"Credo che tu non farai un bel niente prima che io ti spacchi la faccia. Lasciala andare."urla una voce. La sua voce. Alan è qui. È qui e io so che con Alan sono al sicuro.
Non sento più il peso di quel deficente addosso, mentre metto le mani sulle orecchie con fare protettivo e chiudo gli occhi. Sento soltanto dei suoni sordi, urla di Alan e pugni.
Mi accascio a terra contro il muro ancora con le mani sulle orecchie e gli occhi chiusi. Delle lacrime amare bagnano il mio viso e vorrei essere più forte in questi momenti. Mi chiedo ancora cosa sarebbe successo se non fosse arrivato Alan.
Devo fermare in qualche modo il mio ragazzo che continua a tirare pugni a quel...non ho un nome per questo essere deplorevole. Stava quasi per mettere le sue luride mani sul mio corpo e a solo il pensiero mi viene il voltastomaco.
Apro di scatto gli occhi ancora colmi di lacrime e vedo la scena che mi si presenta davanti. "Non provare mai più nemmeno a guardarla!"continua a gridare Alan sferrandogli un altro colpo. Marcus ha il labbro spaccato e a sua volta ha spaccato quello di Alan.
Io tento di parlare ma mi è impossibile comporre una frase di senso compiuto quindi mi limito a gridare:"Alan!"e lui si gira di colpo ricevendo un altro pugno in pieno volto da Marcus.
Quest'ultimo riesce a spostare Alan, distratto dal suo corpo e fugge. Il mio ragazzo si accascia per terra e io lo raggiungo. "Alan..."sussurro prendendolo per le spalle e facendo scorrere le lacrime sul mio viso.
È più forte di me, non riesco a sfogare la mia rabbia in altri modi. Piango. Sfogo la rabbia piangendo e questo non riesco altri sopportarlo perché mi fa sentire debole. Troppo debole.
Lui mi guarda e non appena mette le sue grandi mani sul mio viso rabbrividisco e il mio sguardo diventa assente. Alan si accorge di ciò e io con la testa sono totalmente in un altro posto. Brividi di terrore continuano ad attraversare il mio corpo.
Rivedo tutto in meno di tre secondi. Le sue mani su di me, i suoi sguardi maliziosi le mie grida strozzate. "Rebecca"mi chiama Alan prendendomi per le spalle ma io non rispondo. Non riesco a parlare e continuo a rabbrividire.
So che è Alan che in questo momento mi sta toccando ma non riesco a rimanere tranquilla. Alan sbianca non appena vede che non accenno a rispondere.
So che in questo momento ho lo sguardo perso su un punto qualunque, che i miei occhi sono spenti e che la paura di Alan nei miei confronti mi fa stare male.
"Rebecca!"urla nuovamente Alan scuotendomi per le spalle ma io nuovamente non rispondo. Le sue mani su di me, il suo 'adesso ci divertiremo', la mia paura costante.
"Ehi! Guardami, Rebecca! Ti prego, guardarmi."continua ad urlare preoccupato Alan.La mia testa riesce a ritornare sulla Terra e la mia testa di gira verso di lui e finalmente i nostri occhi si incontrano. "Alan..."sussurro talmente piano che credo non mi abbia sentita.
Lui al mio richiamo mi guarda ancora preoccupato e mi stringe contro il suo petto."Mi dispiace, mi dispiace così tanto."sussurra accarezzandomi i capelli. Io non riesco a rispondere ma mi domando il perché sia lui ha dirmi che gli dispiace. Lui non ha fatto nulla. È stata solo colpa di quell'essere mostruoso.
"È tutta colpa mia. Ti stai facendo male solo per colpa mia!"urla frustrato e io non mi muovo di un centimetro. "Non è...colpa...tua" sussurro sempre scossa.
"Solo colpa mia. Mi dispiace...mi dispiace così tanto."continua a scusarmi e per un tempo interminabile restiamo così sconvolti, arrabbiati, scossi e soprattutto io impaurita. "Vieni. Ti porto a casa"mi dice sciogliendo l'abbraccio.
Io mi limito per quel che posso ad annuire e stringo la sua mano mentre con gli occhi mi guardo intorno. So che tutto questo ha causato questo tipo di paura in me. Adesso ho paura persino a camminare e quindi mi guardo intorno.
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Just us Together
RomanceDue ragazzi, Rebecca e Alan, entrambi cambiano città, scuola, hanno intenzione di ricominciare tutto da zero. Si trasferiscono a Manhattan per esigenze familiari, ma lui, il solito cattivo ragazzo, adorato dalle ragazze di tutta la scuola e giocator...