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"Alan! Alan!"urlo emozionata guadagnandomi occhiatacce dalle persone intorno. "Mh..."sento un mormorio mentre la signora vicina mi guarda male tornando a leggere il proprio giornale alzando gli occhi al cielo.

"Alan! Stiamo per atterrare!"continuo a dire però con un tono più basso per far si che il mio ragazzo si svegli. Si è addormentato quasi subito e non si vuole proprio svegliare.

"Oh insomma!"dico scuotendolo per quel che posso. Guardo il finestrino e tra pochi minuti atterreremo. Sorrido super emozionata e il mio sguardo ricade sul ragazzo che mi accompagna.

Sorrido mentre lo osservo dormire con le labbra semi aperte in una posiziona strana e penso abbastanza scomoda visto che siamo ancora seduti in aereo.

"Alan!"urlo di nuovo contenta dal momento che è stato annunciato che stiamo atterrando. Lui apre gli occhi di scatto e porta una mano al petto spalancando la bocca.

"Ma sei impazzita? Perché urli cosi?!"mi dice guardandomi male ancora sconvolto. Io ridacchio notando che la signora al fianco di Alan ci guarda di nuovo male.

"Ma stiamo atterrando! E poi non ti svegliavi."dico sorridendo.
L'aereo scende e finalmente atterriamo mentre guardo la scena dal finestrino ancora con un sorriso enorme stampato in viso.

"Finalmente!"esclamo e Alan sorride scuotendo la testa. "Sei abbastanza emozionata come vedo."dice non appena ci comunicano che è possibile togliere le cinture e scendere.

Anche il prade di Alan scende con noi e insieme prendiamo le valige e percorriamo l'aeroporto affollato di gente. Alan prende la mia mano e la stringe nella sua mentre trasporta con l'altra la valigia e la stessa cosa vale per me.

Decidiamo di prendere qualcosa da mangiare in aeroporto visto che non mangiamo da parecchio. Prendiamo un panino al volo e ci sediamo nei tavoli del bar.

Il padre di Alan al momento parla al telefono con la moglie che a quanto sembra chiede freneticamente come stiamo e dove il suo 'tesoro' riferendosi al figlio.

Sorrido al commento della madre mentre adesso Alan parla con lei e fa strane smorfie ad ogni parola della donna. "Mamma ho capito. Sì, lei è tranquilla, qui con me."dice guardandomi mentre il padre  si allontana per prendere un caffè.

Mando un messaggio a mia madre comunicandole, che sono appena atterrata. "Andiamo?"chiede il signor Anderson, ritornando al tavolo. Noi annuiamo e ci dirigiamo verso l'uscita.

Decidiamo di chiamare un taxi per dirigersi alla vecchia casa di Alan dove starà il signor Anderson e poi il taxi ci porterà al nostro appartamento dove alloggeremo questa settimana.

Il taxi arriva e tutti e tre entriamo all'interno spiegando all'autista dove andare.

"Alan, per qualsiasi cosa, chiamate, va bene?"domanda prima di scendere dell'automobile il padre del mio ragazzo ed entrambi annuiamo infine dopo un piccolo sorriso da parte sua, prende la valigia e noi ripartiamo diretti al nostro appartamento.

Il mio sguardo non si è mosso dal finestrino, sono troppo emozionata e mi soffermo ad osservare qualsiasi cosa. Sorrido osservando le strade affollate e poi sento lo sguardo di una persona sulla schiena quindi mi giro verso Alan.

Lo becco osservarmi mentre mi avvicino di più a lui. "Grazie"sussurro soltanto prendendo la sua mano. Lui sorride e mette un braccio attorno alle mie spalle.

Arriviamo a destinazione e, dopo aver pagato il taxi, saliamo le scale del piccolo condominio e troviamo l'appartamento.

Alan mi ha comunicato che la proprietaria di casa ci aspetta all'interno per darci le chiavi e per parlare dell'appartamento, quindi non appena siamo davanti la porta, bussiamo.

Just us TogetherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora