"Alan. Ti voglio, ora."dico decisa e lui non aspetta altro e torna a baciarmi. Adesso. Siamo solo io e lui. "Ne sei sicura?"mi domanda ancora con leggera preoccupazione.
"Sicura..."mormoro sulla sua bocca e lui mi scosta una ciocca di capelli che mi è ricaduta sul viso. "Sicura, sicura?"domanda nuovamente e io sbuffo.
"Zitto e baciami."dico ormai stufa di questa attesa e lui non se lo fa ripetere due volte che ritorna sulle mie labbra. Sento una strana adrenalina nel mio corpo, so che questo è uno dei momenti più importanti per me e so anche che Alan lo vuole rendere perfetto.
Il mio vestito è già per terra insieme alla sua maglia. Slaccio la cintura con suo aiuto e lui tira i pantaloni giù fino alle ginocchia.
Ma si interrompe, mi guarda e cerca di interpretare l'espressione dipinta sulla mia faccia. "Non essere in imbarazzo con me. Si te stessa."mi dice togliendo le mie mani dal mio viso mentre cerco di nascondere il mio disagio. Sono proprio inesperta.
"Rilassati."mi dice e scende lungo il mio collo, lo bacia e poi passa alla clavicola, fino a scendere sul mio petto. Io ansimo già e sento nuovamente un calore accendersi in me.
Scende tra i miei seni e si aiuta con le mani, tastando ogni centimetro del mio collo. E in un secondo che lui è già arrivato con le labbra sotto l'ombelico e io tiro i suoi capelli e accarezzo il suo collo.
Piano piano accarezza nuovamente il mio corpo e poi mi guarda negli occhi. Intesamente il suo blu si scontra con il mio castano.
"Sei bellissima."mi sussurra a fior di labbra e cerca di togliere lentamente il mio reggiseno ma esattamente in quel momento sento suonare il mio cellulare. Alan sbuffa sonoramente e io non do tanta retta al mio telefono.
Torno a baciarlo ma il telefono continua a suonare. "Sono le due di notte. Credo che dovresti rispondere."mi dice staccandosi e alzandosi. Tempismo perfetto. Io ancora in reggiseno e mutande, lui in boxer, adesso mi sento leggermente in imbarazzo.
Mi alzo anch'io e prendo il cellulare che continua a suonare. Lo schermo si illumina con la chiamata di mia madre e per poco non mi viene un colpo. Mia madre pensa che io sia da Ashley.
Rispondo subito ancora in ansia. Non so perché ma ho un brutto presentimento. "Mamma?"domando preoccupata e poi sento solo dei singhiozzi smorzati.
"Mamma?"domando ancora con voce più alta e Alan di gira verso di me con sguardo preoccupato mentre mette i pantaloni. Ci siamo fermati e non siamo andati oltre.
"R-Rebecca..."sussurra una voce. Ma non è mia madre. È mia sorella. "Amber? Amber che succede? Perché piangi? Perché mi hai chiamato con il numero della mamma? Dove sei?"chiedo con voce preoccupa e abbastanza in ansia.
"Ti prego vieni qui."dice solo e io mi precipitò a prendere il vestito. "Dove? Dove, Amber?"chiedo nervosamente. Sembra che mi stia venendo una crisi isterica. "In ospedale."sussurra solo e poi chiude. Alan mi guarda e con le ginocchia casco a terra.
Lui viene subito in mio soccorso e mi abbraccia. Si è già vestito e io mi affrettò a prendere i miei. "Dobbiamo correre in ospedale."dico io in ansia.
"Cosa è successo?"domanda anche lui preoccupato."Non lo so!"grido esasperata e non appena sono vestita lui prende le chiavi dell'auto e in giro di cinque minuti siamo già in strada. Mia sorella era in lacrime, dannazione. In ospedale.
No, no, no, non può essere successo nulla di grave. No. Meno di venti minuti fa io e Alan eravamo distesi sul suo letto a baciarci e adesso mi rendo conto che potevo rispondere prima a mia sorella. Che potevo benissimo risponderle prima.
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Just us Together
Любовные романыDue ragazzi, Rebecca e Alan, entrambi cambiano città, scuola, hanno intenzione di ricominciare tutto da zero. Si trasferiscono a Manhattan per esigenze familiari, ma lui, il solito cattivo ragazzo, adorato dalle ragazze di tutta la scuola e giocator...