Siamo già metà Aprile e sono passate quasi due settimane dal mio ricovero in ospedale e quindi fortunatamente mi sono ripresa.
Mia madre, quando ero in ospedale ha chiamato la mamma di Lea, Cristine, per informarla dell'accaduto e quindi Lea ha rimandato il viaggio di due settimane per venire non appena mi sarei ripresa e appositamente per il mio compleanno.
Dice che voleva farmi una sorpresa ma visto che io ero combinata in quel modo ha rimandato tutto e ha messo al primo posto la mia salute. Non voleva creare ulteriormente altra confusione, anche se lei non la crea mai.
Quindi alla fin fine verrà domani. Perché ragionandoci su, fra due giorni è il mio compleanno. Il mio diciassettesimo compleanno. Ma non voglio festeggiare nulla. Non ho mai amato le feste di compleanno, soprattutto le mie.
Molte volte i miei genitori volevano festeggiare il mio compleanno con enormi feste dove se volevo potevo invitare mezza vecchia scuola. Ma io non ho mai voluto. Eravamo sempre io, Lea, mia sorella e la sua amica, che per di più era solo la figlia dei nostri vicini.
Solo credo una volta nell'età della mia adolescenza ho festeggiato con più persone. Era il mio quindicesimo compleanno. Solo due anni fa. Mi sembra passato un secolo da quel momento.
Volevo far contenta Lea che mi tormentata sul fatto che un nostro compagno di classe pendeva dalle mie labbra, cosa secondo me abbastanza difficile, e che quindi dovevo festeggiare in un locale e invitare tutta quanta la mia classe.
Alla fine mi sono rassegnata e ho concesso la festa. Mi ero fatta truccare e acconciare dalla mia migliore amica ma ovviamente quel mio compagno, che nemmeno mi interessava sul serio, non era nemmeno venuto alla festa. Sono stata seduta per tutta la sera e ho fatto molti sorrisi finti e fortunamente è finita dopo qualche ora.
E adesso che mancano esattamente due giorni al mio compleanno sono più che sicura che me ne starò a casa. Forse con Alan, forse con le mie amiche o forse con la mia famiglia.
Ma adesso è meglio che mi dia una mossa, i miei amici mi aspettano in mensa. Percorro i corridoi affollati della scuola e finalmente arrivo a destinazione. Attraverso la grande stanza arrivando al nostro solito tavolo.
"Eccola"mi chiama Caleb e Alan si gira verso di me. "Ehi"sorrido sedendomi tra lui e Alan. Alla destra di Caleb, c'è Ashley e di fronte, mi ritrovo Michelle James e Tyler, invece alla sinistra di Alan c'è Lucas che ovviamente sta divorando il suo pranzo. E cerca di persuadere Alan a "donargli"il suo panino.
"No, Lucas, dovrei ancora mangiarlo."lo rimprovera per la terza volta da quando sono al tavolo. Lucas continua ad ammirare il panino di Alan, adorante con le continue occhiataccie da quest'ultimo che mentre finisce la sua insalata.
I due continuano a punzecchiarsi mentre io mi concentro su Ashley che mi sta chiedendo qualcosa di cui non ho capito nulla. "Quindi è fra due giorni?"mi domanda ma io non capisco l'argomento.
"Cosa?"domando non capendo e scusandomi. "Il tuo compleanno, è tra due giorni vero?"mi chiede di nuovo elettrizzata. È già super felice al mio di compleanno pensa quando sarà il suo. Annuisco e i ragazzi iniziano a commentare. "Dove lo festeggerai?"domanda Tyler.
"Lo festeggi?"mi chiede Michelle e James la segue a ruota. "Ci sarà molto cibo?"sbuca da dietro la spalla di Alan, Lucas. "Frena, frena, frena! Non ci sarà nessuna festa."dico facendo calmare la discussione. Tutti si girano verso di me e mi guardano come se fossi una pazza.
"Nessuna festa? Niente cibo?"domanda Lucas con sguardo sconvolto. Michelle lo fulmina con lo sguardo e poi si rivolge a me"Lucas voleva dire: Come mai?"mi sorride teneramente. "Non sono un'amante delle feste. Soprattutto il mio compleanno."spiego alzando le spalle con fare indifferente.
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Just us Together
RomanceDue ragazzi, Rebecca e Alan, entrambi cambiano città, scuola, hanno intenzione di ricominciare tutto da zero. Si trasferiscono a Manhattan per esigenze familiari, ma lui, il solito cattivo ragazzo, adorato dalle ragazze di tutta la scuola e giocator...