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Entriamo dentro la grande baita di legno, con lo sguardo di tutti puntato addosso. I loro occhi si spostano sulle nostre mani unite e anch'io porto lo sguardo su di esse.

Tolgo velocemente la mia mano da quella di Alan e le mie guance si tingono di rosso mentre attraverso la sala e mi sistemo al mio posto a tavola.

Alan prende posto al mio fianco senza proferire parola e noto, fortunatamente che tutti ritornano ai propri discorsi distogliendo lo sguardo da me e Alan.

Michelle mi rivolge uno sguardo preoccupato e io le sorrido lievemente per indicarle che è tutto apposto. Le mie guance iniziano a ritornare del colorito normale e io comincio a sentire meno caldo.

"Ti senti meglio, ora?"chiede Michelle ancora leggermente preoccupata, al mio ragazzo. Mio ragazzo. Fa un certo effetto. Alan e io stiamo insieme. E io non posso ancora crederci.

Tre mesi fa ci siamo incontrati per puro caso, anzi scontrati per puro caso e io non lo sopportavo per i suoi modi arroganti e prepotenti. Nel tempo possono cambiare tante cose.

Legami, amicizie, amori, piaceri e le persone. Può cambiare tutto da un giorno ad un altro. Tutto può cambiare. Ed è quello che è successo a me. Come succede a tutti.

Un giorno quella persona è uno sconosciuto qualunque, una persona mai vista, con cui non hai mai parlato e da un altro diventa la persona di cui non puoi più farne a meno, la quale ami, la quale ti fa sorridere e sentire felice.

Mi sono trasferita consapevole del fatto che non sono un tipo molto estroversa. Lea è sempre stata con me fin da quando eravamo bambine, passavamo pomeriggi a vedere film e telenovele.

Per me era come una seconda sorella e non appena mi hanno annunciato la partenza per una nuova città sono andata in crisi.

La settimana prima del mio trasferimento ero in paranoia e avevo paura di non trovare delle persone che mi accettassero per quella che sono.

Invece le persone che adesso sono a questo tavolo mi hanno stravolto con la loro energia e simpatia a partire dal primo giorno in cui sono arrivata a Manhattan.

"Sì sì tutto bene."dice di fretta Alan al mio fianco distraendomi dai miei pensieri e monologhi.

La sua mano, sotto il tavolo si poggia sulla mia coscia e la pelle nuda sotto il suo tocco si riscalda immediatamente facendomi sorridere.

Guardo la tavola ancora imbandita e noto con piacere che siamo arrivati al dolce.

Le torte preparate da Ashley sono in bella vista sulla lunga tavolata, biscotti e panettoni portati dai ragazzi che sono venuti oggi, riempiono i vassoi di metallo.

Credo che aumenterò di qualche chilo solo guardando questa bontà.
《Stai sbavando》mi rimprovera la coscienza e io mi riprendo dal mio trance temporaneo.

Prendo un pezzo di ogni torta, qualche biscotto e un pezzo di pandoro. Alan mi guarda divertito e io gli rivolgo uno sguardo confuso mentre addento una fetta di torta al cioccolato.

"Mi sorprendi ogni giorno di più."mi dice mettendosi un dito sotto il mento. "Perché adesso che ho fatto?"chiedo sempre più confusa.

"Guarda il tuo piatto."me lo indica.
Lo guardo e poi mi giro verso di lui con lo stesso sguardo.

"Sono troppi come fai a mangiarli? Se vuoi mi offro io per aiutarti a mangiare la tua torta."mi propone e io istintivamente porto il mio piatto dalla parte opposta.

"Levati tu. Prendi quella."indico la torta nel vassoio e lui fa cenno di no con la testa. Sbuffo e continuo a mangiare. "La tua è piu buona."dice con un sorrisino e io alzo gli occhi al cielo. Sembra un bambino di 5 anni.

Just us TogetherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora