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Finalmente dopo una mattinata stressante sono tornata a casa.
Mia madre appena dentro, mi saluta e io mi limito ad un solo 'ciao' e vado dritta in camera.

Mi butto sul letto e quasi mi addormento. Sono stanca e ho bisogno seriamente di riposarmi ma ovviamente qualcuno deve rompere le scatole.

Questa persona bussa nuovamente alla porta, io in mi alzo di botto e apro la porta urlando:"Che c'è?!"ma davanti a me trovo mio padre con sguardo confuso.

"Tutto bene?"mi chiede non capendo il perché della mia faccia.
"Sì, scusami."sospiro e abbasso gli occhi.
"Sicura?"mi chiede ancora.

"Sì...oggi è stata una giornata più pesante del solito. Stavo dormendo. Comunque volevi chiedermi qualcosa?"domando.

"Sì. Questa sera non sarà più una cena con poche persone ma mi hanno comunicato che sarà un banchetto a casa del mio capo. Tutto si terrà nel suo enorme giardino. Elegante va bene?"mi domanda lui.

"Certo."dico e fingo un sorriso.
"Bene. Vado ad avvertire tua sorella."e così si gira e va verso la camera di Amber.

Chiudo la porta e mi ci poggio di spalle. Invece di dormire adesso devo iniziare a prepararmi. Sono già le 5 e se voglio essere pronta per le otto di questa sera, devo proprio cominciare.

Dopo una lunga doccia, vado al mio armadio e prendo uno dei vestiti più appropriati per queste occasioni.
Visto che siamo all'aperto scelgo quello con la parte superiore a mezza manica ma con le spalline ricamate in pizzo e la gonna blu.

Decido di fare un'acconciatura leggermente più complessa e quindi sistemo i miei capelli in uno chignon alto e intorno ad esso faccio una treccia.

Mi trucco e indosso i miei tacchi di un blu molto simile alla gonna e mi guardo allo specchio. Guardo l'orologio appeso alla parete e noto che mancano solo 15 minuti alle otto.

Il tempo è volato e mi decido a scendere in salotto. Mia madre sta mettendo i tacchi seduta sul divano e mio padre aspetta me e mia sorella, seduto sulla sua poltrona.

Appena mia mamma alza gli occhi su di me, sorride e mi si avvicina.
"Tesoro, sei stupenda."e così mi abbraccia. Abbozzo un sorriso e mio padre a sua volta sorride.

Dopo poco mia sorella scende. Ha un abitino color salmone senza maniche e i suoi lunghi capelli sono stati piastrati. Prendiamo la giacca e saliamo in macchina.

Mentre percorriamo le vie affollate di Manhattan mi soffermo a guardare fuori dal finestrino. Circa dieci minuti dopo, ci troviamo in una delle zone più ricche della città dove risiedono enormi ville.

Ci fermiamo davanti a una di queste. Scendo dall'auto e vedo un lungo sentiero illuminato e così lo percorriamo fino ad arrivare davanti all'enorme giardino con piscina dove si svolgerà il banchetto.

Molte persone sono già arrivate e noto che non ci sono molti ragazzi della mia età. Solo qualche ragazza che mi sembra familiare. Passeggio intorno alla casa ma mi fermo sentendo una voce squillante.

"E tu cosa ci fai qui?"urla la voce e io mi giro.
Ecco chi erano le ragazze di prima. Erano le amiche della ragazza qui davanti. Jessica.

"Sono stata invitata con la mia famiglia. Il capo di mio padre è il proprietario della casa."rispondo alla vipera.
"Sai questa è casa mia. E mio padre è il capo del tuo."mi fa un sorrisetto.

Noto solo adesso come è conciata.
Ha un vestito che le arriva sopra il ginocchio interamente fucsia. Su un fianco ha un enorme fiocco colmo di brillantini e i suoi capelli biondi sono sistemati sulle spalle in onde perfette.

Ma solo adesso penso alle sue parole. Quindi questa enorme villa è sua e suo padre è il capo del mio. Ma perché? Non solo la devo sopportare a scuola ma anche fuori da essa?

"Mi fa piacere. Ora scusa ma devo andare dai miei genitori."dico ironicamente la prima frase e comincio ad andarmene.

"Oh tesoro, guarda giusto in tempo."mi sorride mia madre appena la raggiungo. Davanti ai miei genitori, una signora e un signore mi sorridono.
"Salve."dico cortese con un piccolo sorriso porgendo una mano.

"Tu devi essere, Rebecca. Io sono il signor Miller, lei è mia moglie ed ecco mia figlia."mi strige la mano e poi chiama qualcuno dietro di lui.

Dietro le sue spalle spunta Jessica con un enorme sorriso compiaciuto verso di me.
"Piacere mio."mi dice falsa porgendomi la mano.
"Piacere."dico con tono aspro, le stringo a mia volta la mano e mio padre mi guarda male.

Sbuffo e fingo un sorriso. Sua madre ha un lungo vestito azzurro che deve costare una fortuna e adesso capisco da dove provengono i capelli biondi della figlia. Di aspetto si somigliano molto. Spero che non sia così per il carattere.

Jessica viene raggiunta da una delle sue 'amiche' che mi guarda malissimo.
"Che ci fa la sfigata qui?"domanda rivolta a Jessica, continuandomi a guardare e tutti si girano verso lei.

"Scusatemi vi conoscete?"chiede non capendo il signor Miller.
Jessica fulmina con lo sguardo la sua amica che credo si chiami Alexa.
Ovviamente la ragazza non capisce il messaggio che le invia con gli occhi Jessica e annuisce dicendo:

"Andiamo nella stessa scuola."risponde e poi si rivolge a me:"Che ci fai qui?"mi guarda nuovamente male e io non faccio in tempo a rispondere che Jessica mi precede:"Alexa avrai scambiato un'altra ragazza con lei. Andiamo di là. "

La sua amica nega ma Jessica la porta via e tutti mi guardano confusi.
"Tesoro conosci quella ragazza?"mi domanda mia madre.

"Forse l'avrò vista qualche volta a scuola."inventò e lei annuisce e continua a parlare con i signori Miller. Io e Amber continuiamo a girare intorno alla casa e ci sediamo su una panchina.

"Mi sto seriamente annoiando. "Mi dice sbuffando.
"Anch'io. Vedi quella ragazza che ci hanno presentato prima?"indico Jessica. E lei annuisce.

"È la ragazza più insopportabile della scuola e anche figlia del capo di papà."
"Ma non avevi detto che non la conoscevi?"mi dice non capendo.

"Non voglio avere problemi con questa ragazza. Potrebbe avere problemi papà con il lavoro se io li avessi con lei. Non vedi quanto è viziata?"Alzo gli occhi al cielo.

Sbuffa e lei mi sussurra:"Come mai ti sta antipatica?"
"Lunga storia."sospiro.
"Non ho nulla da fare adesso quindi racconta."si sistema bene sulla panchina e mi guarda negli occhi.

"È stata con tanti ragazzi della mia scuola. All'inizio dell'anno ho visto il mio compagno di banco e credo amico-"mi interrompe dicendo"Alan".
E io annuisco.

"Sì baciavano. E poi mi stuzzica ecc.."provo a deviare la situazione. Jessica come ha detto la sua amica mi considera una sfigata.
"È proprio scema."dice lei. Io rido e dico infine:"Andiamo da mamma e papà. Ci staranno aspettando."e così ci alziamo.

-Spazio autrice-
Ecco qui il capitolo di oggi. In questo capitolo non è apparso Alan però ecco di nuovo Jessica. Spero che la storia vi stia piacendo e vorrei sapere i vostri pareri. Grazie infinite per le vostre visualizzazioni e per i voti❤
Al prossimo capitolo!
Martina❤

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