai ti considero come una di loro" e poi ha aggiunto "Un giorno te le farò conoscere".
Come al solito mi dilungo molto! Ci sarebbero tante cose da raccontare, ma non mi basterebbero mille lettere. Qui ogni secondo vivo un'emozione bellissima e diversa.
Adesso arriva la parte delle scuse: mi dispiace tantissimo se quando mi telefonate devo subito attaccare e non ve la prendete se in questi giorni non potrò scrivervi ancora, perché dovrò provare prima del concerto.
Voi come state? Spero tutto bene. Mi mancate tantissimo, un abbraccio!!!
Con affetto,
Claudia
P.S. Lo sapevate che Michael è vegetariano?Siamo nello Sheraton Hotel, un hotel a cinque stelle, uno dei più lussuosi di New York, se non addirittura il più grande e bello, ed è stato chiuso apposta per ospitarci. Visto che sono sotto la custodia di Michael, abbiamo deciso di comune accordo di condividere la stessa stanza. L'idea mi è sembrata subito fantastica, un sogno che si avvera, ma mi sono contenuta molto nel mostrare la mia infinita gioia; anche Michael ha bisogno della sua privacy e magari poteva dargli fastidio il fatto di essere tutti e due nella stessa stanza. Beh, mi sbagliavo, perché mi ha detto che ha un bisogno disperato di compagnia. Della mia compagnia? Sembra tutto così assurdo... Osservo i nostri due letti, uno accanto all'altro, il suo a destra e il mio all'estrema sinistra, sotto la finestra. Questo dettaglio, per molti abbastanza insignificante, è l'unica cosa finora che mi abbia riportato con la mente alla mia vecchia vita e alle serate insonni passate a contemplare il cielo stellato.
Nel salotto c'è una finestra che affaccia sulla città, in lontananza. Siamo molto in alto, in una zona un po' isolata di New York, perché in questo modo la gente fa fatica a vederci (figuriamoci a riconoscere Michael). E' sempre tutta una questione di privacy. Tutto il perimetro dell'albergo è circondato da transenne e polizia. Guardo fuori rapita. Altro che palazzi, questi sono grattacieli! In lontananza posso scorgere imponente la Statua della Libertà eretta su un enorme piedistallo, posta all'entrata del porto sul fiume Hudson, la fiaccola stretta in pugno. Spostando lo sguardo dal lontano fiume alla strada sottostante posso vedere lunghe code di veicoli che strombazzano irritate per il traffico, con un brusco cambiamento dall'immobilità della statua ai veicoli che sfrecciano veloci da una carreggiata all'altra; noto con stupore che i taxi, in numero, superano di gran lunga le macchine. In Italia se ne vedi uno sei fortunato!
-A cosa pensi?- chiede Michael porgendomi un biscotto e riportandomi alla vista dell'enorme salotto, con le sue poltrone e i suoi quadri appesi ordinatamente alle pareti. Un narciso fresco sta dritto nel suo vaso sul tavolino.
-Niente...
-Non è vero- dice sedendosi accanto a me con Bubbles in braccio, guardandomi con la coda dell'occhio.
Ha una giacca stile militare, gliene ho viste indossare molte di quel tipo nelle foto.
-Sul serio! Stupidaggini... Diciamo che immaginavo New York meno caotica. Ci sono così tante macchine, c'è così tanta gente, rumore, luci... Michael, a dirla tutta, New York è stupenda, ma Neverland è un altro mondo!
Lo vedo annuire e sorridere piano, ma rimane in silenzio per farmi continuare a parlare.
-Sai, Neverland è sempre stata il mio sogno, forse è per questo che ora ogni posto che visito mi sembra nulla in confronto. Quel silenzio surreale, tutta quella magia. I migliori giochi e le migliori risate sono lì. Sono arrivata qui con la mente, ma il cuore è rimasto in quel ranch- concludo con una scrollatina di spalle e un sorriso, come a dire Sorry.
Dopo un lungo silenzio, sento la sua voce riempire la stanza di calore. -La penso così anche io.
-Veramente?
Ho paura che lo stia dicendo solo per tranquillizzarmi, ma io voglio che sia sincero, semplicemente sé stesso.
-Sì, è così. Le grandi città non mi entusiasmano. Te l'ho detto quando sono venuto a Roma. Io sono il classico tipo che si arrampica sugli alberi, corre nei prati con i bambini, va alle giostre del Luna Park... L'avrai capito da un pezzo.
Bubbles comincia ad agitarsi. Michael scoppia a ridere e dà anche a lui un biscotto con le gocce di cioccolato.
-Va bene, va bene, ma non esagerare che poi ti fanno male.
-Ma perché hai scelto di fare questa vita?- continuo, senza capire e non riuscendo a concentrarmi su nient'altro, neanche su uno scimpanzé goloso di biscotti.
-Dici che odi il caos, quindi presuppongo che essere il punto di riferimento dei media e dei giornalisti ti dia molto fastidio.
-E' così, ma non importa. Il mio lavoro mi è stato dato da Dio. E' un dono che pochi hanno e voglio custodirlo. E' come una specie di benedizione. Rende felice i miei fans e se sono felici loro, sono felice anche io! Per me la cosa fondamentale è l'amore e questo è il tipo di lavoro che fa per me. Ti senti molto amato e a tua volta puoi guardare qualcun altro negli occhi e dirgli che lo ami.- Sorride, mentre lo guardo senza parole. Ho trattenuto il fiato per tutto il tempo in cui ha parlato, così tiro un sospiro.
Deve essere un angelo inviato per portare pace e amore sulla Terra. Non esiste persona più altruista di lui.
-Sai, molti cantanti non apprezzano i loro fans e questo è uno dei motivi per cui ti ammiro molto- dico infine, dopo essere riemersa dai miei pensieri.
-Io non potrei MAI disprezzare i miei fans. Quando non sono sul palco sono molto timido, ma quando mi trovo sul palco mi trasformo. E sai perché? Perché i miei fans sono il motivo per cui canto e ballo, la parte più importante della mia vita. So che loro mi amano veramente. Dico sempre: "Sono sposato con Dio, con tutti i bambini del mondo, con il mio lavoro, con la vita e con i miei fans".
Fa una breve pausa.
-Anche se non li conosco tutti, sono nel mio cuore e continuerò ad amarli come ho sempre fatto. Mi sostengono nei momenti più bui, sono sempre presenti. Senza di loro non potrei esistere.
Quando dice queste cose mi verrebbe solo voglio di stringerlo forte a me e dirgli "Noi non ti lasceremo mai, è una promessa" perché il legame tra idolo e fans è qualcosa di troppo speciale, intoccabile, e io non riuscirei minimamente ad immaginare una vita senza di lui.
I'm proud to be a Michael Jackson's fan.
Si cala il cappello di feltro nero sugli occhi con un sorrisetto e le guance gli si tingono di un colore rosato.
-Non fare così, sono io che non so come fare per ringraziarti. L'amore che ho sempre provato per te, dopo averti conosciuto, sta cambiando completamente. Sta diventando più... vero. Hai presente... Sei davanti ad una parete, a contemplare le foto, e ti dici: "Sì, lo amo dal profondo del cuore" ma di fatto, quando poi lo conosci, capisci che quello di prima era un amore abbastanza materiale. Ami le immagini, le canzoni, la musica, ma non potrai mai amare la persona se non la conosci. Aver avuto la possibilità di incontrarti è stato il regalo più bello che la vita mi abbia mai dato.
Si passa una mano dietro la nuca, sorridente, avvolto da un silenzio suggestivo. Mi guarda e attraverso quegli occhi meravigliati per tutto ciò che ho detto, mi arrivano così tante parole che non basterebbe una giornata per esprimerle tutte. Il suo profilo si staglia nitido contro la luce che proviene dalla finestra, facendolo sembrare veramente un angelo avvolto dalla luce dorata del sole. Un angelo bellissimo. Addenta il biscotto mostrando i denti bianchi come il latte, gli stessi che gli conferiscono quel sorriso che ti sa migliorare la giornata. Quanto mi fa tenerezza!La quiete si rompe improvvisamente. Il mio udito finissimo percepisce prima come un boato, e poi delle strane grida confuse, che piano piano si distinguono sempre meglio. Siamo seduti di spalle alla finestra, così mi giro di scatto.
-Che c'è?- mi chiede Mike, preoccupatissimo, facendo sobbalzare Bubbles.
Sento i suoi occhi puntati sul mio viso.
-Ma niente- rispondo sarcastica. -Più che altro mi sa che hanno scoperto in che albergo siamo.
Si volta anche lui. Molto in basso, vicino alle porte dell'albergo, una massa di fans impazziti e giornalisti (giusto per riprendere un attimo il discorso sulla privacy) si accalcano pericolosamente dietro le transenne. Solo la strada divide il marciapiede dove si trovano dall'albergo. La polizia cerca di trattenerli, ma le persone sono troppe. La preoccupazione di Michael sfuma subito e schiude appena le labbra, rivelando un sorriso compiaciuto: -Voglio uscire fuori. Voglio salutarli. Aspettami qui.
Wayne non è in camera e per un attimo, a quell'affermazione, divento io quella preoccupata, ma in fondo cosa gli potrebbe mai succedere? Apre lentamente le ante della porta a vetri che dà sul balcone ed esce. Ha una mano sul cappello e agita l'altra, mandando baci. Dalla strada si sente un improvviso boato e i fans cominciano a salutare a loro volta, agitando in aria striscioni con frasi del tipo Welcome back angel, Michael, we love you, Michael you're a gift from God e così via. Quando ritorna dentro, ridendo, afferra un piccolo telo, prende un pennarello nero da un cassetto e lo autografa, scrivendo anche I love you!; esce nuovamente e lo agita al vento. Un altro boato, questa volta più forte del precedente. Appallottola il telo su sé stesso e lo lancia il più lontano possibile. Il telo attraversa l'aria a rallentatore, curvando ripetutamente a destra e a sinistra, cercando di lottare contro un lieve venticello. Centinaia di braccia si protendono verso l'alto, le teste sono alzate al cielo, con gli occhi fissi sul telo. In quali mani finirà? Chi sarà il fortunato? Michael guarda giù, sporgendosi appena dal balconcino per vedere meglio e assicurarsi che il telo non finisca da qualche altra parte. E' dolcissimo! Quando il telo sta per arrivare nelle mani dei fans scoppia il caos. Tra spintoni, gomitate e salti, tutti ci si avventano sopra, a costo di strapparlo per averne ciascuno un pezzetto. Dopo qualche secondo con il fiato sospeso, un ragazzo, tutto sudato, se lo aggiudica trionfante. Non dimenticherò mai l'espressione di felicità ed incredulità dipinta sul suo volto. In quel preciso momento in stanza entra Wayne, tutto trafelato, e lanciando un rapido sguardo al balconcino esclama: -Ma che sta succedendo?
Faccio spallucce.
-Ha fatto tutto da solo!- dico ridendo, ma Wayne non sembra dello stesso umore, me lo suggerisce la fronte corrucciata.
Michael continua a sorridere e mandando un ultimo bacio, con le dita fa il segno di pace e rientra.
-Signore, cosa...- ma non finisce la frase, perché l'emozione da bambino sul viso di Michael gli fa cancellare la rabbia, come un genitore rassegnato che non sa come contenere la gioia del proprio figlio.
-Erano come impazziti!- esulta Mike come se avesse visto per la prima volta una folla emozionarsi per la sua presenza in città.
-Hai visto l'espressione di quel ragazzo?- chiedo con un senso di emozione che mi pervade il corpo.
Mi sembra di aver vissuto la sua felicità in prima persona.
-Dici di quello che è riuscito a prendere il telo?
-Sì. Non gli sembrava possibile! Ma per quanto tempo pensi che resteranno qui?
-Non ne ho idea... Ma sono contento, con il loro amore mi sento protetto. So che non mi abbandonerete mai- e a quest'ultima frase capisco che veramente ciò di cui ha più bisogno è amore e protezione

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We are Forever
Fanfiction《E poi sei arrivato tu, con un semplice cappello Fedora, un paio di mocassini e un guanto di paillettes...》 Claudia ha da sempre avuto una passione sconfinata per Michael Jackson e un sogno nel cassetto. Così, quando le si presenta l'opportunità di...