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Pov's Alan

Questa ragazza mi sta facendo    impazzire. Perché questa è così difficile da conquistare? Il problema è che mentre provo a farlo sto perdendo la testa io.

《Alan cosa stai dicendo. Smettila subito.》mi ricorda la mia coscienza. Hai ragione ma tra poco sarà a quella stupida festa e ci saranno troppi ragazzi in preda agli ormoni che le correranno dietro, e questo mi fa imbestialire.

《Geloso? Ma cosa ti sta succedendo?》mi domanda la mia coscienza. Io non sono geloso. Alan Anderson non è geloso. Ricorda Alan è solo per una notte, solo per notte.

Non puoi innamorarti di nuovo. Non puoi. Non posso. Quello che è successo nel passato deve rimanere nel passato e con Erick che è ritornato sarà ancora più difficile.

Sono venuto qui per dimenticare e devo. Non posso di certo innamorarmi e poi provare di nuovo quel dolore.

Rebecca è solo un po' difficile, testarda, stronza e tutto il resto. Ci vorrà solo leggermente del tempo in più.

《Allora se qualcuno prova a sfiorarla, per te va bene?》mi stuzzica ancora. Se qualcuno la tocca io...ho bisogno di sapere dove si trova questo locale e l'unica persona che può dirmi ciò è Ashley. Così la chiamo.

"Pronto?"risponde dopo pochi squilli.
"Ashley ho bisogno di un favore."
"Che genere di favore, Alan?"mi chiede confusa.
"Dove si trova la festa questa sera?"chiedo.

"Perché lo vuoi sapere?"continua a domandare. Già mi sta facendo innervosire. Perché non si fa i cavoli suoi?

"Affari miei. Allora?"domando sbuffando. 
"Sempre il solito. Comunque è il locale vicino scuola, due isolati più avanti." mi spiega dove si trova il posto e capisco dove si trovi.

"Va bene. Ci vediamo."riattacco senza nemmeno darle il tempo di rispondere e mi preparo.
Non posso permettere che qualcuno la tocchi o solo la sfiori.

《Ma ti sei sentito? Chi è questo ragazzo? Non sei più tu. Adesso ti interessa una ragazza? Non eri il tipo da una botta e via? Come dici tu?》ecco di nuovo la mia coscienza.

Comunque si sono sempre lo stesso. Non mi interessa nessuna, è solo che con lei ci vuole più tempo. È un tipo difficile e così ingenua che mi intriga troppo.

Non voglio che nessuno le stia addosso. Sono sempre lo stesso ricorda.
《Se lo dici tu..》stai zitta una buona volta.

Mentre arrivo al locale vedo che è stracolmo di persone che ballano in modo strano. Alzo gli occhi al cielo e
provo ad entrare ma mi imbatto subito in uno strano odore.
È un miscuglio tra fumo e un'altra fragranza che sembra simile all'alcol.

In quel momento la vedo con la sua gonellina nera, abbastanza corta mentre ride insieme alle altre. È lì che balla con le sue amiche in un modo a dir poco fantastico per i miei occhi.

Che cosa sto dicendo? Alan riprenditi.
I miei occhi la seguono ovunque si sposti e la vedo avvicinarsi al bancone dove in questo momento mi trovo.

Preso dal fatto che lei possa vedermi mi allontano dall'altra parte del locale. Posso sempre osservarla da lontano.

"Guarda chi c'è. Che ci fai qui?"ghigna qualcuno dietro di me. Capisco subito chi è l'essere altamente irritante.
"Potrei farti la stessa domanda."mi giro e lo guardo con aria di sfida.

"Hai paura che possa portarti via un'altra ragazza? Lo sai che non è finita bene qualche anno fa-"non lascio finire Erick.
"Non provare più a mettere in mezzo il mio passato."ringhio incazzato.

"Al posto tuo guarderei Rebecca che questa sera è più sexy del solito."fa un sorrisetto guardando il sedere della ragazza.
"Non provare neanche a guardarla."Lo fulmino con lo sguardo. 

Adesso è seduta al bancone a parlare con quel deficente del barista che pende dalle sue labbra. Questo idiota ci sta provando letteralmente con Rebecca e io devo trattenermi da non tirargli un pugno.

Parlano e lei sorride spesso. Penso le stia facendo qualche complimento del tipo 'sei una bellissima ragazza' e robe varie.

Lei ha bevuto solo un bicchierino ma noto che già è poco lucida. Solitamente non sarebbe così socievole e io ne sono consapevole.

La vedo poggiare i gomiti e scoprire un po' della visuale del suo petto attraverso la piccola maglia che indossa.
Credo che sto per esplodere ma riesco a contenermi. Vorrei tanto sentire cosa sta dicendo lo stronzo.

Mi avvicinò di qualche passo e non posso fare a meno di incazzarmi ancora di più.
"Questo qui ci sta proprio provando."sento ridacchiare Erick. Non ti conviene metterti in mezzo deficente, penso nel frattempo.

Da quando mi sono avvicinato ho capito soltanto il nome del barista idiota. William. Mi sta già sul....meglio non parlare.

Lui è da un po' che è appoggiato al suo stupido bancone troppo vicino alla ragazza.
Continuano a parlare e lui è sempre più vicino.

Io non ce la faccio a stare così, sto esplodendo. Così mi alzo deciso a stendere il biondino, ma Erick mi prende per un braccio e mi ferma.

"Cosa stai facendo?"domanda.
"Vado a dare un pugno in faccia a quell'idiota."tolgo la mano di Erick e vado dietro alla ragazza che ormai mi sta facendo impazzire.

"Rebecca..."sbotto. Il barista mi guarda confuso e lei sussulta appena sente il suo nome provenire dalle mie labbra. Si gira piano e non appena incontra i miei occhi un velo di rabbia li attraversa.

"Cosa ci fai tu qui?!"urla così forte che la musica di sottofondo sembra un sussurro in confronto alla sua voce.

-Spazio autrice-
Bene ecco qui. Questo capitolo è un po' diverso perché è sotto il punto di vista di Alan. Che ne pensate? Dal prossimo torneranno quelli di sempre❤ Fatemi sapere cosa ne pensate. Cosa sta succedendo ad Alan? Cosa succederà?
Allora al prossimo capitolo!
Martina❤

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