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Entro in casa e vado diretta in cucina.
Mia madre vedendo che sono tornata molto prima del dovuto mi chiede:"Come mai sei già tornata? Sei stata in quella casa solo 10 minuti."

"Non mi sono trattenuta molto..."dico soltanto sedendomi al tavolo.
"Hai conosciuto i loro figli? Il più piccolo ha 6 anni è un amore. Ma il figlio più grande è molto carino, vero?"mi fa l'occhiolino e io ho gli occhi sbarrati a causa della sua domanda.

"È un ragazzo normale non è tutta questa grande bellezza."giocherello con i fili che fuoriescono dal centrotavola.
"Sì chiama Alan giusto? Magari va nella tua stessa scuola."pensa mia madre.

"Sì mamma si chiama Alan. E...io ho già avuto il piacere di conoscerlo quasi una settimana fa."dico con poco entusiasmo. Devo cambiare discorso subito.

"Avete dei corsi insieme?"chiede mia mamma speranzosa.
"Si siamo compagni di banco nell'ora di Matematica."sbuffo.

"Che bello!"dice contenta.
"Papà è al lavoro? E Amber dov'è?"provo a cambiare discorso.
"Tuo padre è al lavoro e tua sorella è in camera. Ma non cambiare discorso, signorina."mi fulmina con lo sguardo mia madre mettendo i piatti al loro posto.

"Ma mamma devo proprio andare a studiare adesso, non possiamo parlarne più tardi?"cerco di convincerla facendo gli occhi dolci.

"Ma volevo saperne di più del figlio dei nostri amici che a quanto pare è pure il tuo compagno di banco..."mi dice sorridendomi ma in questo momento entra in cucina mia sorella:"Chi è questo Alan?"mi domanda curiosa.

Ti prego, risparmiami almeno tu cara
sorellina. Perché devono tutti chiedere di questo ragazzo? Non lo conosco neanche tanto.

"È solo un mio compagno che a quanto sembra è figlio dei nostri vicini."dico solo minimizzando.
"E non solo ho appena scoperto che i nostri vicini sono i nostri amici di università! Non è incredibile!"aggiunge mia madre.

"Come si chiama questo ragazzo? Ma aspetta un attimo ma è quello che ti ha accompagnata a casa ieri sera?"mia sorella mi sorride compiaciuta e mette le braccia conserte.

Non ci posso credere. Ieri sera era molto tardi e mia sorella era sveglia a quell'ora.
Ma non mi scandalizzo molto per questo ma quello più importante è che adesso pensa che io e lui ci frequentiamo e lo pensa anche mia madre

"Si perché non avevo passaggio per tornare a casa."dico.
"Ti ha accompagnata, lui?"a mia mamma brillano gli occhi. Spero che non si faccia altre strane idee.     

"Sì ora scusate ma dovrei fare i compiti."mi affretto a salire le scale. Velocemente arrivo nella mia stanza e mi butto nel letto.

Controllo il telefono e vedo che ho un messaggio da leggere.
'Ragazzina, mi hanno appena avvisato che sta sera c'è un'altra festa, vieni?'

Alzo gli occhi al cielo e rispondo subito ad Alan.
 
'No. Mi è già bastata quella di ieri sera.'

'Mi sa che non andrò neanche io.'

Finisce la frase con una faccina compiaciuta. E con questo cosa vorrebbe dire?
'Capisco.' Dico soltanto

'Allora cosa fai questa sera?' Mi chiede dopo pochi secondi.
'Perché lo vorresti sapere?' Scrivo ancora.
'La ragazzina è sempre acida come vedo. Allora ci sentiamo o ci vediamo.'

E anche questa volta mi manda una faccina compiaciuta.
Chi lo capisce.

Ormai sono quasi le otto di sera quando ho finito i compiti e i miei genitori stanno per andare ad una cena con dei colleghi di mio padre. Mia sorella dorme a casa di una compagna così ho tutta la casa per me.

Prendo un plaid, i pop corn e metto uno dei miei film preferiti. Dopo aver preparato i pop corn torno in camera, accendo la TV e mi distendo sul mio lettone.

L'unica cosa che amo follemente della mia nuova camera è il mio letto. Ho  decorato la stanza con delle specie di stelle e delle lune. Amo tutto ciò che riguarda l'astronomia.

Sono all'inizio del film ma qualcosa attira la mia attenzione e così lo fermo per capire da dove provenga il rumore.
Non sento più nulla così riprendo la narrazione del film.

La finestra si apre di botto e io salto giù dal letto e grido come se non ci fosse un domani. Cado per terra e sbatto il sedere con un tonfo. Sono dall'altra parte del letto per terra e non vedo chi sia l'artefice del mio spavento.

Sento una risata, una sonora risata e solo quello mi basta per capire chi sia l'essere malefico che mi ha spaventata in una maniera atroce.
Mi alzo subito tutta rossa in viso e vedo Alan disteso sul mio pavimento a ridere rumorosamente. Alan caro vedi come ti arriva uno schiaffo adesso.

"Cosa ci fai tu qui?!"grido.
"Stai calma e non gridare. Sono solo venuto a trovarti."mi fa un sorriso malizioso e si avvicina.
"Oggi ti ho detto come stanno le cose! Cosa non capisci?"dico esasperata.

Mi ignora e chiude la finestra da dove è entrato. Aspettate....ma veramente è entrato dalla finestra?
"Ma sei pazzo o cosa? Ti sembra il modo di entrare in casa? Ti costava molto suonare quel dannato campanello?"grido in modo che mi senta.

"Cosa non capisci di non gridare e poi dovevi vedere la tua faccia" Continua a ridersela e io sono sul punto da dargli veramente uno schiaffo.

"Uno: Perché sei entrato dalla finestra. Due: perché sei venuto qui. Tre: come ti è saltato in testa di entrare dalla mia finestra."l'ultima frase la grido talmente forte che lui deve mettersi una mano all'orecchio.

"Sono solo entrato dalla finestra perché stai facendo tutto questo caos?"dice lui tranquillo sedendosi sul letto.
"Per risponderti su cosa voglio è molto semplice: so che eri da sola e volevo farti compagnia."continua lui.

"Come fai a sapere che sono da sola? Sei per caso uno stalker?"lo guardo con sguardo cupo.
"No, mentre venivo qui ho incontrato tua madre e mi ha detto che eri sola a casa e se volevo potevo farti compagnia."mi sorride malizioso.

"Neanche per sogno ora vai."indico la porta.
"Dai Rebecca vedremo solo un film ti giuro che starò zitto e non cercherò di fare nulla."prova a convincermi lui.                                                            
"E va bene ma se cominci a fare il cretino, ti mando via."rispondo sospirando.
"Bene. Allora che guardiamo?"
"Questo."rispondo facendo ripartire il film.

Durante tutto il film, Alan è stato per una volta davvero in silenzio.
Finito esso lui inizia a lamentarsi su il finale e io alzo gli occhi al cielo.
"È un film."gli ripeto per la centesima volta e lui mette il broncio.

Vedendo la sua faccia gli lancio un cuscino che lo prende in pieno viso.
"Cosa hai osato fare signorina."mi guarda prima con aria scioccata e poi con aria di sfida.
Prende due cuscini e me li tira addosso ma li schivo entrambi.

"Sei molto agile, eh? Ma tanto non mi scappi. Comincia a correre cara Rebecca."Comincia a rincorrermi, per tutta la stanza.

Per una volta non è il solito Alan scorbutico e pervertito, ma è diverso.
Inciampo sul tappeto e scivolo per terra, e così Alan mi cade automaticamente addosso.                                             
"Ora non mi scappi più eh?"sorride in modo un po' inquietante.
"Ti ricordo che sono caduta quindi hai automaticamente vinto solo perché hai avuto fortuna." Scoppia in una risata che mi contagia subito.
Perché adesso mi sento così....bene?

-Spazio autrice-
Bene ecco anche oggi un nuovo capitolo. Cosa succederà tra Alan e Rebecca? Perché questi due ragazzi non riescono a stare lontano l'uno dall'altra? Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti❤
Al prossimo capitolo.
Martina❤

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