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Eccoci di nuovo a Lunedì. Ieri mattina mi sono svegliata con il mal di testa e mi sentivo uno schifo. Lo sapevo che non dovevo bere, quando mi sono resa conto delle parole che ho detto sono rimasta scioccata.

Specialmente le parole che ho usato con Alan sono state pessime. Non penso di conoscerlo veramente poco.

"Rebecca."bussa mia madre.
Sospiro e urlo:"Mi sto alzando."e così lascio il mio adorato letto.
Vado al bagno e mi guardo allo specchio. Perché devo avere queste borse sotto gli occhi così grandi?

"Che faccia...."dico a me stessa continuando a guardare lo specchio. Dopo essere uscita dal bagno, torno in camera e mi vesto con le prime cose che trovo. Un maglione a righe e un paio di jeans neri, semplice.

Mi trucco quel che basta per non farmi sembrare appena alzata dal letto e scendo in cucina.
"Rebecca, io e tuo padre avremo una cena questa sera con dei colleghi."mi informa mia madre mentre prendo il mio cappuccino.

"Sì?"dico non capendo.
"Tu e tua sorella dovete venire."mi sorride e così entra Amber.
"Cosa dovrei fare io?"chiede mia sorella entrando con sguardo confuso.
"Dovete venire alla cena con noi."ripete mio padre sorseggiando il caffè.

"Ma papà, mi annoio."si lamenta Amber.
"Non si discute, per le otto pronte, va bene?"alza gli occhi verso me e mia sorella.

Entrambe sconfitte, annuiamo. Ci mancava solo questa. Una cena con dei colleghi, saranno la maggior parte signori dell'età dei miei genitori che diranno 'ma quanto siete cresciute' oppure 'finalmente posso incontrare le vostre figlie'. Le solite frasi.

Mia sorella alza gli occhi al cielo e le chiedo:"Amber vuoi venire con me? Ovviamente a piedi."
"Va bene."annuisce e prende lo zaino.

Ci dirigiamo entrambe a scuola e appena davanti al cancello si gira e mi sorride:"Rebecca, io vado."e così corre verso la sua amica.
Io getto un sospiro e varco la soglia dell'entrata. Oggi sarà una lunga giornata.

Entro e percorro il lungo corridoio andando verso il mio armadietto.
Una persona mi si affianca e non appena mi giro noto Ashley e al suo fianco Michelle.

Mi fermo davanti all'armadietto e mi giro verso di loro.
"Ehi."saluto le ragazze e loro ricambiano.
"Come stai?"mi chiede immediatamente Michelle.

"Bene. Si insomma ieri ho avuto un leggero dopo sbornia però bene."sorrido prendendo il libro di Matematica.

《 Hai matematica a prima ora con Alan.》mi fa riflettere la mia coscienza.
Il mio compagno di banco.
《 Già.》risponde lei.

"Con Alan?"mi chiede Ashley con tono basso. Tempismo perfetto.
Ho raccontato tutto ciò che è successo con Alan, alle ragazze nel tragitto in macchina dopo la festa.

Non hanno fatto nessuna domanda l'altra sera quindi dovevo aspettarmela qualcuna oggi.
"Non lo so. Da sabato non abbiamo più parlato e ora ho lezione con lui."sospiro abbassando gli occhi.

"Siete complicati, voi due."mi dice Ashley facendomi abbozzare un sorriso.
"Penso di si. Abbiamo due caratteri opposti."confermo stringendo il libro al petto.

"Io vado, tra due minuti ho lezione e la prof di Chimica non accetta ritardi."ci informa Michelle alzando gli occhi al cielo. Noi annuiamo e mentre va via dico alla bionda:"Vado anch'io. Ho un'ora da passare con lui. Poi ti racconto."
Lei annuisce e io mi dirigo nell'aula.

Alcuni studenti sono già seduti e io prendo posto affianco alla finestra, come al solito. Il professore Jones entra e dietro di lui, vedo Alan.

Con sguardo cupo entra nella classe senza dire nulla ma qualcosa mi fa cambiare espressione. Sorpassa il 'nostro' banco e si posiziona negli ultimi posti, in un banco singolo vicino la finestra.

Sento una strana sensazione allo stomaco come un vuoto. Mi ha evitata completamente. Quando è passato affianco al mio banco non mi ha nemmeno guardata. Sento un'altra fitta allo stomaco e mi giro verso la lavagna.

Il professore nota il cambiamento di posto improvviso di Alan e così chiede spiegazioni:"Signorino Anderson, come mai non si è messo al suo solito posto? C'è qualche problema?"la domanda finale la pone a me avvicinandosi.

Io divento subita rossa sotto gli sguardi degli altri ragazzi ma Alan risponde al posto mio.
"Mi sono voluto spostare perché volevo soltanto stare solo. Non per la signorina Martinez, ma preferisco essere in un banco singolo."mente lui. So che non si è messo qui affianco a causa mia.

"Se preferisce così, basta che si concentri!" Gli ricorda il professore.
La lezione inizia e io sono tentata a girarmi verso Alan.
《No.》mi dice la mia coscienza.
Ma cosa sarà una semplice occhiata?

Mi giro verso di lui e noto che mi sta fissando. I nostri sguardi si incontrano ma non ho tempo di guardarlo ancora che lui si gira verso la finestra con una sfumatura di rabbia sul viso.
È ancora incazzato, bene.

Sospiro e mi giro verso il professore che mentre sta spiegando delle formule, di cui ovviamente non ho capito nulla. La campanella suona e tutti i ragazzi iniziano ad uscire dall'aula. Prendo il mio libro e provo ad oltrepassare la porta ma Alan mi precede e ci scontriamo.

Alzo gli occhi su di lui e noto che per poco non gli si forma un sorriso sulle labbra. Ma si ricompone ed esce velocemente dalla stanza.

《Sì mette male. Hai visto la sua faccia?》sbuca nuovamente la mia coscienza. Sta zitta.
Esco finalmente e vado nell'aula della lezione successiva.

Le lezioni della giornata passano in fretta e finalmente arriva l'ora di pranzo. Mi seggo al tavolo insieme agli altri e nello stesso momento arriva Alan. Si siede affianco a Caleb che gli chiede:"Ehi amico, dopo abbiamo gli allenamenti. Ci sei?"

"Sì."sento mormorare e io abbasso gli occhi mentre Ashley mi guarda.
"Non è andata benissimo in classe vero?"mi sussurra ad un orecchio.
Io faccio con la testa segno di 'no' e mi rigiro verso il mio piatto.

Mangio in silenzio e qualche volta i nostri occhi si incontrano ma lui distoglie sempre lo sguardo.
"Senti io vado un attimo in bagno. Non mi sento bene."informo la mia amica e mi alzo dal tavolo con tutti gli sguardi dei miei amici puntati addosso.

Vado in bagno, apro un rubinetto e mi bagno il viso. Mi appoggio con entrambe le mani, girata di spalle, al lavandino e chiudo gli occhi. Possibile che stia provando questa sorta di dolore, per lui?

Sento una lacrima scorrermi sul viso ma la fermo subito con una mano. Non devo sentirmi così per colpa sua.

-Spazio autrice-
Ed è finito anche questo capitolo. Come va? Vi sta piacendo la storia? Avete qualche consiglio? Fatemi sapere❤ Grazie ancora per le visualizzazioni.
Alla prossima!
Martina❤

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