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Mi sveglio consapevole che oggi sarà una lunga giornata. Quella di ieri non è stata delle migliori e penso che quella di oggi non andrà meglio.

Ieri sono uscita da quella stanza bianca pallida dell'ospedale, i genitori del mio ragazzo sono venuti a cena qui con i miei e, ma non meno importante, Alan è arrabbiato con me. Di nuovo.

La luce filtra dalle tende della mia camera e mugolio dal fastidio. Non sopporto la luce mattutina in pieno viso quando dormo. Qualcuno bussa alla mia porta ma non ho voglio nemmeno di alzarmi dal letto.

Sono consapevole del fatto che mi aspetta una bella chiccherata con Alan. Era abbastanza infuriato ieri e sinceramente non posso dargli torto. Però poteva benissimo dirmelo prima invece di tenere il broncio per un'intera giornata.

"Rebecca!"urla qualcuno da dietro la porta della mia stanza. "Mh..."mormoro ma non ho ancora preso la considerazione di alzarmi realmente. Fortunatamente a fine serata abbiamo almeno stabilito di parlarne oggi con le idee più chiare.

"Rebecca!"urla ancora la voce e io per zittirla o almeno per smetterla di sentirla metto un cuscino sopra la mia testa e intorno alle mie orecchie. Ma la porta in quel momento esatto si apre di scatto e io sobbalzo.

"Rebecca!"urla ancora una volta mia madre. Un altro grido del genere e potrei rischiare di diventare sorda. Io tolgo il cuscino e alzo la testa per vedere la situazione con mia madre.

Ieri sera, dopo che l'intera famiglia Anderson é tornata a casa, ho dato la buonanotte e sono salita in camera con l'intento di dormire, ma ovviamente con scarsi risultati.

Gira e rigira nel mio letto, nulla da fare. Non riuscivo a prendere sonno. I pensieri disturbavano la mia voglia di dormire e così ho rinunciato. E adesso eccomi con un cuscino sulla testa e mia madre che grida esasperata per la figlia che non vuole alzarsi.

"Mamma potrei perdere seriamente l'udito per colpa tua."dico sarcastica ancora con la voce impastata dal sonno. "Smettila con la tua vena ironica già di mattina e alzati da questo letto! Tra dieci minuti dovresti già essere a scuola!"urla ancora una volta.

"Ma mamma...per oggi nom potrei stare a casa? Sono molto molto stancaaa"mi lamento allungando la lettera finale dell'ultima parola. Mia madre mi fulmina con lo sguardo. "Rebecca Leyla Martinez, corri a scuola subito!"mi ammonisce sempre lei e io sbuffo.

Oggi non ho nemmeno la voglia di andare in cucina a prendermi qualcosa da mangiare. E questo è grave. Molto grave. Credo di essermi alzata con il piede sbagliato. E sono in quei giorni del mese.

Mia madre esce di fretta dalla mia stanza e io provo ad alzarmi dal letto. Ancora completamente nel mondo dei sogni, mi fermo ad osservare la mia sveglia. Mi chiedo ancora perché io abbia una sveglia rosa con dentro le stelline. Poi mi soffermo sulle lancette fucsia e infine sui numeretti incisi.

Aspetta un attimo....ma che ore sono? Osservo nuovamente la mia sveglia e noto che sono le 7:45. Il bello è che guardavo intensamente la mia favolosa sveglia rosa.

《Non voglio commentare.》mi richiama la coscienza che da un po' non si faceva sentire. Mi eri mancata sai. 《Ha ragione tua madre. Smettila con questa vena ironica che già è molto se arriverai a scuola con mezz'ora di ritardo

La ignoro e mi alzo dal letto ma ovviamente inciampo su qualcosa. "Maledizione!"urlo frustrata, ma dico io perché non c'è un po' di ordine in questa camera quando serve.

Forse perché tu non la sistemi?》
Non sei completamente d'aiuto, sappilo. 《Ci ho provato.》Ma stai zitta va. 《Muoviti.》E per questa volta non me lo faccio ripetere due volte.

Just us TogetherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora