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Esco dalla mensa e mi dirigo verso l'aula di Inglese che a quanto pare è l'ultima lezione di oggi.

Mentre cammino nel corridoio mi raggiunge Ashley:"Mi dai il tuo numero, così messagiamo?"annuisco, le do il numero ed entriamo nell'aula.

Finalmente la mattinata finisce e vado verso l'uscita, saluto Ashley e aspetto l'autobus nella fermata davanti scuola.

Arrivo a casa e mi butto nel letto, ma in quel momento il mio telefono vibra due volte, lo prendo dalla tasca dei jeans e vedo di chi fosse il messaggio.                                   
'Ei Rebecca, sono Ashley'
Aggiungo il numero alla rubrica.
                                       
Sono solo le 17:30, magari posso farmi un giro per ambientarmi in questa nuova città.

Scendo le scale, passo dalla cucina, vedo mia madre ai fornelli e la avverto che sto per uscire.
Mi raccomanda che per le 19 devo essere a casa.

Abito in una via con varie villette a schiera e sembra un quartiere tranquillo.

Attraverso la via silenziosamente, metto le auricolari e prendo il telefono dai jeans per scegliere la canzone.

Cammino senza una meta precisa, osservo i negozi e le grandi vie sommerse di luci, clacson e persone che passeggiando tenendo per mano i loro figli.

Mi soffermo a guardare una coppia che mi si presenta davanti. Lei sorride al ragazzo e lui le stringe la mano.

Abbasso lo sguardo e li sorpasso. L'ultima mia relazione è durata solo sei mesi, e devo dire che la relazione la tenevo su solo io.

Pensavo di essermi innamorata due anni fa, che avevo trovato la persona giusta eccetera, ma non era vero, per niente.

Lui, credo che alla fine fingesse di essere il mio fidanzato.
Ero talmente cotta di questo ragazzo che neanche notavo che quando non era con me stava con altre tre ragazze.
Si ero troppo ingenua.

Controllo l'orario e vedo che manca solo mezz'ora alle 19 quindi decido di tornare a casa. Ripercorro le vie affollate di Manhattan e noto solo ora che si sta facendo buio così affretto il passo.
                      
Raggiungo la mia via e riprendo il cellulare per cambiare canzone, e il quel momento vado addosso a qualcuno.

Alzo lo sguardo verso la persona e rimango sbalordita.
No, non può essere, non posso aver scontrato un'altra volta lui.

"Attenta a dove vai."pronuncia la frase con leggera irritazione alzando gli occhi da suo cellulare, ma non appena mi vede spunta un sorriso malizioso sulle sue labbra.
"Scusa."dico io abbassando leggermente la testa.

"È la seconda volta che mi vieni addosso, ragazzina."commenta ancora con quel ghigno in faccia. Non avevo mai sentito una frase uscire dalla sue labbra e noto un certo accento straniero.

《Rebecca ti ricordo che si è trasferito anche lui qui da poco.》mi ricorda la mia coscienza. Ma aspettate mi ha appena chiamata ragazzina?

"Senti mi dispiace, ok?"dico irritata.
"Devo dire che sei abbastanza nervosa, ragazzina."ha ancora quel sorrisetto in faccia e fa un passo verso di me.

Mi sta cominciando davvero ad infastidire.
"Scusa ma io dovrei tornare a casa."sorpasso il ragazzo ma lui mi ferma per un braccio.

"Guarda caso anch'io abito in questa via, ragazzina. Ti faccio compagnia?"sorride malizioso e io capisco le sue intenzioni, così mi stacco dalla sua presa e dico:"No grazie. Trovati qualcun'altra."e in tutta risposta mi giro e vado verso il cancello di casa.

Ma chi si crede di essere per parlarmi in questo modo? Secondo lui sono quel tipo di ragazza?
Io ho già capito che tipo è lui invece.

Il solito ragazzo stronzo amato da tutte le ragazze della scuola, eccetto me. Il tipo da una botta e via, semplice. E di certo io non cadrò nella sua trappola.

Appena dentro, un odore molto forte e delizioso mi invade le narici e così vado in cucina per vedere la bontà preparata per cena.

Mia madre  mi dice che la cena è quasi pronta. Vedo mia sorella scendere le scale e sedersi al suo posto a tavola.

Amber ha quasi 14 anni, quest'anno frequenta la prima superiore. Mi ha detto che già ha fatto amicizia e per questo sono contenta per lei.

È sempre stata diversa da me, lei interagisce subito con tutti, io invece sono più introversa.

Dopo la cena salgo in camera, mi metto il pigiama e prendo il libro sul comodino.

Dopo qualche minuto mi vibra nuovamente il cellulare, decido di prenderlo e il messaggio ricevuto è da un numero sconosciuto.

'Segnati il mio numero come: il ragazzo a cui vado sempre addosso'

La frase finisce con una faccina compiaciuta e capisco subito di chi si tratti.

'Come hai avuto il mio numero?'
'Ashley. Segnati il mio numero, ragazzina.'

Mi devo ricordare di fare una chiacchierata con Ashley.
Alzo gli occhi al cielo e lascio il telefono sul letto. Questo ragazzo sta davvero iniziando a irritarmi.
                               ~~~
Perché é così difficile alzarsi dal letto la mattina? Oggi non ho proprio voglia, ieri è stata una giornata troppo lunga.

Mi alzo e comincio a prepararmi. Metto un paio di jeans, una maglia grigia, un cardigan nero e le mie immancabili Converse bianche.

Oggi i miei capelli non vogliono collaborare così li lego in una coda alta e vado in bagno per truccarmi leggermente.

Scendo in cucina dove trovo mia sorella. Mangio la mia colazione ed esco.    
       
Arrivata a scuola, vado verso il mio
armadietto per prendere i libri della prima lezione.

Appena lì qualcosa attira la mia attenzione. Tre ragazze camminano con aria da superiori nel corridoio scolastico e quella posta più in avanti rispetto alle altre, è una bionda con un top rosa troppo aderente, una minigonna nera e un paio di tacchi alti almeno 15 centimetri.

Dopo poco, arriva Ashley e come se mi leggesse nel pensiero mi dice "È Jessica, la più popolare della scuola e capo-cheerleader. A quanto pare è stata con più di mezza scuola. È stata a letto anche con una parte dei ragazzi del nostro gruppo."sono sbalordita.         

La vedo dirigersi ondeggiando i fianchi verso qualcosa o forse qualcuno.

-Spazio autrice-
Bene ecco il secondo capitolo.
Spero come sempre che vi piaciuto.
Alla prossima❤
Martina❤

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